India: i poveri del Bihar si costruiscono un futuro migliore grazie alla luce sempre accesa delle stazioni
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India: i poveri del Bihar si costruiscono un futuro migliore grazie alla luce sempre accesa delle stazioni

Organizzano lezioni di gruppo che vanno avanti anche tutta la notte. Per superare gli esami che possono garantire loro un lavoro stabile e "ben pagato"

Gli intoccabili dell'Uttar Pradesh hanno costruito, a Banka, un tempio dedicato a una nuova divinità, la dea dell'inglese, che dovrebbe aiutarli a realizzare il loro grande sogno. Quello di salire almeno qualche gradino nella piramide sociale ed economica del Subcontinente. Un paese che li considera emarginati ancora prima della loro nascita. La dea dell'inglese avrebbe dovuto aiutare gli intoccabili a familiarizzare con questa lingua e a conquistare, grazie ad essa, la libertà di costruirsi di un futuro migliore. Grazie a un lavoro decoroso e alla possibilità di integrarsi meglio con il resto della popolazione, permettendo anche ai dalit di parlare la stessa lingua delle caste superiori.

Non molto lontano da Banka, nel Bihar, lo stato più povero dell'India, i fondi per realizzare un tempio in cui familiarizzare con formule di chimica e matematica non ci sono. Qui tra poverissimi e intoccabili c'é "meno differenza". Solo perché le opportunità mancano per tutti.

I giovani del Bihar sanno che se vogliono tentare di fare qualcosa per uscire dalla trappola della povertà che li costringe da generazioni a un destino senza speranze devono a tutti i costi continuare a studiare. E non avendo a disposizione neppure l'elettricità per farlo, questi ragazzi si sono organizzati per ritrovarsi, tutte le sere, alla stazione. Per leggere sfruttando la luce di lampioni che il governo locale deve per legge tenere sempre accesi.

Per i poveri del Bihar studiare è l'unico modo per superare gli esami. E solo superando esami possono sperare di ottenere un lavoro dignitoso. Un impiego che potrebbe cambiare la loro vita, quella dei loro genitori e anche quella della famiglia che desiderano tanto costruire. Il sogno più ambito è quello di essere assunti dalle ferrovie o dalle banche di stato. Ma sarebbero tutti più che soddisfatti di ottenere un contratto reale. Un impiego che permetterebbe loro di smettere di vivere di espedienti.

In stazione si siedono in cerchio. Chi di volta in volta viene reputato "il più preparato" nella materia affrontata si accomoda al centro e legge da un libro di testo le domande a cui, chi può, risponde. A voce alta. In maniera che tutti possano sentire. E imparare.

Alcuni percorrono decine di chilometri ogni giorno per partecipare a queste lezioni di gruppo. Altri le seguono per anni nella speranza di essere pronti, un giorno, a superare la prova che potrebbe cambiare loro la vita. Il successo dei loro compagni di studio è sufficiente per tenere accesa la speranza. Gli studenti che hanno superato gli esami negli anni precedenti li aiutano nelle simulazioni dei test. Li preparano e li correggono. "Essere uniti ci ha resi più forti. E se vogliamo sperare di costruirci un futuro migliore dobbiamo continuare ad esserlo".

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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