Brasile, il presidente Temer accusato di corruzione: ecco perché
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Brasile, il presidente Temer accusato di corruzione: ecco perché

Alla base della vicenda, un giro di tangenti di 11,5 milioni di dollari per eludere controlli e tasse e agevolare finanziamenti di banche pubbliche

Il presidente brasiliano Michel Temer è stato formalmente accusato di corruzione dalla procura generale della Repubblica, sulla base delle denunce fatte dall'imprenditore Joesley Batista.

Il procuratore generale, Rodrigo Janot, nel documento presentato al Supremo tribunale federale, cita la registrazione di conversazioni tra l'impopolare presidente conservatore Temer e Batista, ex presidente della più grande industria della carne in Brasile, la Jbs, mentre discutono di tangenti, lo scorso marzo, per eludere controlli e tasse e per agevolare finanziamenti da parte di banche pubbliche.

Secondo l'accusa, Temer avrebbe ricevuto tangenti per 38 milioni di real brasiliani, pari a circa 11,5 milioni di dollari, nei nove mesi successivi al colloquio.

La Camera bassa del parlamento brasiliano dovrà approvare con una maggioranza di due terzi il via libera al giudizio per Temer che poco più di un anno fa ha sostituto l'ex presidente Dilma Rousseff rimossa per impeachment.

E' la prima volta nella storia del Brasile che un presidente deve fronteggiare accuse criminali mentre è ancora in carica.

I partiti di opposizione hanno subito reclamato l'incriminazione di Temer per impeachment e nuove elezioni quanto prima.

Clima di tensione

A fine maggio, il governo aveva deciso di schierare le truppe in strada a Brasilia per difendere gli edifici governativi dopo le manifestazioni nella capitale per chiedere le dimissioni del presidente Michel Temer.

In precedenza la polizia è ricorsa a granate stordenti e a gas lacrimogeno per disperdere i circa 25.000 manifestanti che marciavano verso il palazzo presidenziale di Brasilia.

La corruzione alla base di tutto
Il ministero dell'Agricoltura, che sorge sulla strada verso la residenza di Temer, è stato evacuato dopo l'irruzione di parte dei manifestanti che hanno anche dato fuoco ad una stanza.

Schierare l'esercito in strada in Brasile assume un valore particolare ricordando che il Paese dal 1964 al 1985 ha vissuto sotto una dittatura militare, come tanti Paesi iberoamericani nel periodo.

EPA/Joédson Alves
Scontri tra polizia, esercito e manifestanti in Brasile

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