Economia

Lavoro, 250.000 nuovi occupati se la PA saldasse i propri debiti alle imprese

La pubblica amministrazione ha in pendenza enormi quantità di denaro da versare alle imprese, questo purtroppo lo sappiamo. Nelle ultime settimane però le notizie legate a questa situazione si sono fatte sempre più frequenti; sento tv, radio, internet e carta …Leggi tutto

La pubblica amministrazione ha in pendenza enormi quantità di denaro da versare alle imprese, questo purtroppo lo sappiamo. Nelle ultime settimane però le notizie legate a questa situazione si sono fatte sempre più frequenti; sento tv, radio, internet e carta stampata parlarne di continuo e sembra che da un momento all’altro si stia per avvicinare la svolta, e invece ancora nulla.

La questione parte da lontano e ha dinamiche complesse, ma è chiaro quanto questo tema si stia facendo sempre più caldo ogni giorno che passa. Indipendentemente da tutto quello che si potrebbe dire dal punto di vista politico, normativo, economico, ecc., il dato che più mi interessa è stato citato qualche giorno fa dal Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che, facendo riferimento ai dati elaborati dal Centro studi dell’associazione degli industriali, ha dichiarato che se la PA pagasse i propri debiti alle aziende si potrebbero creare in 5 anni 250.000 nuovi occupati.

250.000 non sono mica pochi e stiamo parlando di un fatto che, se tutto fosse andato secondo il “normale” ordine delle cose, non avrebbe senso di esistere e quindi quei posti di sarebbero già assorbiti in modo “naturale” dal sistema lavoro.

La cifra di cui stiamo parlando ha dimensioni esorbitanti; Squinzi infatti ha stimato 250.000 nuovi occupati nel caso si sbloccassero 48 miliardi di euro – equivalenti ai 2/3 di quanto complessivamente dovuto a fine 2011, anche se i dati degli ultimi giorni forniti da Bankitalia parlano di una cifra complessiva di debito da parte della PA più alta, pari a circa 90 miliardi -.

Il numero riguardante la crescita dell’occupazione non sarebbe la sola buona notizia; la liquidazione dei crediti alle imprese porterebbe infatti anche ad una crescita del Pil e degli investimenti, elementi che non guasterebbero certo all’attuale situazione economica. Si dovrà attendere ancora molto?

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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