India, una donna alla testa della banca di Stato
India, una donna alla testa della banca di Stato
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India, una donna alla testa della banca di Stato

Per la prima volta in 206 anni Delhi ha nominato una donna a capo della SBI. Si chiama Arundhati Bhattacharya e ha 57 anni

Metti una donna a capo di una banca, e mica una banca qualunque. In India l'ultimo bastione del dominio maschile in termini bancario-finanziari è da poco crollato. Il governo di Delhi ha deciso di mettere a capo della SBI (la banca di Stato indiana che detiene il 22% dei conti correnti e il 23% dei prestiti erogati nel Paese) la 57enne Arundhati Bhattacharya.

E' la prima volta in 206 anni di vita dell'istituto finanziario che una donna viene nominata amministratore delegato, e in molti già credono che questo sia l'inizio di una nuova era per tutte le donne indiane.

Non solo stupri, violenze e sottomissione. La nomina di Arundhati Bhattacharya alla testa di SBI testimonia la sensibilità del governo indiano alle tematiche di genere. C'è da dire, però, che Bhattacharya non è stata certo scelta solo in virtù della suo colorazione "rosa", ma è una manager navigata che opera nel settore bancario dal lontano 1977.

Trentasei anni di carriera tutta in ascesa. La nuova AD della banca di Stato indiana si è recentemente distinta per i successi raggiunti nei nuovi settori di competenza che le sono stati affidati (come quello assicurativo) e, soprattutto, ha guadagnato terreno grazie alle sue doti negoziali con i sindacati.

Nel 2012 gli impiegati della SBI sono scesi in piazza in tutto il Paese quando l'istituto ha deciso di restare aperto 7 giorni su 7. Ai tavoli con i rappresentanti dei lavoratori si è seduta lei e dopo pochi giorni le proteste erano rientrate. Oggi le sedi SBI restano aperte tutta la settimana. Una cosa che non è passata sottotraccia con gli alti papaveri di Delhi.

Fonti interne della banca sostengono che l'AD ha dovuto sostenere una serie di colloqui prima di essere nominata, e i suoi competitor erano tutti uomini. Ma, alla fine, l'ha spuntata lei, e adesso tutte le donne d'India guardano alla Bhattacharya come a un'icona vincente, da sventolare per continuare a chiedere il rispetto dei loro sacrosanti diritti.

Va detto che il settore bancario è in controtendenza rispetto al resto del mondo del lavoro indiano. Si calcola che siano donne circa il 40% dei direttori di banche commerciali indiane, contando sia le sedi sul territorio che quelle all'estero. Due nomi per tutte: Kalpana Morparia (CEO della JP Morgan India), e Meera Sanyal (Direttore Esecutivo di RBS India).

Dopo le pessime storie che recentemente hanno squarciato il velo sulla drammatica condizione delle donne in India, la nomina e il successo di Arundhati Bhattacharya sta esaltando le attiviste. Consapevoli, però, che la strada da percorrere è ancora molto lunga. Ma, almeno, questo è un buon inizio.

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