Ryanair: le dieci cose più irritanti della compagnia
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Economia

Ryanair: le dieci cose più irritanti della compagnia

Grossi guai per Michael O’Leary: i passeggeri sono stanchi delle sue politiche low cost

Il Telegraph  ha dato voce ai passeggeri infastiditi dalle scelte di Ryan Air e ha pubblicato un elenco delle dieci lamentele più comuni.

La prima riguarda il costo per la spedizione del bagaglio che oscilla fra 15 e 45 sterline. E per chi sfora i dieci chili di bagaglio a mano, la multa è salatissima: 60 sterline per il check in all’aeroporto. Sull’onda delle proteste, da dicembre scenderà a trenta.

La seconda lamentela riguarda i 17 click necessari per arrivare all’acquisto del biglietto. Il sito della compagnia, infatti, sembra un percorso a ostacoli e obbliga i passeggeri a chiedere di non comprare una serie di servizi accessori, dall’assicurazione alle borse brandizzate, dai transfer in aeroporto alle schede telefoniche. Il numero di click a fine novembre sarà ridotto a cinque.

Terzo: per risparmiare sul costo del biglietto, la compagnia vola su aeroporti minori, ma che rischiano di essere sempre più lontani dalle destinazioni principali, come i 150 chilometri che separano l’aeroporto di Oslo Torp dalla capitale norvegese.

Quarto: prenotare un posto a sedere costa dieci sterline, ma sull’onda delle proteste da febbraio saranno pre-assegnati come sui voli Easyjet.

Quinto: i passeggeri lamentano anche il costo oneroso di servizi accessori (cambio nome: 110 sterline; stampa del boarding pass all’aeroporto: 70 sterline).

Sesto: il cambio 1:1 fra sterlina ed euro che rende più onerosi i servizi acquistati dai passeggeri nel Regno Unito.

Settima lamentala: la quantità di offerte con cui la compagnia bombarda i passeggeri a bordo, dai biglietti gratta e vinci al duty free al servizio food & drink.

Ottavo: la gestione delle lamentele avviene solo online, con tempi che possono raggiungere le due settimane per una risposta. In alternativa, il call center costa una sterlina al minuto. Per cercare di risolvere il problema, l’azienda ha deciso di puntare di più sui social network. I passeggeri sono anche annoiati dal jingle che segna l’arrivo puntuale in aeorporto. Infine, nel cahier des doléances c’è anche lui: Michael O’Leary, l’uomo da cui tutto è cominciato, che sembra possedere un talento naturale per risultare insopportabile.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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