81 condanne a Morte in Arabia Saudita
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81 condanne a Morte in Arabia Saudita

La Rubrica - Appuntamento in Piazza

Arabia Saudita

Negli scorsi giorni dall’Arabia Saudita è arrivata una notizia sconvolgente; lo scorso 5 marzo 2022 nella capitale saudita 81 persone sono state giustiziate quasi certamente con il metodo della decapitazione anche se il ministero dell’Interno saudita (che ha informato i media delle esecuzioni) non ha dato ulteriori dettagli. E con quali accuse sono state eseguite le condanne? Le autorità governative di Riad hanno raccontato che le 81 persone erano tutte implicate <<nella preparazione di attentati terroristici, operazioni di contrabbando di armi e stupefacenti e finanziamenti di attività illecite sempre legate al terrorismo. Si tratta di cittadini sauditi legati ad Al -Qaeda e allo Stato islamico, e alcuni yemeniti ritenuti sostenitori dei ribelli sciiti Houthi che sono sostenuti dall’Iran. Con le 81 ultime esecuzioni verrà probabilmente battuto il record del 2019 dove a morire sotto la spada del boia furono 184 persone. I media sauditi hanno commentato quanto accaduto con una certa benevolenza ( con l’aria che tira a queste latitudini è meglio non fare gli eroi) spiegando che le 81 persone hanno potuto godere di un processo equo che ha coinvolto almeno 13 giudici in tre gradi di giudizio. Di certo non puo’ sfuggire come la maxi esecuzione in Arabia Saudita sia stata organizzata mentre i media occidentali si occupano quasi esclusivamente della guerra in Ucraina.

Bari

Secondo la Direzione distrettuale antimafia ( DDA) di Bari, Yljan Muca, 31 anni, Roland Leshi, 37 anni, Elsio Ramku, 33 anni, Roland Belba, 37 anni, residenti tra Bari, Adelfia e Rutigliano avrebbero raccolto e inviato denaro per finanziare in Albania l'attività terroristica dell'Imam della Moschea "Xhamia e Letres" a Kavaje (Tirana), Genci Abdurrahim Balla, ritenuto vicino all'associazione Isis Daesh e già condannato a 17 anni di reclusione per aver reclutato decine di foreign fighters balcanici partiti pr il “Siraq”. I quattro arrestati lo scorso 14 marzo 2022 negli ultimi due anni ( con un viaggi ogni due mesi) avrebbero <<trasferito i soldi attraverso canali non tracciabili e, in un caso, trasportando il denaro in un borsone nascosto in un camion a bordo di un traghetto>>.

Roma- Lussemburgo

Storica sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla vicenda dei medici ex specializzandi. Riconoscendo appieno il principio giuridico da sempre sostenuto dal pool di legali della società italiana Consulcesi, andando così a risolvere la controversia giurisprudenziale determinatasi dinanzi alla Corte di Cassazione, i giudici di Strasburgo hanno confermato il diritto all’adeguata remunerazione ai medici iscritti prima del 1982 al corso di specializzazione e al conseguente rimborso per risarcimento danni. La sentenza in oggetto crea, dunque, i presupposti giuridici per un nuovo orientamento delle Corti nazionali chiamate a pronunciarsi nelle cause causate dalla mancata attuazione delle direttive Ue in materia da parte dello Stato italiano. Come si ricorderà sono centinaia di migliaia i medici che si sono specializzati tra il 1978 ed il 2006 senza l’adeguata remunerazione e, proprio grazie al lavoro dei legali di Consulcesi, in loro favore sono stati già riconosciuti oltre 600 milioni di euro con la spesa per le casse pubbliche ora destinata a lievitare fino a diversi miliardi di euro.

Stoccolma – New York

La società di telecomunicazioni svedese Ericsson il suo amministratore delegato e chief financial officer sono imputati in una class action presso un tribuale di New York <<per aver ingannato gli investitori sui rapporti della società in Iraq>>. Ericsson ha affermato che un'indagine interna, conclusa nel 2019 ma resa pubblica solo a febbraio dopo le indagini dei media, aveva identificato pagamenti volti a eludere le dogane irachene in un momento in cui organizzazioni militanti, incluso lo Stato islamico, controllavano alcune rotte. A queste parole pero’ il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti non ha creduto e per il colosso svedese delle telecomunicazioni che ha perso quasi un terzo del suo valore di mercato da quando i resoconti dei media sulle presunte tangenti sono emersi nel febbraio scorso, sarà molto difficile superare questa nuova tempesta giudiziaria. Ericsson che ha pagato più di 1 miliardo di dollari per chiudere una serie di inchieste per corruzione avvenute in Cina, Vietnam e Gibuti ha accettato di collaborare con il dipartimento per le indagini in corso.

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Stefano Piazza