Ryanair, "l'avvoltoio" che aleggia su Wind Jet
Economia

Ryanair, "l'avvoltoio" che aleggia su Wind Jet

"Wind Jet vi lascia a terra? Noi no!" Il comunicato, senza cuore, della compagnia irlandese

Più che gli aerei, volano gli stracci. La compagnia low cost catanese Wind Jet ferma i motori, migliaia e migliaia di passeggeri si ritrovano a terra, l’intero sistema dell’aviazione Italia è a rischio collasso. Ma la compagnia ultra-low cost irlandese Ryanair ne approfitta e senza pietà, senza pudore, senza sensibilità per la perdita di posti di lavoro, affonda il dito nella piaga e emette un comunicato contro la piccola concorrente (12 Airbus, alcuni in leasing proprio in Irlanda, rispetto alla flotta di “294 nuovi Boeing 737-800 e ordini per 11 nuovi aeromobili”). Business is business. Solo che così Ryanair si candida a cambiar nome: da quello coniato dal fondatore Tony Ryan in quello che si sta guadagnando in queste ore, forse Piranhanair, o Piranha Airways, che in italiano suonerebbe Avvoltoio Airlines…

Che dire del comunicato (lo trovate in allegato) spregiudicato e tempista emesso dalla compagnia che ha messo le ali sulla deregolamentazione europea? Certo, il fair play non è virtù di tutti. E per quanto sia nello stile britannico (ammesso che gli inglesi ne siano davvero dotati e non siano piuttosto come quei desert rats, formidabili combattenti di tutte le guerre moderne sotto la bandiera di Sua Maestà, pronti nel Golfo a fotografarsi a vicenda col braccio al collo dei cadaveri carbonizzati degli iracheni), il fair play non è di casa in quel di Dublino.

Gli irlandesi hanno la testa dura, scrupoli pochi o niente, volontà di ferro, una storia di fatiche. E la concorrenza è concorrenza. “Ryanair – recita l’imperdibile comunicato – raccomanda ai passeggeri di prenotare i voli direttamente con Ryanair e non con compagnie aeree finanziariamente instabili, dopo il collasso di Wind Jet”. Neanche il pudore di non citare l’avversario che si dibatte nella polvere. Nata nell’85 sulla rotta Waterford - London Gatwick, nell’86 aveva due rotte e due aerei. Il governo irlandese negò la licenza per proteggere la compagnia di bandiera, Air Lingus, ma la Gran Bretagna liberista di Mrs. Thatcher disse sì alle tratte maggiori. Fu l’avvio di una serie di successi contestati e controversi. Anche in Italia, dove Ryanair è accusata di concorrenza sleale perché paga meno tasse e non applica il contratto nazionale di lavoro ai suoi dipendenti.

Fatto sta che oggi, sottolinea ancora il comunicato della compagnia, a confronto di Wind Jet quella irlandese “è una delle compagnie aeree più stabili e profittevoli al mondo, con un profitto netto atteso da 400 a 440 milioni di euro e prenotando con Ryanair i passeggeri ottengono le tariffe più basse da una compagnia aerea con oltre 3 miliardi di riserve di cassa”. Tariffe basse e nessun fronzolo (“No frills”), la formula vincente. Oggi i voli giornalieri sono oltre 1500 da 51 basi in 28 paesi e una previsione di 79 milioni di passeggeri nell’anno fiscale che si chiude a marzo 2013.

Come non bastasse, il capo della comunicazione di Ryanair, Stephen McNamara, rigira il coltello nella piaga perché, dice, “il fallimento di Wind Jet mette in luce il rischio di volare con una compagnia aerea che non è stabile finanziariamente. Ryanair raccomanda fortemente ai passeggeri di prenotare i voli, le sistemazioni in albergo e il noleggio auto direttamente su HYPERLINK "https://www.ryanair.com"www.ryanair.com ed evitare la delusione di esser lasciati a terra da una compagnia aerea fallita o da un tour operator e assicurarsi di ottenere i prezzi più bassi dalla più finanziariamente sicura compagnia aerea d’Europa”.

Fa strano pensare alle lotterie di beneficienza sui voli Ryanair. Chi può pensare che gente capace di saltare alla giugulare della preda inerme possa avere slanci di generosità verso il Terzo Mondo? Ma c’è pur sempre una bilancia superiore, un occhio al quale non sfugge nulla. E infatti, quasi in contemporanea col comunicato i giornali britannici riportano che tre aerei Ryanair in un solo giorno hanno dovuto lanciare il “may day” per scarsità di carburante: conseguenza della politica della compagnia di Michael O’Leary di risparmio sul carburante e riduzione al minimo della scorta di emergenza? Lo stesso McNamara dell’attacco alla giugulare di Wind Jet smentisce e spiega che gli aerei, tutti sulla Spagna, erano stati dirottati da Madrid a Valencia per temporali, e non avendo più carburante per rifare rotta verso la capitale spagnola avevano poi chiesto e ottenuto di atterrare a Valencia. Tutto regolare, insomma. Sarà, ma perché d’ora in poi i vettori di Ryanar non si agghindano con un bel piranha o avvoltoio sulla coda?  

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Marco Ventura

Inviato di guerra e cronista parlamentare de Il Giornale, poi  collaboratore de La Stampa, Epoca, Il Secolo XIX, Radio Radicale, Mediaset e La7, responsabile di uffici stampa istituzionali e autore di  una decina fra saggi e romanzi. L’ultimo  "Hina, questa è la mia vita".  Da "Il Campione e il Bandito" è stata tratta la miniserie con Beppe Fiorello per la Rai vincitrice dell’Oscar Tv 2010 per la migliore  fiction televisiva. Ora è autore di "Virus", trasmissione di Rai 2

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