USA-Giappone-Corea del Sud la nuova alleanza militare nel pacifico che spaventa la Cina
Venerdì a Camp David il primo incontro per quella che alcuni hanno già chiamato la "Nato del Pacifico"
Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud si incontreranno venerdì a Camp David una delle residenze del presidente degli Stati Uniti d'America che si trova in un'area montuosa nel Maryland settentrionale. Qui secondo le prime indiscrezioni metteranno a punto un serie di iniziative congiunte nel campo della tecnologia e della difesa. L'incontro rafforzerà ulteriormente le relazioni esistenti tra il Giappone e la Corea del Sud e fungerà da ombrello per gli Stati Uniti per fornire sicurezza nella regione dell'Asia orientale, in particolare nella penisola coreana.
Il progetto di cooperazione prevede tra l'altro, i sistemi di difesa contro i missili balistici e lo sviluppo di altre tecnologie di difesa in modo da contrastare il crescente programma nucleare della Corea del Nord e il progresso della tecnologia militare e degli armamenti della Cina.
Secondo un funzionario anonimo del governo degli Stati Uniti, Washington ha stabilito partenariati di difesa collettiva separati con Tokyo e Seoul. Ciò che Washington vuole nel prossimo incontro di venerdì è che entrambi i paesi cooperino più strettamente tra loro, con gli Stati Uniti che fungono da ponte tra di loro. «Abbiamo creato diversi passaggi politici che ci avvicineranno nel campo della sicurezza», ha affermato il funzionario lunedì scorso ad alcuni media sud-coreani. Ha anche aggiunto che gli Stati Uniti «sperano che ogni paese comprenda la propria responsabilità in merito alla sicurezza regionale, compreso il coordinamento nei sistemi di difesa contro i missili balistici e altre tecnologie di difesa». Evidente come la Casa Bianca voglia che da questo vertice si i tre Paesi partecipanti inizino un percorso che porti a «istituzionalizzare, approfondire e rafforzare l'abitudine alla cooperazione» in un momento nel quale le condizioni geopolitiche nel Pacifico sono sempre più complesse. Dopo anni freddezza dovuta all'occupazione giapponese della Corea del Sud dal 1910 al 1945, il rapporto tra Corea del Sud e Giappone continua a migliorare tanto che il primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol si sono scambiati visite e si sono impegnati a costruire relazioni migliori dall'inizio di quest'anno anche grazie al lavoro diplomatico di Washington. Inoltre, i due paesi stanno approfondendo la loro cooperazione di sicurezza “a tre vie” con relazioni Seoul-Tokyo che sono migliorate rapidamente dal marzo 2023, dopo che il governo di Seul ha annunciato un'iniziativa per risolvere le controversie derivanti dalle richieste di risarcimento per i lavoratori forzati in Corea del Sud durante la guerra.
In risposta, il Giappone ha reintegrato la Corea del Sud come paese preferito con uno status commerciale accelerato, ponendo fine a una disputa economica di quattro anni che aveva precedentemente acuito le tensioni tra di loro. La mediazione degli Stati Uniti ha anche portato il Giappone e la Corea del Sud a partecipare a un accordo di comunicazione a tre vie, inclusa la condivisione di dati di preallarme sulle minacce in tempo reale per monitorare i lanci di missili nordcoreani. Quest'ultimo accordo entrerà in vigore entro la fine del 2023.
Il vertice trilaterale di Camp David tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud è la risposta al leader nordcoreano Kim Jong-un che lunedi scorso nonostante il suo Paese versi in condizioni drammatiche ha ordinato un drastico aumento della produzione di missili e armi. Come citato dall'agenzia di stampa nordcoreana KCNA, Kim ha ordinato l'aumento della produzione in seguito all'annuncio di Washington e Seoul di una massiccia esercitazione bellica alla fine di agosto.
