Lo stato islamico è meglio di un resort: il libro di propaganda del califfato
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Lo stato islamico è meglio di un resort: il libro di propaganda del califfato

Clima ideale, cibo fantastico, bella gente: abbiamo letto l'opuscolo che racconta le meraviglie della vita sotto il regime del terrore

Il califfato è un posto meraviglioso, dove si può vivere bene, mangiare prelibatezze, comprare motociclette con pochi soldi e rilassarsi al sole. Almeno è questo il senso della Breve guida allo Stato Islamico, curata da Abu Ramaysah al Britani. Poco importa se l'Isis applica nei suoi territori la più ferrea legge del terrore, se continua a diffondere video e immagini di decapitazioni e efferati delitti.

Quello descritto nell'opuscolo di 46 pagine sembra piuttosto il luogo ideale per una salutare vacanza in compagnia di buoni amici. L'autore del libro, datato 16 maggio 2015, è un cittadino inglese sospettato di terrorismo e fuggito in Siria per unirsi ai combattenti dell'Isis. Da lì ha postato una foto in cui, armato di fucile, mostrava orgoglioso suo figlio, nato sotto le bandiere dello stato islamico.
Il libro è suddiviso in 9 capitoli, fino alla terribile, inquietante conclusione: "Quando cammineremo lungo le strade di Londra, Parigi e Washington, il sapore sarà molto amaro, perché noi non solo faremo scorrere il vostro sangue, ma demoliremo le vostre statue, cancelleremo la vostra storia e, cosa ancora più spaventosa, convertiremo i vostri bambini, che prenderanno i nostri nomi e malediranno i loro antenati".

Ecco che cosa racconta Abu Ramaysah nei 9 capitoli del suo libretto di propaganda:

L'inizio della profezia

Abu-RumaysahAbu Rumaysah in una foto sul sito della BBCwww.bbc.com

"Fate un bel respiro e pensate per un attimo, sì, noi ce l'abbiamo un califfato, secondo i dettami della profezia. Mai nella mia vita avrei pensato di viverci, ma qui io assaporo ogni momento e lavoro duramente per renderlo possibile, anche a Roma e oltre. Presto o tardi molti musulmani se ne renderanno conto e emigreranno. Certo, ci sono ancora quelli che esitano, forse sono solo curiosi, e ce ne sono altri che hanno deciso di partire, ma hanno ancora bisogno di una piccola spinta. Così, se volete saperne di più e capire come sia realmente la vita sotto il califfato, continuate a leggere, e preparatevi a briciare le vostre indecisioni".

Il cibo

Un frame del video dell'Isis pubblicato dal sito Site dal titolo "Un messaggio firmato con il sangue alla Nazione della Croce", che mostra la decapitazione "di decine" di persone in Libia, 15 febbraio 2015. ANSA/SITE

"Se pensate che vivrete di pane raffermo e acqua disinfettata, cancellate questa assurdità dalla vostra testa". E qui l'autore parte con la descrizione dei cibi che si possono gustare sotto il califfato. C'è la shawarma (succulenti pezzi di pollo o agnello marinati) o il delizioso kebab. O, in aternativa, per i vegetariani, sandwich ripieni di falafel. Poi i succhi di frutta, "molto popolari in estate, costano meno di un dollaro. Usate l'immaginazione per creare il vostro unico blend".

Per non parlare poi di tè e caffè: "Sarete felici di sapere che nel califfato si servono tra i migliori bicchieri di latte e cappuccini della zona". Vogliamo parlare dei gelati? "Soffici, vellutati e dolcissimi". Ma l'apoteosi l'autore la raggiunge parlando del cioccolato. Per convincere quelli che ancora dubitano se lasciare tutto per andare a vivere sotto il sanguinario regime islamista, spiega che "Snicker, Kit Kat, Bounty, Twix, Kinder, sì abbiamo tutto". Un argomento fantastico per convincere i più indecisi.
Ovviamente rassicura che tutto il cibo è prodotto secondo la legge islamica.


Il meteo

Palmira IsisLe immagini della distruzione del mausoleo

"Naturalmente dipende da dove vi trovate, ma normalmente il califfato offre uno squisito clima mediterraneo degno di un resort". Certo, a volte la temperatura può diventare molto alta, ma niente paura, perché "il Califfato offre sempre acqua fresca nelle moschee e nei mercati; Assicurano anche che uomini e donne siano sempre adeguatamente coperti, che è davvero una benedizione speciale, soprattutto per  quelli che hanno avuto la sfortunata esperienza di essere cresciuti nelle terre dei miscredenti".

I trasporti

Un frame dal video dell'Isis che documenta l'esecuzione di 25 soldati siriani a Palmira

"Molte, forse tutte le province del Califfato hanno una rete di trasporti disponibile ai cittadini, che attualmente è fatta soprattutto di autobus e di taxi. Anche le auto private sono una buona alternativa per spostarsi". "L'evoluzione naturale della rete di trasporti prevede che il Califfato avrà treni, navi e aeroplani"


La tecnologia

Gruppi affiliati all'Isis nel Sinai hanno annunciato su Twitter di "avere distrutto una nave della marina egiziana al largo di Rafah nel nord del Sinai questa mattina" pubblicando anche delle foto dell'attacco, 16 luglio 2015. ANSA/SITE

"L'utilizzo dei media e degli strumenti hitech nello stato islamico dimostra che l'islam non è nemico delle moderne tecnologie, e in molti modi rappresenta il brand del califfato come qualcosa di moderno e di stile. Nello stato islamico avrete accesso a tutti gli strumenti tecnologici: computer portatili, tablet, cellulari e naturalmente inernet. Tenete presente che la rete di telefonia mobile è ancora in divenire, ma app come Skype, WhatsApp e Telegraph, solo per indicarne alcune, sono ottime alternative.

La gente

isis-video-anziani-strageUn frame dall'ultimo video dell'Isis

"Se avete sempre pensato che Londra o New York fossero città cosmopolite, aspettate di mettere piede nello stato islamico…Nel mio breve tempo di permanenza qui ho incontrato gente di ogni provenienza. Il paese è diventato un magnete per gente di talento. Ha avuto molto successo nel reclutare grandi professionisti, che sono fondamentali per l'edificazione dello stato. Studenti, giudici, soldati, dottori, analisti, esperti di telecomunicazioni, meccanici, chef, insegnanti, ingegneri eccetera sono solo alcuni esempi che mi vengono in mente, e sono anche esempi di persone che ho incontrato realmente".
"Ognuno viene giudicato in base alla vera legge (che è quella dell'Islam)".

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