Esercitazione a Rieti contro un attacco chimico
Foto esercito /Alessio Ventura
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Esercitazione a Rieti contro un attacco chimico

Stamane l'esercito ha testato reazioni e dispositivi simulando un attacco in una metropolitana. Ecco com'è andata - le foto

Un'esplosione all'ora di punta nella metropolitana di un centro urbano. I danni alle cose non sono gravi, ma passeggeri e primi soccorritori versano in gravi condizioni e si contano già le prime vittime. Teatro dell'attacco la cittadina di Nubich dove è di stanza un contingente militare italiano impiegato in una missione internazionale.

Fortunatamente si tratta solo di una simulazione e Nubich è un luogo immaginario che prende il nome (NUcleare/BIologico/CHimico) dall'area di addestramento della Scuola Interforze per la difesa NBC (nucleare-biologico-chimica) di Rieti dove vengono svolte le attività didattiche a carattere pratico e le esercitazioni di personale dell'esercito e civile impegnato in questo tipo di interventi.

E' proprio qua che vengono riprodotti, come oggi, i possibili scenari di un attentato non convenzionale di tipo militare o in zone urbane (piazze, scuole, ospedali, alberghi, stazioni ferroviarie, metropolitane e fogne).

Dopo il caso del gas Sarin utilizzato in Siria contro la popolazione il 21 agosto scorso, anche in Italia si è infatti tornato a parlare di rischio di terrorismo. 

Quanto è alto il pericolo che accada in casa nostra? Difficile da valutare – risponde a Panorama.it il Generale di Brigata Giancarlo Villa, comandante della Scuola - quel che è certo è che, da parte nostra, il livello di attenzione è sempre elevato perché la minaccia è immanente anche quando non è “di moda” parlarne perché non è accaduto nulla di grave”.

Finora il nostro Paese si è trovato ad affrontare il problema dell’impiego bellico di sostanze chimiche solo durante la I Guerra Mondiale ma la necessità di far fronte alle tensioni internazionali e alla minaccia terroristica ha richiesto, nel tempo, la formazione di specifici organi tecnici militari.

Tra questi il 7° Reggimento Difesa NBC “Cremona” di Civitavecchia, l'unico in Italia incaricato di intervenire in caso di attacchi con armi non convenzionali, responsabile di tutte le operazioni di delimitazione, decontaminazione, contenimento e, ove possibile, alla eliminazione della minaccia CBRN (Chimica, Biologica, Radiologica, Nucleare).

Già coinvolto nel dispositivo di sicurezza di numerosi grandi eventi in Italia (dal G8 di Genova e quello de L’Aquila, ai funerali del Santo Padre Giovanni Paolo II e l’intronizzazione di Papa Benedetto XVI) e all'estero (Olimpiadi di Atene), il 7° Reggimento è presente in tutti i teatri operativi con le Forze Armate italiane (Bosnia, Afghanistan, Iraq, Libano).

Ovviamente noi non vorremmo mai che accadesse nulla che richieda il nostro intervento – spiega il comandante del Reggimento, Colonnello Fabio Aversa - ma in caso di attacco interverremo noi insieme ai vigili del fuoco e ai soccorsi sanitari”.

Esattamente come nel corso dell'esercitazione di oggi che simula un attacco da parte di un gruppo di estremisti all’interno della metropolitana, in quel momento affollata di pendolari.

Oltre agli altri corpi dell'Esercito, sul posto arriva anche il 7° Reggimento Difesa NBC “Cremona”.

Viene stabilito un Posto Comando per la gestione dell’incidente, viene delimitata l’area impedendo, a scopo precauzionale, l’accesso a tutto il personale non adeguatamente protetto. Vengono allestiti un posto medicazione, un laboratorio da campo per l’analisi di campioni e un posto bonifica dove il personale, i materiali e gli eventuali mezzi che sono stati contaminati potranno essere “ripuliti”.

Gli specialisti dell’Esercito, indossate le tute protettive, cominciano le attività per stabilire la natura dell’attacco. Il personale effettua gli esami di aria, terreno ed eventuali liquidi utilizzando gli strumenti in dotazione. Per le analisi di possibili contaminazioni biologiche vengono prelevati dei campioni per una prima analisi nel laboratorio campale. Il prelievo è affidato a personale che si muove a piedi o a bordo di un VBR NBC, veicolo in grado anche di poter elaborare i dati raccolti ed eventualmente delimitare una zona.

Una volta individuato l'agente contaminante utilizzato per l'attacco vengono prestate le cure mediche adeguate e successivamente la bonifica dell'area e la sua messa in sicurezza.

Ma quali sono gli agenti aggressivi oggi più temuti? “Per stabilirne la pericolosità – risponde il Colonnello Aversa – bisogna tenere conto la loro persistenza, gli effetti e la loro maneggiabilità e trasportabilità. Proprio la difficoltà di trasporto abbassa il pericolo di attacchi con agenti quali virus e batteri. Più alto, invece, il rischio di utilizzo di agenti chimici come i gas nervini, più facili da trovare anche sul mercato perché hanno come base della loro composizione il fosforo”.

Tra questi il Sarin, il gas utilizzato nell'attacco in Siria (precedentemente in Iraq e nell'attentato alla metropolitana di Tokyo) che “pur non trattandosi di uno dei più letali, è – come spiega il Generale Villa – tra i più facili da produrre e da reperire”.

Ecco perché per far fronte a una minaccia tanto pericolosa quanto subdola è necessaria una preparazione adeguata e diretta non solo ai militari ma anche a membri delle forze di polizia e della Protezione civile, vigili del fuoco e operatori sanitari.

Ogni anno - aggiunge Villa - addestriamo fino a 800 persone. A una prima fase, che si svolge on line e che consente l'acquisizione delle nozioni di base, segue quella in sede con ulteriori lezioni teoriche ma soprattutto pratiche”.

La Scuola di Rieti, l'unica in Europa ad essere specializzata in questo tipo di formazione, dispone, infatti, di un' area in cui è possibile ricreare, in maniera realistica, una serie di scenari di possibili attentati chimico-biologici: stazioni della metropolitana, ferroviarie, scuole, teatri, aeroporti.

Tutto prevedibile, insomma? “No – ammette il Comandante Aversa – per affrontare il panico che si può scatenare tra la gente in certe situazioni, non esistono addestramenti. Però esistono gesti istintivi che ciascuno compie e che possono risultare estremamente utili”. Per esempio? “Per esempio coprirsi gli occhi, bocca e naso con un fazzoletto e scappare via”.

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Claudia Daconto