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Costa d'Avorio: le testimonianze dell'attentato - FOTO e VIDEO

I racconti di chi era sulla spiaggia di Grand Bassam dove un gruppo di terroristi di Al Quaeda ha ucciso 18 persone in un assalto a tre hotel

I terroristi che ieri hanno dato l'assalto a tre hotel su una spiaggia di Grand Bassam, in Costa d'Avorio, uccidendo 18 persone (15 civili e tre ufficiali oltre a tre terroristi) "erano giovani, sulla trentina. Esigevano che le loro vittime urlassero Allah Akbar (Dio è grande), prima di sparargli". E loro stessi continuavano ad urlare Allah Akbar. Lo ha raccontato un ufficiale militare, chiedendo di mantenere l'anonimato, citato da Le Monde.

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Il Site riferisce che Al Qaida per il Maghreb islamico ha rivendicato l'attacco. E lo ha fatto di nuovo oggi, con un post in inglese in internet. "Per grazia di Allah onnipotente, tre eroi dai cavalieri di Qaedat al Jihad nel Maghreb islamico sono stati in grado di fare irruzione nel resort turistico di Grand Bassam, ad est della città di Abidjan in Costa d'Avorio", si legge nel testo che, riportato dal sito web Site, fa seguito a tre post analoghi, uno in arabo, uno in francese e uno in spagnolo.


Sono diversi i testimoni che riferscono delle grida dei terroristi, e dalle loro parole si intende la grande paura che sono stati costretti a vivere.

Tra loro c'erano anche quattro italiani. Erano a pochi metri di distanza, hanno visto l'accaduto e sono riusciti a mettersi in salvo. "Non puoi spiegarti, capire, come sia possibile sparare all'impazzata su donne e bambini - ha raccontato uno dei quattro, Amedeo Roccio, sul suo profilo Facebook  - che giocano con la sabbia. Uomini, nel nome di un Dio che se è tale non chiederebbe tali sacrifici aberranti. Noi oggi ringraziamo il Signore che ha voluto salvarci la vita e non possiamo che unirci al dolore delle persone che hanno perso barbaramente i loro cari senza un perchè". I quattro sono di Montaquila (Isernia) e si trovavano da qualche tempo in Costa D'Avorio per lavoro.

I terroristi "sono arrivati dalla spiaggia. Io ne ho visti due, giovani africani, in maglietta e jeans", ha raccontato Lucina Outtara, una dipendente di uno degli hotel sulla spiaggia. "All'inizio hanno sparato su dei ragazzi che stavano sulla spiaggia, davanti all'hotel Etoile du Sud, poi sono andati a la Paillote. Sono passati davanti al nostro albergo ma non si sono fermati. Gli spari sono durati un paio d'ore, forse un'ora e mezza".

Con gli altri dipendenti e con alcuni ospiti, ha aggiunto, "siamo restati nascosti nell' albergo, chiusi nelle stanze per tre ore, prima che arrivasse la polizia che ha poi creato un corridoio per evacuare i clienti".

"Ho visto sette cadaveri, e quattro terroristi", ha raccontato un altro testimone, che quando tutto è iniziato stava nel mare, nuotava. Quando ha capito cosa stava succedendo è scappato e si è messo al sicuro.

Un altro dipendente di uno degli alberghi, citato dal Telegraph, ha detto di aver visto sei cadaveri, tra cui quelli di persone europee. I terroristi erano armati di Kalashnikov. "Hanno cominciato dall'Etoile du Sud, e poi sono andati avanti lungo la spiaggia. Sparavano a chiunque riuscivano a trovare. E gridavano Allah Akbar".

"Ho visto un bambino, aveva gli occhi sgranati quando hanno sparato ad una donna", ha raccontato un altro testimone ad un giornale africano. "Urlavano Allah Akbar prima di sparare, ma lo giuro, non sono musulmani, hanno sparato a gente innocente".

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SIA-KAMBOU/AFP/Getty Images
Alcune persone leggono i giornali a Abidjan dopo gli attentati di Grand Bassam in Costa d'Avorio - 14 marzo 2016

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