Luedi scorso la Corea del Nord è tornata anche a minacciare una guerra nucleare nella penisola asiatica. Il suo ministro della Difesa, Kang Sun-nam, ai partecipanti dell’XI Conferenza di Mosca sulla sicurezza internazionale, ha dettoo che si tratta di un epilogo inevitabile dell’irrisolto conflitto tra Pyongyang e Seul. «La guerra nucleare nella penisola coreana non è più una questione di sé ci sarà, ma di chi la inizierà e quando». Secondo il rapporto KCNA, Kim ha visitato una fabbrica che produce missili tattici, veicoli corazzati e proiettili di artiglieria lo scorso fine settimana. Il rapporto cita anche Kim che afferma che la Corea del Nord deve avere una forza militare straordinaria ed essere pienamente preparata ad affrontare qualsiasi guerra.
Il portavoce del Joint Chiefs of Staff della Corea del Sud Lee Sung Joon ha detto ai giornalisti che l'esercitazione UFS (ultra freedom shield) di quest'anno aveva lo scopo di rafforzare le capacità di risposta alleate con scenari che riflettessero i progressi nel contrastare le capacità nucleari e missilistiche della Corea del Nord. Il colonnello Isaac L Taylor, portavoce delle forze armate statunitensi, ha affermato: «l'esercitazione militare è stata progettata per essere il più rigorosa e realistica possibile» Secondo Christopher Johnstone, ex funzionario della Casa Bianca che ora lavora al Center for Strategic and International Studies (CSIS) di Washington, «il governo Usa sta cercando di approfittare della ripresa delle relazioni Tokyo-Seoul per istituzionalizzare parte dei progressi del dialogo che i tre paesi hanno raggiunto»
Tuttavia, Johnstone considera la relazione a tre ancora fragili: «In Corea del Sud, gli sforzi del presidente Yoon non sono ancora molto apprezzati. Mentre in Giappone, ci sono dubbi sul fatto che il miglioramento delle relazioni con la Corea del Sud durerà a lungo e che il futuro presidente della Corea del Sud possa ribaltare la situazione», ha affermato. Tuttavia, Christopher Johnstone spera che le dichiarazioni dei capi di stato presenti durante il vertice di Camp David «riconoscano che la sicurezza dei tre paesi è correlata l'una all'altra. Inoltre, una minaccia per uno dei tre paesi è considerata una minaccia per tutti».
Immediate le critiche della Russia che ritiene il vertice di Camp David «uno sforzo degli Stati Uniti per formare un nuovo blocco militare». Una critica a dir poco ridicola date le operazioni di Mosca in Africa e gli accordi con l’Iran fornitore di attrezzature militari e la Cina di Xi Jinping con il quale Vladimir Putin alle prese con la disastrosa guerra in Ucraina e il crollo del rublo, vuole ridisegnare il cosiddetto “mondo multipolare”.
Gli Stati Uniti stanno tentando di incoraggiare il Giappone e la Corea del Sud a aderire al blocco militare AUKUS formato da Stati Uniti, Australia e Regno Unito. Di questo ha parlato il rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite Gennady Gatilov che alla stampa russa ha dichiarato: «L’intensificazione della cooperazione tecnico-militare e scientifico-tecnologica di Washington con Seoul e Tokyo facilita l'interazione con i progetti realizzati nell'ambito di AUKUS. E di conseguenza, rendere l'adesione dei due paesi al partenariato abbastanza reale». Sempre a proposito di accordi nel giugno scorso l'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico avav deciso di approfondire la collaborazione con i suoi quattro principali partner nella regione indo-pacifica, preparando contemporaneamente documenti di cooperazione bilaterale con Australia, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud, ha appreso Nikkei Asia. I quattro paesi, noti collettivamente come partner Asia-Pacifico (AP4), sono attualmente etichettati come «partner in tutto il mondo» dalla NATO e l’intenzione dichiarata è quella di esplorare la collaborazione su questioni come « la sicurezza informatica, lo spazio e la lotta alla disinformazione», nella quale i russi come noto sono veri maestri.