Corea del Sud: condannato il capitano del Sewol
Trentasei anni: questa la condanna per negligenza a carico il capitano del traghetto affondato in aprile
Lee Jun Seok, 69 anni, il capitano del traghetto Sewol affondato il 14 aprile al largo delle coste meridionali della Corea del Sud è stato ritenuto colpevole. Colpevole di negligenza per non aver organizzato i soccorsi e per aver abbandonato al loro destino molti passeggeri.
A bordo c'erano 476 persone, i morti sono stati 304, tra cui molti studenti in gita scolastica.
Il Pubblico Ministero aveva richiesto la pena di morte: Lee non aveva organizzato le attrezzature di emergenza (scialuppe di salvataggio, giubbotti) e non aveva dato nessun annuncio per evacuare la nave. Anzi, i passeggeri avevano l'ordine di restare nelle cabine.
Fu una strage, senza possibilità per i ragazzi di trovare scampo. Tantissimi i filmati, interrotti, girati dagli studenti che sono circolati sulla rete: dai primi momenti, quasi di incoscienza, a quelli successivi del panico.
Dal 1997 la Corea del Sud non applica la pena di morte e quindi al capitano sono stati dati solo 36 anni. Praticamente un ergastolo.
La negligenza, quando costa la vita a delle persone, si paga. E molto.
Ma non ovunque a quanto pare. Schettino docet.