Via libera alla passeggiata con i figli e alle polemiche. Facciamo ordine
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Via libera alla passeggiata con i figli e alle polemiche. Facciamo ordine

La norma ha di fatto solo equiparato adulti e bambini, finora esclusi. Serve senso civico ed una campagna di educazione nazionale

E sia. Ne avevamo parlato ieri ed ecco in serata la notizia.

Con circolare del Viminale ai Prefetti, da ieri il Governo ha specificato la possibilità, per un solo genitore, di "camminare con i propri figli minori…purché in prossimità della propria abitazione", azione consentita perché fatta rifluire nelle "attività motorie all'aria aperta", già ammesse dai precedenti decreti.

Tuoni, fulmini, saette.

L'Assessore alla sanità lombarda ed il Governatore della Campania hanno definito questo provvedimento pericoloso ed irresponsabile. Ma non sono stati i soli.

Il prefetto di Trieste si è affrettato a chiarire che questa regola non varrà per il Friuli Venezia Giulia in quanto le ordinanze regionali ad hoc sono più restrittive e prevalgono, per espressa delega ricevuta, su quelle nazionali.

Esponenti della politica e della società civile hanno marcato il rischio di una siffatta apertura, talvolta però senza una visione lucida del problema.

Proviamo allora a fare ordine.

Già in precedenza, ben prima della circolare di ieri, era previsto il diritto ad uscire con i propri figli, laddove tale esigenza fosse sorretta da motivi di salute o necessità.

Questo, ad esempio, avveniva per quelle categorie, come i bambini autistici o con criticità di altro tipo, allo scopo di calmierarne turbe o pregiudizi cagionati da una prolungata permanenza al chiuso.

Con la circolare di ieri il Governo ha semplicemente parificato il bambino all'adulto, riconoscendo al primo il diritto all'attività motoria al pari del secondo.

Si è eliminata quella che appariva una discriminazione difficilmente giustificabile, tanto più nel perdurare di una (giusta) quarantena che non si sa quando e come verrà gradualmente allentata.

Quel che appariva in un certo senso paradossale, come ho scritto ieri, era il fatto che quasi tutti fossero autorizzati ad uscire con un vincolo di scopo (fumatori, padroni di cani, lavoratori nelle attività essenziali, fruitori di supermercati, farmacie, parafarmacie) e che l'attività motoria rimanesse garantita- sia pure con doverosi 'paletti' - eccezion fatta per i bambini.

Il Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia era stata interpellata in questo senso da più parti e questi solleciti trasversali, apolitici, hanno prodotto la circolare del Viminale alla ribalta della cronaca.

Veniamo ora all'esame dei paventati rischi connessi a questa timida apertura del Ministero degli Interni: gli spostamenti brevi, sotto forma di passeggiata (sono pertanto esclusi i giochi con la palla o altri strumenti di locomozione come biciclette, monopattini, roller, skateboard), rigorosamente individuale con un solo genitore, nei pressi della propria abitazione, se adempiuti secondo questi limiti non dovrebbero realizzare forme di assembramenti, che sono e rimangono vietati.

A stretto rigore, insomma, l'esecuzione testuale di tale diritto non dovrebbe comportare maggiori rischi di quelli già esistenti per gli adulti che utilizzino le loro uscite giustificate per esprimere socialità de visu, magari fuori da un market, una farmacia, un tabaccaio.

Allo stesso modo comprendo i dubbi dei Governatori che, per una atavica sfiducia verso i loro concittadini, temono che l'insofferenza italica alle regole precostituite possa generare situazioni di contaminazione che frustri gli sforzi fatti finora.

Resta quindi da affidarsi al buon senso dei genitori e della collettività: il distanziamento sociale e le prescrizioni in vigore continuano a vietare assembramenti o similari, ragione per la quale chi assista a scene di comunanza di madri e bambini che giochino come se nulla fosse al parco o sotto casa, avrà piena legittimazione a segnalarlo alle Forze dell'Ordine perché trattasi di manifesta violazione.

Il buon senso può trovare come alleato anche l'amore verso i propri figli: gli adulti debbono sapere che i minori non sono fisiologicamente esenti dal coronavirus.

Negli Stati Uniti siamo già al terzo decesso di infanti, addirittura ieri due sotto l'anno di età, mentre in Belgio è deceduta una ragazzina di 12 anni senza patologie e a Londra un ragazzo più grande di un anno.

Mai come in questo momento occorre, a mio avviso, accompagnare il provvedimento del Governo ad una campagna informativa efficace che sensibilizzi i genitori sul fatto che i loro figli possono contagiarsi, contagiare, subire ed arrecare danni molto gravi.

A queste condizioni il rischio di condotte insensate credo si riduca molto.

Ad ogni modo il Governo monitorerà, di concerto con le Autorità locali, l'evoluzione di questa limitata apertura sull'ora d'aria dei bambini e se le intemperanze si moltiplicassero, non sarà sbagliato fare un passo indietro e tornare al rigore pregresso.

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Daniela Missaglia

Avvocato matrimonialista e cassazionista, è specializzata in Diritto di famiglia e in Diritto della persona. Grazie alla sua pluridecennale esperienza è spesso ospite in trasmissioni televisive sulle reti Rai e Mediaset. Per i suoi pareri legali interviene anche su giornali e network radiofonici. Info: https://www.missagliadevellis.com/daniela-missaglia

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