Genova, una città ferita come il suo porto
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Genova, una città ferita come il suo porto

Le testimonianze dal porto di Genova dopo lo schianto della nave cargo sulla torre piloti che ha provocato sette morti  - le immagini aeree - il video dell'incidente - le immagini della tragedia - Incidenti navali, una lunga lista - Jolly Nero, piloti sotto shock

Un dramma senza fine e un silenzio irreale nella mia città. Genova ha passato una notte insonne dopo il grave incidente che ha distrutto la torre di controllo del porto e ucciso sette persone. "È una tragendia impossibile da concepire. Il governo è molto vicino a noi e il ministro Lupi ha parlato con i parenti delle vittime, adesso il nostro pensiero va alle operazioni per il recupero dei dispersi" dichiara il presidente dell'autoritá portuale Luigi Merlo. La zona del disastro è transennata ma le prime immagini circolano in un video diffuso dai vigili del fuoco di Genova. La nave cargo Jolly Nero, lunga 240 metri e proveniente da Napoli, ha urtato la torre piloti sbriciolandola. Si cerca di ricostruire la dinamica dell'incidente ma si parla di un'avaria sulla nave che ha impedito di correggere la rotta. Il cargo, imponente e inarrestabile, si è schiantato nel cuore del porto nel molo Giano. "Non è possibile, non è possibile. Questa notte si è sentito un boato enorme, io abito in zona. Non avrei mai pensato che fosse accaduta una cosa del genere, ora bisogna capire le eventuali responsabilitá e permettere al porto di rialzarsi perché la torre piloti è indispensabile. È stato uno schianto che fatico a descrivere, una torre in cemento di 50 metri polverizzata in pochi secondi. Ho pensato fosse una bomba" spiega Daniele, presente fin dalle prime ore del mattino nonostante il sole cocente, immobilizzato dall'incredulitá.

La nave cargo è sotto sequesto e la magistratura aspetta di esaminare la scatola nera per capire veritá e responsabilitá: il comandante è stato interrogato ed è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo. Una terribile giornata per Genova, l'ennesima per una cittá che ciclicamente paga il suo tributo di vite alla cronaca nera. Dopo il G8 e le vittime dell'alluvione qui a Genova si piange ancora per un destino crudele che lascia senza parole. La zona della torre pilota è transennata e non ci si può avvicinare, tutto intorno sono centinaia le persone accorse fin dalla mezzanotte, poco dopo l'incidente avvenuto circa alle 23.

Lo strazio della tragedia vive nella storia di Maurizio Potenza, 50 anni, inizialmente indicato come superstite. I figli sono corsi in ospedale ma non lo hanno trovato, dramma nel dramma. Sono tornati nella zona dell'incidente per alimentare la speranza, il loro passaggio alza la pelle d'oca. I coinvolti nel crollo della torre e della palazzina adiacente sono stati 13, 7 le vittime, 2 i dispersi, 4 i feriti. Tante signore tremano ancora sotto shock, osservano la zona transennata in attesa di notizie. Genova è stata colpita nel polmone del suo commercio, i testimoni oculari sono tanti. "Giá poco tempo dopo lo schianto non si poteva avvicinarsi. Tanti sono scesi in strada, moltissime persone lavorano in porto o hanno amici e parenti qui. La torre era un fiore all'occhiello del nostro terminale, una delle più avanzate tecnologicamente nel nord Europa" racconta Mario Marmorato.

Ora dopo ora i contorni del lutto prendono sempre più forma, lo sdegno si sfoga sulla scelta di non rinviare la partita Sampdoria - Catania, in programma questa sera al Luigi Ferraris. "Vergognoso, un minuto di silenzio e il lutto al braccio non basta, sono morti sette genovesi" commenta Andrea. Nella zona del Molo Giano alcuni signori indicano dove è avvenuto l'incidente, teorizzano ricostruzioni sulle manovre. Alcuni, come il signor Michele, hanno lavorato in porto una vita. "Gli incidenti in porto sono rarissimi ma questo è davvero inspiegabile. L'unica possibilitá che mi viene in mente è appunto quella dell'avaria. La torre era molto alta e la maggior parte di chi era all'interno si trovava nella sala operativa, lo schianto è stato terribile. Qualche anno fa era successo qualcosa del genere con una nave che aveva urtato la zona davanti alla torre. Credo sia opportuno ricostruirla un po' più all'interno, ma adesso non serve parlare.". Il dottor Roberto Tramalloni, direttore sanitario del Galliera, comunica il bollettino di due dei quattro feriti: "Uno è stato operato ed è in prognosi riservata. Le condizioni dell'altro sono in miglioramento". Gli altri due feriti sono al Villa Scassi, mentre continuano senza sosta le ricerche dei due dispersi. Nel frattempo il cielo si è coperto, grosse nubi grigie che sovrastano il porto e si addensano anche sul futuro più immediato del cuore economico cittadino. Il signor Michele sospira: "In un momento di crisi economica come questa il porto incarna più che mai l'orgoglio cittadino e la voglia di rialzarsi. Ce la faremo anche questa volta".

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Matteo Politanò