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(Ansa)
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Denise Pipitone, la storia della bambina scomparsa

Diciannoveanni fa da Mazara del Vallo spariva la piccola Denise. Da quel giorno ricerche e presunti avvistamenti per una vicenda che tiene l'Italia con il fiato sospeso

Sono passati 19 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone da Mazara del Vallo. Dal 2004 anno in cui la bambina è sparita all'età di 4 anni le ricerche non hanno dato alcun esito che potesse portare alla scoperta di quanto é accaduto il giorno in cui è sparita nel nulla senza lasciare traccia. La madre Piera Maggio non ha mai smesso di cercare la figlia rapita da ignoti fuori la porta di casa. In quei pochi istanti che hanno cambiato la sua vita per sempre nessuno ha visto ne sentito nulla in via Domenico La Bruna nel cuore di Mazara dove Denise ha girato l'angolo senza mai più fare ritorno.

La storia di Denise

Denise Pipitone è scomparsa il 1 settembre 2004 all'età di 4 anni mentre era in compagnia della nonna materna a Mazara del Vallo in Sicilia. L'ultima volta è stata vista alle 11,45 di quel giorno da una zia mentre era seduta su un marciapiede davanti la porta di casa. In pochi minuti la piccola è sparita dopo aver svoltato l'angolo della strada per rincorrere un cuginetto. Da quel momento in poi di Denise non si avrà più notizia. Denise è nata il 26 ottobre 2000 a Mazara del Vallo (TR) da Piera Maggio e Pietro Pulizzi e riconosciuta da Toni Pipitone.Nel corso degli anni le indagini sono sempre state concentrate in ambito familiare.Tra le ricostruzioni degli inquirenti Denise sarebbe stata rapita dalla sorellastra Jessica Pulizzi in concorso con la madre Anna Corona e l'ex fidanzato Gaspare Ghaleb. Il movente è la gelosia perché Denise e Jessica sono figlie dello stesso padre. Jessica Pulizzi è stata accusata di concorso in sequestro di minorenne e rinviata a giudizio dal Gup di Marsala il 18 gennaio 2010. Il processo di primo grado iniziato il 16 marzo 2010 ed è durato tre anni dove la procura di Marsala ha chiesto la condanna a 15 anni di reclusione per sequestro di minore. Per il Pubblico Ministero la mattina del 1 settembre 2004 Jessica Pulizzi aveva preso Denise e l'aveva condotta a casa del padre Piero Pulizzi, non trovandolo ha consegnato la bambina a terze persone mai identificate. La donna è stata assolta al termine del processo di primo grado dal Tribunale di Marsala nel 2013 per insufficienza di prove confermata in tutti e tre i gradi di giudizio fino al 19 aprile 2017 in via definitiva in Cassazione. In questi giorni è riemersa in tv un'intercettazione che ha avuto molto clamore mediatico di casa Pulizzi usata nel processo di Appello del 2014 di Jessica Pulizzi. Nell'audio si sente Jessica la sorellastra di Denise dire alla sorella minore Alice: "Quanno eramu 'ncasa, a mamma l'ha uccisa a Denise". Alice chiede alla sorella: "A mamma l'ha uccisa a Denise?". E l'altra: "Tu di sti cosi unn'ha parlari" Alice: "E' logico" ma nulla di fatto perché la trascrizione del perito viene contestata durante il processo.

Gli avvistamenti

Un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, il 18 ottobre 2004, una guardia giurata di un istituto di vigilanza di Milano ha filmato un gruppo di nomadi composto da un uomo, due donne e tre bambini.Tra questi c'era una bambina che somigliava a Denise Pipitone. Il vigilante non è riuscito a intrattenere il gruppo che si è allontanato prima dell'arrivo della volante della Polizia. Nel video registrato dalla guardia giurata si sente la donna rom che dice alla bimba "Danàs" e la bimba che risponde "Dove mi porti?". La piccola del video aveva un graffio sotto l'occhio sinistro come quello di Denise quando è sparita da casa e dagli esami svolti dai Ris dei Carabinieri è stata riscontrata un'alta probabilità che potesse essere Denise per i punti in comune tra i due visi. Da quel giorno nonostante le ricerche il gruppo rom è svanito nel nulla. Il 31 marzo di quest'anno un'infermiera russa residente in Italia ha chiamato il programma "Chi L'ha visto?" segnalando una somiglianza tra una ragazza russa e Piera Maggio la mamma di Denise. La ragazza russa si chiama Olesya Rostova. La scoperta è stato oggetto di due puntate in un programma russo sollevando non poche perplessità sia per la modalità mediatica scelta sia per l'identità della ragazza che non convinceva. Infatti il sangue di Olesya Rostova non è risultato compatibile con quello di Denise. Infine nelle ultime 48 ore i carabinieri di Scalea in Calabria stanno stanno verificando l'identità di una 19enne di origine romena segnalata da un cittadino che ha notata una somiglianza con Denise Pipitone. La ragazza ha già dichiarato di non essere lei e di essere pronta a sottoporsi al Dna.

Le nuove indagini

La procura di Trapani dopo aver riaperto il caso lo scorso 3 maggio 2021 ha proceduto con i Ris dei Carabinieri e la scientifica alla perquisizione della casa dove viveva Anna Corona. L'intento è stato di verificare se fossero stati svolti dei lavori nuovi nella palazzina che potessero celare un nascondiglio e se nel pozzo di 10 metri nel garage del palazzo ci potesse essere qualcosa. Dopo 7 ore di perquisizione nate dalla segnalazione inquietante di un anonimo che ha riferito di aver sentito dei versi venire da li non è stato trovato nulla.

È stato la pressione mediatica che ha ridato vigore alla vicenda. I nuovi particolari emersi sono inquietanti, tra cui la perquisizione della casa sbagliata. Errori macroscopici che hanno mostrato una scenario diverso e delle défaillance nel condurre le indagini. Noi come città adesso abbiamo una maggiore consapevolezza. Piera Maggio non era stata capita nelle sue esternazioni ma aveva contezza di come era andata. Mazara ha un debito con lei e siamo qui ad appoggiarla fino in fondo in questa nuova stagione nella ricerca di Denise ci spiega Salvatore Quinci il sindaco di Mazara del Vallo

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Linda Di Benedetto