Joe biden
(Ansa)
Dal Mondo

Gli eventi politici statunitensi più rilevanti del 2022

I fatti che hanno maggiormente segnato la politica statunitense nell'anno appena trascorso

Ketanji Brown Jackson diventa giudice della Corte suprema (7 aprile)

La nomina di Ketanji Brown Jackson alla Corte suprema è stata ratificata dal Senato con 53 voti a favore contro 47. Si tratta della prima donna afroamericana a entrare nel massimo organo giudiziario statunitense.


Embargo energetico americano alla Russia (8 aprile)

Joe Biden ha annunciato il blocco delle importazioni di petrolio e gas dalla Russia: una misura adottata in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca.


Annullamento della sentenza Roe v Wade (24 giugno)

La Corte suprema degli Stati Uniti ha annullato Roe v Wade: la sentenza del 1973, che definiva l’aborto come un diritto garantito dalla Costituzione. La decisione della maggioranza dei giudici non comporta il divieto dell’interruzione di gravidanza, ma attribuisce le questioni attinenti a questa materia ai parlamenti dei singoli Stati.


Crisi migratoria alla frontiera meridionale (30 settembre)

L’anno fiscale 2022 si è chiuso lo scorso 30 settembre con il record assoluto di arrivi di immigrati clandestini alla frontiera meridionale degli Stati Uniti (oltre 2,3 milioni di persone). Proprio la questione migratoria ha d’altronde sempre rappresentato una spina nel fianco dell’amministrazione Biden. E i repubblicani hanno intenzione di avviare un’inchiesta parlamentare sul tema il prossimo anno.


Le elezioni di metà mandato (8 novembre)

Questa fondamentale tornata elettorale si è conclusa con un sostanziale pareggio. I repubblicani hanno conquistato la maggioranza alla Camera dei rappresentanti, mentre i democratici sono riusciti a difendere il controllo del Senato. Nonostante l’elefantino sia andato meno bene del previsto, Joe Biden non può permettersi di dormire sonni troppo tranquilli. Con un Congresso spaccato a metà, il presidente americano si avvia a diventare la proverbiale anatra zoppa, mentre i repubblicani stanno preparando delle inchieste parlamentari volte a metterlo in difficoltà.


Ricandidatura presidenziale di Trump (15 novembre)

Nonostante sia uscito notevolmente indebolito dalle ultime elezioni di metà mandato, Trump ha annunciato una nuova candidatura presidenziale. Al momento, l’ex inquilino della Casa Bianca appare piuttosto in difficoltà: un fattore che sta portando vari esponenti repubblicani (a partire da Ron DeSantis) a scaldare ufficiosamente i motori in vista della nomination presidenziale del 2024.


Deferimento di Trump (19 dicembre)

La commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 6 gennaio ha deferito Trump al Dipartimento di Giustizia, accusandolo di vari reati, tra cui incitamento all’insurrezione.


Zelensky alla Casa Bianca (21 dicembre)

Joe Biden ha accolto Volodymyr Zelensky alla Casa Bianca, ribadendo il proprio sostegno a Kiev contro l’invasione russa dell’Ucraina. Il presidente ucraino ha successivamente tenuto un discorso al Congresso.

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Stefano Graziosi