L'Irlanda vota per abolire il Senato. E noi?
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L'Irlanda vota per abolire il Senato. E noi?

Un referendum deciderà la sorte del Seanad, la Camera alta che costa 22,5 milioni di euro agli irlandesi.

Venerdì 4 ottobre 2013 gli irlandesi decideranno, con un referendum, cosa fare del Seanad Éireann, il Senato irlandese. Stando ai sondaggi, la Camera alta verrà abolita, facendo risparmiare agli irlandesi oltre 20 milioni di euro.
È un esempio da seguire? Può darsi, ma non bisogna farsi ingannare: il Seanad e il nostro Senato sono molto più diversi di quanto l'affinità tra i due nomi lasci intendere.

Quanto si risparmierà? Secondo il Public Accounts Committee irlandese, abolendo il Seanad il paese risparmierà 22,5 milioni di euro all'anno. Il calcolo comprende gli stipendi dei senatori (4,2 milioni di euro all'anno), quelli del personale (2,1 milioni) e le spese (2,5 milioni). Il Senato italiano viaggia su altri livelli: nel 2012 è costato 505 milioni di euro.

Quanti sono gli eletti? A Palazzo Madama si riuniscono 315 senatori, più i senatori a vita (che, da fine agosto, sono 6). La Camera alta di Leinster House è molto più piccola: ci sono 60 membri, eletti in un modo talvolta anacronistico. Undici sono nominati dal premier irlandese, 43 sono eletti dalla Camera bassa, dai rappresentanti delle contee e dai senatori uscenti. I restanti 6 sono votati tra i laureati al Trinity College e alla National University of Ireland.
"È una procedura complicata, che fa in modo che i membri del Seanad siano votati da meno del 3 per cento della popolazione", spiega a Panorama.it David Farrell, professore di Politica all'University College di Dublino. "I seggi 'dell'università' sono un'eredità degli anni 20", dice Farrell, "quando si era dovuto trovare un modo per assicurare una rappresentanza alla minoranza protestante. Il Trinity College, allora, era l'ateneo dei protestanti, perciò si era scelto di far votare i suoi ex studenti. La cosa folle è che nel frattempo sono nate altre università, i cui laureati, però, non hanno alcun diritto di voto per il Seanad".

Si può farne senza? Stando ai sondaggi, gli irlandesi sono contenti di rinunciare al Seanad Éireann. Dovrebbe vigilare sull'attività legislativa (può far ritardare l'approvazione di una legge di qualche mese), ma nei fatti è una sorta di camera-passacarte. "L'ultima volta che ha respinto un disegno di legge c'erano i Beatles in cima alle classifiche: era il 1964", ha detto il ministro del Lavoro, Richard Bruton. Il Senato irlandese non serve nemmeno a bilanciare il potere di chi è al governo. Il voto per il Seanad si tiene sempre subito dopo quello delle elezioni politiche, perciò il risultato è una replica, in piccolo, del voto nazionale. Perciò il Senato è solo una copia in scala dell'altra camera.

"Non mancherà a nessuno", dice Farrell, "è una camera molto più debole del Senato italiano. Non c'è alcuna ragione credibile per mantenerlo: ha un ruolo ridotto, rappresenta una piccola fetta della popolazione e non vale la pena di riformarlo per poi trovarci imbrigliati (come altri paesi) in giochetti politici tra camere".

Il video che spiega agli irlandesi che cosa cambierà con il referendum:

 

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Marco Pedersini

Giornalista. Si occupa di esteri. Talvolta di musica. 

Journalist. Based in Milan. Reporting on foreign affairs (and music, too). 

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