Dopo lo scandalo della melamina, i cinesi allevano i figli con "latte fatto in casa"
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Dopo lo scandalo della melamina, i cinesi allevano i figli con "latte fatto in casa"

Per soddisfare le esigenze della moglie e del bambino, Wei Xingyu ha comprato cinque capre. Che vivono sul tetto della sua casa

Nel 2009 lo scandalo del latte alla melamina ha sconvolto la Cina e il mondo. Per salvare la faccia il governo finì con l'approvare la condanna a morte per due dirigenti della Sanlu, accusati di aver prodotto e diffuso latte in polvere contaminato con una sostanza altamente tossica di solito adoperata nella fabbricazione di materiali plastici, causando la morte di sei bambini provocando calcoli renali e altri problemi urinari ad altri 300 mila neonati.

Una condanna che ha individuato (una parte) dei colpevoli ma non ha risolto il problema, perché il latte in polvere è rimasto un prodotto a rischio nella Repubblica popolare. Ma che ha contribuito a far emergere molti altri scandali altrettanto gravi. Come quello degli abiti cancerogeni, dell'acqua al cloro e del riso al cadmio. Costringendo il governo a monitorare con maggiore attenzione la qualità dei prodotti alimentari venduti nel paese e i cittadini a preoccuparsi un po' di più della propria salute.

Eppure, dopo essersi resi conto che dal 2009 ad oggi poco è cambiato, genitori particolarmente apprensivi hanno iniziato a cercare soluzioni alternative. Soprattutto per quel che riguarda la cura dei propri figli. E come Wei Xingyu hanno acquistato qualche capra per essere sicuri di garantire all'unico neonato di casa del latte sicuro.

Le capre costano più o meno tremila yuan l'una (pari a circa trecento euro), quindi non sono alla portata di tutti. Ma aumentano a vista d'occhio i cinesi disposti a fare sacrifici pur di poter nutrire i propri bambini con latte "di qualità". Chi può permettersele le acquista a coppie. Nella speranza che si riproducano tra loro e permettano ai neo-fattori di creare dal nulla un nuovo business.

"Quando ero piccolo", racconta Wei Xingyu, facoltoso uomo d'affari dalle origini rurali, "sono cresciuto col latte di capra". Come tanti altri bambini del suo villaggio, soprattutto quando le mamme non erano in grado di nutrirli a sufficienza. "Oggi ne ho cinque libere sul tetto di casa. Ho comprato le prime due quando mia moglie è rimasta incinta. E mi auguro si riproducano velocemente, così potrei garantire il latte anche ai figli dei vicini". In modo gratuito o a pagamento non è chiaro. Anche perché si tratta di un business che alla luce dei continui scandali, ha enormi potenzialità di crescita.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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