Safer Internet Day, contro i pericoli della rete
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Safer Internet Day, contro i pericoli della rete

«Internet is for porn» (Internet è per la pornografia, ndr) cantavano i pupazzi di Avenue Q nel 2003. Quasi vent’anni dopo, l’accesso al web è definito un «diritto fondamentale» dall’86,3% degli italiani.

Secondo lo studio realizzato da Censis in collaborazione con Windtre, il 91,5% degli italiani utilizza Internet per rimanere in contatto con familiari, amici e conoscenti. Il 78,9% va online per questioni legate alla salute, mentre il 75,9% lo fa per pagare bollette, multe e tasse. Il 75,5% lo usa per le attività del tempo libero - gaming, film, serie tv e partite di calcio - e il 74,1% per acquisti online. L’86,9% degli occupati usa il web per lavoro, l’83,6% degli studenti per le attività didattiche.

Internet è indispensabile certo, ma non esente da pericoli. Il 54,3% degli italiani teme frodi durante le operazioni bancarie o gli acquisti online, il 43,1% teme i rischi legati al libero accesso alla rete da parte dei minori, il 27,6% la possibile dipendenza dai social network e il 22,6% è spaventato dagli hater.

Nasce così il «Safer Internet Day» (Giornata per una rete più sicura, ndr). Istituita dall’Unione Europea, questa giornata è stata pensata per sensibilizzare sui rischi che l’utilizzo di Internet comporta. Ricorre il secondo giorno della seconda settimana del secondo mese dell’anno (l’8 febbraio per l’anno corrente).

Il claim - «Insieme per un Internet migliore» - fa eco a una serie di eventi e iniziative volte a rendere i ragazzi più consapevoli della loro “dimensione digitale”. Secondo una ricerca condotta da Generazioni Connesse, i giovani che passano dalle 5 alle 10 ore al giorno in rete sono il 42%. Di questi, solo negli ultimi tre mesi, il 24% racconta di aver scambiato proprie immagini intime, mentre il 7% dichiara di essere stato vittima di atti di cyberbullismo, a cui si aggiunge un 2% di cyberbulli e un 21% di spettatori di tali atti.

In questa giornata, Ali Neil, direttore International Security Solutions di Verizon Business, sollecita giovani e meno giovani a un comportamento più responsabile, che può iniziare da una semplice scelta, quella della password. «È incredibile che la password più comune sia '12345' e che molti utenti credano ancora che 'Password' sia una parola sicura» ha dichiarato Neil.

Secondo Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, che in questi due giorni ha organizzato una serie di eventi in streaming con la partecipazione di esperti italiani e internazionali: «La grande sfida di oggi per noi adulti è quella di accompagnare i più giovani nel metaverso: scuola, genitori, istituzioni e aziende sono tutte chiamate a ripensare regole e approcci al mondo digitale, come parte integrante del processo formativo e di socializzazione dei minori».

Solo nel 2021, il Servizio 114 Emergenza Infanzia promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia e gestito da Telefono Azzurro, è venuto in contatto con 320 casi con problematiche relative all’area Internet, circa un caso al giorno. E ancora, secondo i dati raccolti daUnipol, sono 10 milioni gli italiani che hanno subito violazioni digitali come furti d’identità, clonazione della carta di credito, violazione della privacy e cyberbullismo.

La Polizia di Stato, con il contributo di Unieuro, ha lanciato un hashtag - #cuoriconnessi - che porta in tutte le scuole italiane le testimonianze di ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo. Quest’anno ha chiesto aiuto anche al neo vincitore del Festival di Sanremo, Blanco, che in diretta streaming ha commentato: «Il web è un'arma a doppio a taglio, dipende da come lo si usa: è sicuramente un'evoluzione incredibile perché ci fa essere sempre collegati con tutti e perché se vuoi fare qualcosa puoi farlo, non ti annoi mai. Però usarlo in modo sbagliato ti mette davvero in pericolo e certe persone non lo capiscono, soprattutto i ragazzi. Sono un ragazzo anch'io e non voglio fare il maestro di vita. Però dico di stare attenti».

Non raccontate fatti troppo personali («Avere cose che sapete solo voi è molto più fico»), non inviate foto intime («È più bello far l'amore dal vivo se c'è davvero un sentimento») e se vi trovate ad avere a che fare con dei bulli non abbiate paura di parlarne con un adulto («Credere in te stesso ti dà anche più personalità per reagire»).

Windtre ha invece pensato di creare un nuovo “edugame” per aiutare i più giovani a usare la rete in modo sicuro. NeoConnessi è un gioco di coding, attraverso il quale è possibile insegnare le basi teoriche della programmazione informatica e del pensiero computazionale ai più piccoli e contestualmente trasferire loro importanti messaggi educativi in tema di cittadinanza digitale. I bambini per uscire dal labirinto, formato da una scacchiera con 25 caselle, dovranno rispondere a 25 domande sviluppate sui temi chiave del progetto NeoConnessi e coerenti con i principi del Safer Internet Day: educazione digitale sui rischi e sulle opportunità del web, l’uso sicuro di Internet e dei device, la responsabilità digitale e il cyberbullismo.

«L’azienda conferma il suo impegno nell’ambito della responsabilità digitale per valorizzare le opportunità che la Rete può offrire se vissuta con consapevolezza e con gli strumenti necessari. In occasione del Safer Internet Day, NeoConnessi si arricchisce con il nuovo edugame CodyMaze e propone, ancora una volta in modo piacevole e coinvolgente, a bambini, docenti e genitori un momento di riflessione sull’importanza della navigazione sicura e consapevole. Un passo ulteriore che sottolinea l’impegno dell’azienda nel costruire un futuro più sostenibile per tutti, e soprattutto per le categorie più vulnerabili ed esposte» ha dichiarato Tommaso Vitali, Direttore Brand & B2C Marketing di Windtre.

Il gioco si inserisce nel progetto di digital e media education NeoConnessi, con il quale l’azienda guidata da Jeffrey Hedberg è impegnata da anni nella promozione dell’uso consapevole e responsabile di Internet e della tecnologia.

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Mariella Baroli