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Così la 'ndrangheta ha colonizzato il globo

Dalla Calabria al Costa Rica. Ma anche America, Guyana, Venezuela, Olanda e Canada. I cartelli calabresi controllano il narcotraffico internazionale

Fiumi di polvere bianca in confezioni di cartone pressato ad incastro, decine di porti da Delawere alla Pennsylvania, fino a Rotterdam e Valencia, basi logistiche e d’affari da New York al Costa Rica, società di import-export e la Calabria al centro di tutto. È la ‘ndrangheta leader del crimine globale.

Il contagio è avvenuto, le 'ndrine hanno esportato il loro modello criminale, senza privarsi delle loro tradizioni si sono infiltrate e hanno modificato gli equilibri, soprattutto all’estero e in particolare negli Stati Uniti, dove gli interessi della tradizionale mafia siciliana sono stati gradualmente ridimensionati.

A un anno di distanza dalla prima operazione, quando durante i festeggiamenti del Columbus day e dell’orgoglio italo-americano fu intercettato in un porto degli Stati Uniti il primo carico di cocaina proveniente dal Centro-America, gli uomini del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato guidati da Renato Cortese, insieme alla Squadra Mobile di Reggio Calabria, all’F.B.I.- Homeland Security e all’Organismo de Investigación Judicial - Sección de Estupefacientes del Costa Rica hanno chiuso il cerchio intorno alla rete dei narcos di Gregorio Gigliotti, un broker internazionale che da un anomino ristorante del Queens gestiva un traffico internazionale di coca con famiglia al seguito (la moglie Eleonora e i due figli, Gregorio e Angelo, quest’ultimo uscito dal carcere dopo aver pagato una maxi cauzione di 5 milioni di dollari n.d.r.).

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Gigliotti, in stretto contatto con la Calabria, tesseva rapporti con i narcos e con esponenti delle storiche famiglie mafiose newyorkesi, come vicino e amico il ristoratore Anthony, Tony il duro, Federici, filantropo con accuse di riciclaggio legato ai Genovese. E proprio ai Genovese Gigliotti si sarebbe rivolto per ottenere i finanziamenti da investire nel traffico di cocaina.

'ndrangheta in Costarica: arresti della Polizia

Gigliotti considerato l'erede del broker della droga nella Grande Mela Giulio Schirripa, arrestato nel 2008 nell'ambito dell'operazione Solare 1, ristoratore anche lui a NY e  trafficante con i cartelli messicani. Schirripa, insieme al suo braccio destro Christopher Castellano, proprietario del Kristal’s, un night-club del Queens, assassinato nel luglio 2010 dopo aver avviato una collaborazione con le forze dell’ordine, aveva eretto un ponte tra New York e  i territori di Gioiosa Ionica.

I nuovi equilibri

E il nuovo ponte che collega l’Italia con l’America è made in 'ndrangheta. Quello "vecchio" fu smantellato nel 2008 e riguardava le alleanze tra le famiglie mafiose palermitane e gli "scappati", quelli sfuggiti alla morte nella guerra fra cosche degli anni Ottanta, che volevano riallacciare fili criminali e nuovi mercati dopo l’era di Totò Riina.

Le indagini hanno dimostrato infatti l’affermarsi di nuovi equilibri criminali-mafiosi che vedono, come comune denominatore, sì la storica influenza delle famiglie di cosa nostra americana, ma anche le alleanze con cartelli calabresi e del narcotraffico internazionale.

Dal Costa Rica ma anche dalla Guyana, dalla Repubblica Dominicana, dal Brasile e dal Venezuela, fino alla Colombia dove sono stati arrestati latitanti come Roberto Pannunzi e Domenico Trimboli, le cosche della ‘ndrangheta hanno proiettato basi logistiche e strutture operative che consentono un rapido e continuo approvvigionamento di cocaina, la predisposizione di trasporti sicuri - mediante la movimentazione di merci e derrate alimentare destinate all’esportazione verso il Nord America e l’Europa - nonché la gestione diretta degli affari, con la costante garanzia dei pagamenti in favore dei cartelli narcos colombiani e messicani.

Sono affidabili i compari calabresi. Le 'ndrine, specie quelle del versante ionico-reggino, si sono alleate con le potenti e storiche famiglie mafiose newyorkesi Lucchese, Gambino e Genovese e si sono radicate nel tessuto criminale americano fino a farsi leader, gestendo nei distretti di Long Island, Westchester e Queens, attività lecite, utilizzate come copertura di traffici illegali.

Si sono inoltre perfettamente inserite nel tessuto criminale anche nel vicino Canada, in particolare nella cittadina di Thunder Bay e a Toronto, dove sono state individuate ramificazioni dei Coluccio, originari di Gioiosa Ionica e dei Commisso, tradizionalmente egemoni nella “locale” di Siderno. E la locale di Siderno è attiva anche in Olanda dove le ndrine sono riuscite ad assumere il controllo di settore economici rilevanti come quello del mercato dei fiori e della rete dei trasporti di merci, così da fornire un valido supporto per il traffico di droga utilizzando importanti scali portuali europei.

È il sistema di colonizzazione della ‘ndrangheta, un sistema antico capace di stare al passo con i ritmi globali.

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Floriana Bulfon