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Spice e le altre: le nuove droghe per lo sballo

Dal mefredone alla "marijuana truccata". Come cambia (e cresce) l'uso di vecchie e nuove sostanze tra i giovanissimi

Tachicardia, extrasistole, problemi respiratori e complicazioni a livello dell’apparato nervoso centrale: allucinazioni visive, psicosi, paranoie.

Nelle festività appena concluse, da Nord a Sud Italia, sono stati decine e decine i casi di adolescenti che sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso o dei reparti psichiatrici degli ospedali italiani per arginare gli effetti delle droghe, spesso sintetiche, mixate all’alcol.

Il caso più drammatico è stato quello dell’ospedale Cardarelli di Napoli, dove, la notte di Capodanno, i medici di turno, scoccata la mezzanotte, hanno smesso di contare i ricoveri all’accettazione di ragazzini, poco più che tredicenni, arrivati in pronto soccorso per problemi legati all’assunzione di droghe oppure in coma etilico.

Al termine della lunghissima nottata, solo nel nosocomio partenopeo, sono stati ricoverati 20 giovani in condizioni critiche.

Cocaina, cannabis mescolate a elevate quantità di alcolici ma sono stati ricoverati soprattutto adolescenti “sballati” di mefredone, ketamine, fenetilamine, oppiacei sintetici e di ‘Spice’, ovvero la marijuana “truccata”.

Lo sballo sintetico 

“È un cannabinoide sintetico conosciuto tra i giovanissimi con il nome di “Spice” e fa parte del più importante gruppo di sostanze stupefacenti create in laboratorio che le forze di polizia monitorano costantemente a livello mondiale – spiega a Panorama.it il tenente colonnello Andrea Zapparoli, comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri del Nas - Questi prodotti sono totalmente chimici e si presentano come misture di erbe ma pur non contenendo cannabis ne riproducono gli effetti in dosi maggiori”.

Spice, ovvero, l’erba sintetica che trasforma gli assuntori in zombie psicotici, rappresenta una nuova frontiera per il mercato delle sostanze illecite che sono facilmente reperibili sul web.

Danni irreversibili 

“Negli ultimi 8-9 anni l’uso di queste sostanze si è modificato e ne è cresciuto in modo esponenziale il consumo, così come sono aumentate le informazioni scientifiche sulla loro tossicità – prosegue l’ufficiale del Nas - Se vengono assunte da giovani il cui sistema nervoso centrale non ha ancora completato il suo sviluppo, si corre il rischio di incorrere in alterazioni cognitive, emotive e comportamentali che possono condizionare l’intera vita”.

“I giovani consumatori, invece, sono convinti che queste sostanze psico-attive, facilmente reperibili nel ‘dark’ web e al costo di pochi euro, non creino dipendenza oppure non siano in grado di procurare effetti dannosi permanenti al fisico e al cervello - prosegue Zapparoli – Queste sono solo false convinzioni che purtroppo avvicinano gli adolescenti a queste sostanze convinti di poter smettere quando lo desiderano senza nessuna conseguenza”.

E invece, sono capaci di procurare danni permanenti anche assumendole una sola volta. 

Spice, tra le droghe più diffuse tra gli studenti

Nonostante tutto, dilagano in modo vertiginoso tra i ragazzi. In base alla Relazione presentata in Parlamento, solo pochi mesi fa, la “Spice” è risultata essere la seconda droga, dopo la cannabis (25%), assunta dall’11,1% degli studenti italiani.

Ed è proprio la grande varietà di cannabinoidi sintetici e le loro differenti composizioni chimiche a rendere queste sostanze molto pericolose e difficilmente identificabili.

“Appena uno di questi composti sta per essere messo al bando come sostanza illegale e quindi inserito nel tabellario delle sostanze stupefacenti- puntualizza il tenente colonnello- diventa disponibile in internet un prodotto sostitutivo, con una composizione chimica leggermente modificata”.

Aumenta anche l'uso di NPS 

Ma negli ‘sballi sintetici’ che i giovani usano in particolare durante le feste o nelle serate in discoteca, miscelate all’alcol compaiono anche le NPS, ossia le New Psychoactive Substances. Tra queste spopolano le ketamine fabbricate in laboratori cinesi o nordamericani.

“Nel nostro Paese risultano più diffuse di altre sostanze come le amfetamine, l’ecstasy o LSD - conclude il tenente colonnello Zapparoli - proprio per la facilità di acquistarle e reperirle sul web con consegna direttamente a casa tramite corriere”.

Nel 2017, secondo la relazione parlamentare, il 3,5% della popolazione studentesca avrebbe fatto uso di sostanze psicoattive NPS e l’1,4% della popolazione generale italiana. Queste sostanze sintetiche, infatti, avrebbero superato anche la cocaina consumata dal 2,5% degli studenti e dall' 1% della popolazione generale che ha fatto uso, almeno una volta, di una sostanza stupefacente.

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Nadia Francalacci