Il negazionismo e Piergiorgio Odifreddi
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Il negazionismo e Piergiorgio Odifreddi

La risposta a un lettore sul suo blog scatena un putiferio. La colpa: aver espresso dubbi sull'esistenza delle camere a gas - Il mio no al reato di negazionismo  - Il mio si -

Non è la prima volta che il matematico Piergiorgio Odifreddi, adducendo motivazioni razionaliste, prende posizioni controverse e discutibili che urtano la sensibilità di larga parte dell'opinione pubblica. Accadde a novembre 2012 quando, sul suo blog, apparve un post  (che fu subito fatto ritirare da Repubblica) dove accusava Gerusalemme di seguire una «logica nazista»: «Ma a far condannare all’ergastolo Kesserling, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, di eccidio (quello delle fosse Ardeatine, ndr) e molto meno efferato»- scrisse il matematico: «a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?»

Questa volta però, in un post intitolato Stabilire la verità storica per legge dove prende posizione contro l'introduzione del reato di negazionismo -  il matematico è andato oltre, arrivando persino a dubitare - nella risposta a un lettore - dell'esistenza delle camere a gas. Il tutto a partire da un punto di vista apparentemente scientifico-razionale che mira a distinguere tra verità storica accertata e verità storica piegata alle ragioni dei vincitori.  Odifreddi, sia chiaro, non è un nazista, né gli si può attribuire alcuna simpatia per le Ss. Ma la sua frase - essendo lo sterminio degli ebrei non una materia inerte di studio ma il cuore dell'identità europea postbellica ha suscitato un vespaio di polemiche. Come se il matematico le avsse in qualche modo volute cercare: «Non entro nello specifico delle camere a gas - scrive Odifreddi - perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal ‘ministero della propaganda’ alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare altro che ‘uniformarmi’ all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato».

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Tra i tanti commenti che che i lettori hanno scritto in risposta al suo post - dove sostiene anche l'insostenibilità dei due opposti fanatismi antiscientifici di destra e di sinistra che si contendono, riferito a Priebke, «un uomo senza vita, dunque con meno valore di un animale o un vegetale, dopo che paradossalmente per vent’anni era stata accettata senza grossi problemi la sua presenza a Roma da vivo» - ce n'è uno che, per ribattergli, usa l'ironia e un'argomentazione  apparentemente logico-razionale - come quella del matematico - per smontare il suo ragionamento:  «Dunque supponendo che lei non sia mai sta in Corea del Nord e non essendo un geografo, il fatto che la Corea del Nord esista per lei è solo un’opinione diffusa ma le cose possono stare molto diversamente da come le è stato insegnato…cioè la Corea del Nord potrebbe anche non esistere. Dica che aveva fumato qualcosa (e a noi ci dica che cosa e dove si trova)» 

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