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(Ansa)
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Sale la tensione tra Stati Uniti e Sudafrica per le armi a Mosca

Secondo Washington, Pretoria avrebbe fornito armi alla Russia a dicembre

Sta salendo la tensione tra Washington e Pretoria, dopo che giovedì l’ambasciatore statunitense in Sudafrica, Reuben Brigety, aveva accusato il Paese di aver fornito a dicembre armi a Mosca attraverso la nave russa Lady R. “Crediamo che le armi siano state caricate su quella nave e scommetterei la mia vita sull'accuratezza di tale affermazione”, aveva detto il diplomatico americano. “La fornitura di armi alla Russia da parte del Sudafrica è fondamentalmente inaccettabile”, aveva aggiunto.

Parole che hanno suscitato la reazione piccata di Pretoria. Da una parte, è stata annunciata un’indagine sulla questione; dall’altra il ministero degli Esteri del Sudafrica ha convocato Brigety. Tutto questo, mentre le autorità locali hanno sostenuto che “non vi era alcuna registrazione di una vendita di armi approvata dallo Stato alla Russia relativa al periodo in questione”.

L’Associated Press ha comunque riportato di aver “verificato in modo indipendente che la Lady R è stata alla base navale sudafricana dal 6 all'8 dicembre, come affermato da Brigety”. “Una revisione dei documenti da parte dell'Associated Press”, ha proseguito l’agenzia di stampa statunitense, “ha anche dimostrato che la Lady R è legata a una società che è stata sanzionata dagli Stati Uniti per il trasporto di armi per il governo russo e per aiutare il suo sforzo bellico”.

Il 12 maggio, il ministro degli Esteri sudafricano, Naledi Pandor, ha avuto una conversazione telefonica con il segretario di Stato americano, Tony Blinken. Secondo una nota del Dipartimento di Stato Usa, nel corso della telefonata, “il segretario Blinken ha sottolineato l'importanza del partenariato strategico Usa-Sudafrica e ha ribadito la cooperazione su priorità condivise, tra cui salute, commercio ed energia”.

Nonostante i tentativi di gettare acqua sul fuoco, la situazione del rapporto tra Washington e Pretoria si fa sempre più tesa. A febbraio, il Sudafrica aveva partecipato a esercitazioni congiunte con Cina e Russia. Non solo. Il Paese africano ha anche evitato di prendere una posizione chiara sulla crisi ucraina, mantenendosi in un atteggiamento di controversa neutralità. Bisogna tra l’altro tener presente che il Sudafrica è parte integrante dei Brics: un blocco in cui l’influenza di Pechino e Mosca risulta assolutamente determinante.

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Stefano Graziosi