Il razzismo immaginario all'Ospedale di Sondrio
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Il razzismo immaginario all'Ospedale di Sondrio

Nigeriana insultata mentre moriva la figlia, era la notizia. Peccato che medici, ospedale e Carabinieri smentiscano

Ormai la tifoseria politica, le sardine, il sovranismo, il "clima d'odio", ci hanno del tutto tolto ogni briciolo di lucidità nel valutare le cose, gli episodi, le parole. Così si rischia di arrivare troppo in fretta a conclusioni assurde su cose mai successe come per il presunto caso di razzismo avvenuto (o che sarebbe avvenuto) all'ospedale di Sondrio. Andiamo con ordine e per una volta ricostruiamo i fatti con tutti gli elementi che abbiamo a disposizione.

- Sabato scorso, al mattino, al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Sondrio si presenta una donna, nigeriana, di 22 anni. La sua bimba, neonata, non respira. I medici fanno il possibile ma non riescono a salvarla: morte bianca. Il reazione della madre è straziante: grida tra i corridoi, urla, si dimena. Tutto normale per quello che è il dolore più grande possibile per una madre: la perdita di un figlio.

- è a questo punto che, Francesca Gugiatti, consigliere comunale di Sondrio per una lista di sinistra ed assessore in un comune vicino, racconta di aver sentito insulti razzisti verso la donna africana: "Fate tacere quella scimmia", "tanto quelli come lei ne sfornano uno all'anno". Altri avrebbero parlato di "riti voodoo", ed, in ultimo, avrebbero dato alla giovane madre della "scimmia"

- Francesca Gugiatti scrive su fb quanto (sarebbe) accaduto. Il suo racconto in pochi minuti fa il giro dei conoscenti, arriva alle Sardine, entra in circolo e si diffonde in tutta Italia. Scatta la campagna di indignazione: politici, giornali, opinionisti condannano l'accaduto. Persino Giorgia Meloni deve commentare. prendendo le distanze da questo (presunto) caso di razzismo.

- il giorno dopo l'Ospedale smentisce: "Stando alle testimonianze dei medici e degli infermieri presenti al pronto Soccorso non ci sarebbe stato alcun commento, grida, insulto razzista nei confronti della donna nigeriana". Ma c'è di più.

- un Colonnello dei Carabinieri era anche lui presente in quei momenti all'Ospedale, al Pronto Soccorso. "Non 'è stato nessun commento e nessun insulto razzista - la sua testimonianza -. Al momento erano presenti solo la madre della bambina, il padre, una parente, il personale medico ed i Carabinieri. Nessuno ha gridato frasi razziste all'indirizzo della donna e la donna non può aver reagito a questi insulti perché non c'è stata interazione tra chi aspettava di essere curato e lei".

- la stessa donna nigeriana, intervistata ieri, dice di non aver sentito nulla

- la donna è arrivata in ospedale grazie ad un cittadino di Sondrio che vedendola disperata per la figlia che non respirava, l'ha caricata in macchina e portata al Pronto Soccorso senza esitazione.

- Francesca Gugiatti ha cancellato il suo primo post-denuncia su fb sostituendolo con uno dai toni molto più morbidi e smussati.

Questi sono i fatti, dall'inizio alla fine. Cosa sia successo davvero è difficile stabilirlo. Di sicuro questo clima razzista, questo festival dell'orrore di cui molti hanno parlato, non c'è stato. Sondrio non è un covo di brutti razzisti e non c'è alcuna caccia all'africano.

Ps. in realtà c'è ancora una cosa da dire: il papà della bambina morta è un uomo conosciuto dalle forze dell'ordine. Si tratta di un ivoriano arrestato tempo fa in una maxi inchiesta sul traffico e spaccio di droga. Ora ha l'obbligo di firma. Nessuno lo ha insultato, anzi, gli è stata fornita come giusto che fosse tutta l'assistenza possibile dai medici, dagli infermieri, dai Carabinieri. Normale umanità e buon senso. Altro che razzismo, immaginario.

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Andrea Soglio