La Cina ha superato il Covid, o forse no
Dal Mondo

La Cina ha superato il Covid, o forse no

La Rubrica - Appuntamento in Piazza

Nella quarta puntata della rubrica sulle notizie dal mondo che nessuno vi ha raccontato vi porriamo in Turchia, dall'Islam sempre più radicale, in Cina, dove ci sono misteriosi casi di aree a rischio Covid ed in Germania.

Turchia: la rivista dell'orrore

Immagini di decapitazioni, esecuzioni e guerre appaiono nella rivista per bambini "Diyanet-Sen" affiliata a Memur-Sen, uno dei dipartimenti del Diyanet il Ministero del culto turco che occorre ricordare in Turchia, ha un budget superiore a quello della sanità. Nella dichiarazione promozionale per la rivista di "Diyanet-Sen" si legge"I bambini e i giovani sono il futuro di una nazione e di una società. Chi non conosce il proprio passato non può costruire il proprio futuro. Per questo abbiamo voluto che conoscessero il nostro passato rivolgendosi ai nostri bambini e ragazzi nella nostra nuova rivista. " Nel suo articolo, il presidente di Diyanet-Sen Mehmet Ali Güldemir ha affermato: " Poiché il libro piace a tutti, in particolare ai nostri bambini e alle nuove generazioni, gli argomenti sono stati trattati con uno stile semplice e narrativo. Che dire piu' narrativo di cosi'….

In Cina la pandemia è stata debellata o forse no.

Una flotta di 60 droni vola da qualche settimana sopra la città di Guangzhou, nel sud della Cina, per obbligare le persone a starsene a casa e per ricordare a coloro che devono per forza uscire, di indossare le mascherine. Secondo quanto ci è stato raccontato la Cina avrebbe vinto la battaglia della trasmissione COVID-19 ma nella città di Guangzhou stanno aumentando i contagi (almeno 100) della cosiddetta variante Delta. Gli implacabili droni della polizia cinese dotati di telecamere a infrarossi, le telecamere con riconoscimento facciale installate ovunque e tutti i sistemi di controllo utilizzati dal regime cinese oggi servono anche verificare tutti gli spostamenti della popolazione con annessi test, rivelazione delle temperature e conseguenti immediate quarantene per chi arriva da aree in cui il rischio di contrarre il virus è elevato.

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La pandemia, dunque, è anche servita a stringere ulteriormente le maglie dei controlli sulla popolazione che sono già di per sé già ossessivi. Chissà se delle ulteriori misure liberticide adottate in Cina, delle clamorose bugie cinesi sull'epidemia, dei pipistrelli vivi che si trovavano nei laboratori di Wuhan sono stati argomenti di discussione nel surreale incontro tenutosi qualche giorno fa tra Beppe Grillo e l'ambasciatore cinese proprio mentre quelli che contano per davvero erano in Cornovaglia al G7?

Omosessuali sotto attacco in Germania

Il progetto antiviolenza Maneo registra casi di violenza fisica contro gay, lesbiche, bisessuali e trans; atti che vengono commessi in quei luoghi di Berlino dove i gruppi si ritrovano maggiormente, ad esempio davanti ai club o sulla Nollendorfplatz a Schöneberg. Nella sola Berlino, Maneo ha registrato un aumento della violenza omofobica da 382 attacchi nel 2018 a 559 nel 2019. Da un punto di vista statistico si registra più di un attacco al giorno, con il numero di casi non denunciati verosimilmente molto più preoccupante. Secondo Maneo, la stragrande maggioranza degli autori sono giovani uomini con un background migratorio arabo-turco o coloro che si muovono in ambienti con una sfumatura islamica. Il rischio di essere esposti a un attacco omofobico è molte volte più alto a Berlino-Neukölln e in altre "zone calde" di migranti rispetto ad aree come Charlottenburg o Prenzlauer Berg. Mentre i quartieri locali con i loro storici caffè e pub gay erano ancora conosciuti come un rifugio per persone che la pensano allo stesso modo alcuni anni fa, molti gay adesso difficilmente osano uscire in strada e trasferirsi a Schöneberg, dove non sono più al sicuro. Ma guai dirlo….

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Stefano Piazza