Investimenti in Italia: 6 mosse per farli restare
DANIELE SCUDIERI / Imagoeconomica
Economia

Investimenti in Italia: 6 mosse per farli restare

Secondo Giuseppe Vegas, presidente della Consob, servono subito incentivi fiscali, semplificazione delle strutture di controllo, riforma del Testo unico della finanza

Ben vengano gli investitori finanziari esteri che stanno contribuendo al mutamento dell'assetto proprietario del capitalismo italiano dove il vecchio schema del capitalismo di relazione si sta ormai ritraendo.

Il giudizio espresso dal presidente della Consob Giuseppe Vegas, nell'incontro annuale con il mercato, è stato positivo senza riserve sullo sbarco in forze dall'estero di colossi come BlackRock, nuovo azionista rilevante nelle maggiori quotate italiane. "Il numero uno di BlackRock, Larry Fink, mi è sembrato aperto, molto interessato all'Italia" ha dichiarato Vegas stesso aggiungendo che le grandi società di gestione del risparmio, i fondi sovrani e le imprese non finanziarie estere "sono le benvenute" in un mercato come il nostro in cui il risparmio è un bene fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e prezioso per il Paese per la duplice funzione di favorire lo sviluppo e offrire una congrua rendita agli investitori.

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Da parte degli investitori è stata "fatta una apertura di credito" nei confronti del nostro Paese e ora "bisogna andare avanti" con il processo di riforme. Anche perché, ha continuato, ora in Italia "c'é un po' di sole, speriamo che continui" e servirà "lavorare perché resti".

Servono dunque dei cambiamenti, perché questo interesse permanga e faccia bene al Paese. Ecco quelli auspicati da Vegas:

- Agire sulle regole fiscali, semplificandole, non solo per le esigenze di gettito ma anche per orientare gli operatori verso comportamenti virtuosi. La prossima revisione della tassazione sulle rendite finanziarie, che partirà a luglio può essere l'occasione per disegnare un sistema di incentivi che premi l'investimento di lungo periodo, soprattutto previdenziale, e favorisca la canalizzazione del risparmio verso forme di investimento nel finanziamento delle pmi.

- Semplicare il sistema di amministrazione e controllo verso la forma monistica (che non prevede il collegio sindacale, ndr), quella più diffusa a livello internazionale e privilegiata nelle iniziative di autodisciplina delle società quotate. Oggi in Italia ci sono troppe figure che "intasano" le attività societarie.

- Rivedere il Testo Unico della Finanza (Tuf) in modo tale da migliorare "l'attuale impostazione del sistema sanzionatorio inefficiente sul "piano della dissuasività e tempestività". "L'introduzione di meccanismi di patteggiamento, insieme a misure di deflazione per gli illeciti veniali e a meccanismi premianti per le segnalazioni di operazioni sospette potrebbe consentire di accertare in tempi molto più rapidi gli illeciti", ha detto Vegas. "Si dovrebbe inoltre procedere alla definizione di sanzioni nei confronti delle società e degli amministratori per le violazioni della disciplina sulle operazioni con parti correlate".

- Evitare che la Bce con i suoi controlli sulle banche causi una nuova stretta creditizia. "Gli effetti sulla stabilità complessiva del sistema finanziario saranno positivi ma l'impatto sulla crescita risentirà dell'ulteriore restringimento dei margini necessari per supportare l'erogazione di nuovo credito alle imprese". Per Vegas "potrebbero risultare penalizzati i sistemi bancari più tradizionali e con attivi più trasparenti e concentrati, come il nostro, su crediti alle imprese, titoli di Stato e immobili". Sui titoli di Stato la valutazione a prezzi di mercato "risulta discriminatoria per le banche italiane rispetto a quelle di altri paesi che hanno esposizioni molto significative e non meno rischiose in derivati e titoli strutturati".

- Portando un po' di acqua al suo mulino, inoltre, Vegas ha sottolineato l'importanza di promuovere canali di intermediazione diversi da quello bancario come la Borsa dove "per il 2014 sono almeno 10 le società che hanno già manifestato l'intenzione di quotarsi sul mercato telematico azionario. Un dato incoraggiante". A questo riguardo Vegas ha aggiunto anche che "la quotazione di imprese pubbliche rappresenta un importante segnale della volontà di ridurre la sfera dell'intervento pubblico nell'economia" e "potrebbe ripetersi", così come avvenne "con le grandi privatizzazioni degli anni novanta... un importante salto dimensionale e culturale" della Borsa. La condizione è che "le privatizzazioni non costituiscano un  mero strumento di copertura del fabbisogno finanziario ma, anche grazie agli effetti positivi sulla riduzione dello stock del debito, rappresentino un volano per lo sviluppo e la competitività dei mercati".

- Creare una SuperConsob europea, ovvero un'autorità di vigilanza cross border sui mercati che allinei i livelli di gioco del mercato nei diversi paesi.

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