Stati Uniti: libro denuncia contro l’ex segretario di Stato, Henry Kissinger
(Ansa)
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Stati Uniti: libro denuncia contro l’ex segretario di Stato, Henry Kissinger

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Il giornalista inglese mette sotto accusa l'ex segretario di Stato per crimini di guerra

Da Panorama del 15 marzo 2001

Mai premio Nobel per la pace è stato accusato di crimini più infami. L'assassinio dei 600 mila civili morti sotto le bombe in Cambogia nel 1969. L'inutile prosecuzione della guerra in Vietnam tra il 1969 e il 1975. Il rapimento e la morte di Rene Schneider, il generale che si opponeva al colpo di stato in Cile che portò alla morte del presidente Salvador Allende. E poi i massacri dei pachistani in Bangladesh nel 1971, il colpo di stato a Cipro nel 1974, l'invasione di Timor Est da parte delle forze indonesiane nel 1975. Guai a chi capita nel mirino di Christopher Hitchens, penna arrabbiata del giornalismo, già famoso per avere trasformato Madre Teresa di Calcutta in una reazionaria al servizio dei potenti nel suo libro La posizione della missionaria (Minimum fax editore).

Stavolta tocca all' ex consigliere per la sicurezza nazionale di Richard Nixon e segretario di stato di Gerald Ford, messo sotto accusa sul mensile Harper's magazine in una inchiesta in due puntate che a maggio diventerà un saggio dal titolo Il processo di Henry Kissinger (Verso).

Sì, perché il giornalista inglese residente a Washington, da dove scrive per il mensile Vanity Fair e il settimanale The Nation, non si limita a rileggere la storia di quegli anni come hanno fatto molti in passato, da Seymour Hersch a William Shawcross. Hitchens va oltre.

Secondo lui, Kissinger andrebbe messo sotto processo per crimini di guerra: "Molto di quello che successe in quegli anni sulla scena politica internazionale fu ai limiti della legalità o totalmente illegale" scrive Hitchens. "Gli Stati Uniti non possono ergersi a forza moralizzatrice del mondo e poi fare eccezioni come queste".

Accolto dal silenzio di Kissinger, il libro ha suscitato accese reazioni a Washington dove è visto come un sinistro benvenuto alla vecchia guardia dell'amministrazione Bush: "L' analisi di Hitchens è imprecisa al punto da essere parziale e irresponsabile" dice Douglass Cassell, direttore del Centro per i diritti umani internazionali della Northwestern university. Mentre John O' Sullivan, giornalista del settimanale National Review, ha bollato il saggio come un revival del radicalismo di sinistra: "Kissinger viene incolpato per decisioni prese da un governo eletto democraticamente, come quando scrive che Kissinger doveva sapere che la continuazione della guerra in Indocina dopo il 1968 era inutile".

Ma ci sono anche accuse inedite basate su documenti finora riservati. Hitchens cerca per esempio di dimostrare che Nixon e Kissinger cercarono il fallimento dei negoziati di pace di Parigi del 1968 cercando di convincere il presidente Van Thieu del Vietnam del Sud che avrebbe ricevuto un trattamento migliore con un'amministrazione repubblicana a Washington. "Il sospetto si basa su un assunto tutto da dimostrare e cioè che il Vietnam del Nord volesse veramente un compromesso" dice O' Sullivan.

Ma c'è anche chi non prende sottogamba le accuse a Kissinger: "Dopo il caso Pinochet, che ha evitato l'estradizione dalla Spagna ma rischia di essere messo sotto accusa in patria, le accuse rivolte verso gli uomini di stato che si sono mossi sulla scena internazionale assumono una dimensione nuova" sostiene Jeremy Rabkin, esperto di legge internazionale alla Cornell university. Che fa notare: già un anno fa l'Fbi consigliava agli ex uomini di stato americani di non viaggiare in paesi con cui gli Usa hanno avuto conflitti in passato.

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Marco De Martino