Intervista a De Santis: lo striscione al San Paolo e la posizione di Panorama
ANSA/CESARE ABBATE
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Intervista a De Santis: lo striscione al San Paolo e la posizione di Panorama

Prima la scritta: "Panorama meschino, dai voce a un assassino". Poi una foto provocatoria di Esposito sul sito del legale Pisani. E il diritto di cronaca?

L'intervista esclusiva a Daniele De Santis (l'ultrà della Roma in carcere per l'omicidio del tifoso napoletano Ciro Esposito) pubblicata sul numero 3 di Panorama e che potete leggere qui continua a provocare reazioni. Dopo quella dell’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito, alla quale abbiamo risposto con un articolo il 16 gennaio scorso, ieri durante la partita di Coppa Italia Napoli-Udinese, al San Paolo è stato esposto uno striscione con la scritta "Panorama meschino, dai voce a un assassino". Non solo: sul proprio sito l'avvocato Pisani annuncia il ricorso al ministro della Giustizia per l'intervista e aggiunge una fotografia di Ciro Esposito con la scritta: "Aiuto, mi vogliono uccidere ancora".


L'immagine di Ciro Esposito caricata dall'avvocato sul suo sito web

Anche ai tifosi napoletani, pur comprensibilmente toccati dalla morte di Ciro come tutti gli italiani, vanno ricordate alcune regole elementari della democrazia e del giornalismo.
Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi, Panorama ha esercitato semplicemente il diritto di cronaca realizzando l'intervista attraverso domande scritte consegnate all'avvocato di De Santis, Tommaso Politi, che ha incontrato il suo assistito in carcere e ne ha ottenuto le risposte. Nei confronti della vittima e del dolore della sua famiglia abbiamo espresso e scritto parole chiarissime com'era giusto e ovvio. Ma la prima intervista a De Santis è di per sé un fatto giornalisticamente rilevante, ascoltare la sua versione dei fatti è addirittura un dovere per chi fa giornalismo e ha l'obbligo di sentire tutte le parti in causa. Panorama non ha sposato le tesi di De Santis, non ha condotto un'operazione di disinformazione né ha emesso sentenze: quelle spettano alla magistratura. Al contrario: ha correttamente interpretato la missione che ogni giornalista deve avere riportando fedelmente il pensiero di una delle parti in causa. Nessuna meschinità, quindi. Ciò che non sarà mai accettato da Panorama è la censura o, peggio, l'autocensura.

Un concetto che ripetiamo ancora una volta anche all'avvocato Pisani, che evidentemente non intende accettare neanche i canoni minimi del confronto. Ascoltare la versione di tutte le parti in causa non significa certo uccidere nuovamente il giovane Ciro Esposito, la cui memoria va difesa senza speculazioni. Quella intervista non era né inopportuna né illegittima e restiamo naturalmente a disposizione del ministro della Giustizia e della magistratura per fornire ogni informazione utile.

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