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Corea del Nord: Kim Jong-un prepara le bombe nucleari

Corea del Nord: Kim Jong-un prepara le bombe nucleari

Il leader coreano tenta di spaventare il mondo con la minaccia di avere pronti gli ordigni. L’obiettivo: opporsi alle nuove sanzioni Onu

Corea del Nord: Kim Jong-un prepara le bombe nucleari
© David Guttenfelde/Associated Press/World Press Photo

World Press Photo 2016, Long Term Projects, 3° Premio a David Guttenfelder, per il progetto “North Korea: Life in the Cult of Kim” – 24 luglio 2013. Una donna siede accanto a dei modelli di armi da guerra nel corso di un Festival dei fiori “Kimilsungia” e “Kimjongilia”, noinati in onore dell’attuale e del precedente leader del Paese, a Pyongyang, in Corea del Nord, in occasione del 60° anniversario della fine della guerra di Corea (27 luglio).

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© David Guttenfelde/Associated Press/World Press Photo

World Press Photo 2016, Long Term Projects, 3° Premio a David Guttenfelder, per il progetto “North Korea: Life in the Cult of Kim” – 16 febbraio 2012. Membri anziani dell’esercito nordcoreano si avvicinano a un’area dove si trovano il nuovo leader Kim Jong Un e altri leader politici e militari, prima delle commemorazioni per il 70° compleanno del defunto leader Kim Jong Il presso il Palazzo memoriale Kumsusan.

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L’attuale leader nordcoreano Kim Jong-Un a Pyongyang durante una delle solenni parate dell’esercito popolare nordcoreano.

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Kim Jong Un durante la visita a un’industria alimentare

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Due leader nordcoreani ritratti assieme nel 1992. Kim Il-Sung con il figlio Kim Jong-il

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Kim Jong-Un con alcuni ufficiali dell’esercito

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Kim Jong-Un con alcuni ufficiali dell’esercito

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Kim Jong-Un

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2013, Kim Jong Un visita una fabbrica di salumi

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1 gennaio 2016, Kim Jong.un durante il discorso per il nuovo anno

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Dicembre 2015, Kim Jong-Un in visita ad un allevamento ittico

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KNS/AFP/Getty Images

Dicembre 2015, Kim Jong-Un in visita ad un allevamento ittico

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Olycom/Xinhua/KCNA

Pyongyang: Kim Jong-un il dittatore della Corea del Nord

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EPA/KCNA SOUTH KOREA OUT NO SALES

Il dittatore nordocreano Kim Jong-un

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EPA/RODONG SINMUN SOUTH KOREA OUT

Il leader nordcoreano Kim Jong-un a Pyongyang – 15 Aprile 2015

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EPA/RODONG SINMUN

Il dittatore nordcoreano Kim Jong sorridente durante la visita in un frutteto alla periferia di Pyongyang

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Kim Jong un , il dittatore della Corea del Nord, circondato dai piloti dell’esercito nordcoreano

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Kim Il sung e suo figlio Kim Jong il in un campo di Kimjongilias, fiori che portano il loro nome

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In mezzo alle foto ufficiali non poteva mancare quella dell’instancabile leader al lavoro

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La sfilata di alti ufficiale che, insieme all’attuale leader, rendono omaggio al defunto Kim

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Kim Jong un impegnato a visitare un nuovo complesso a Pyongyang,

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L’esercito della Corea del Nord applaude il leader Kim Jong un

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EPA/Rodong Sinmun South Korea Out/ANSA

Kim Jong un in visita ai campi militari

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Il dittatore nord coreano Kim Jong un

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Prachatai, Flickr
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Il dittatore coreano Kim Jong-un

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Kim Jong-Un

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PHILIPPE LOPEZ/AFP/Getty Images

Il dittatore nordcoreano Kim-Jong-un è talmente “iconico” che può contare perfino sulle apparizioni inaspettate di Howard, il suo primo sosia professionista, che qui posa di fronte al Victoria Harbour di Hong Kong.

Il leader nordcoreano Kim Jong-un alza il tiro e risponde alle nuove sanzioni decise all’unanimità dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu potenziando il suo messaggio di sfida, coordinando parole e azione nel giro di poche ore e tornando così a pungolare gli “avversari”.

Allora prima spara una serie di missili a corto raggio nel mar del Giappone, diventato una sorta di poligono di tiro, e dopo fa trapelare di aver ordinato che il dispositivo nucleare nordcoreano venga reso pronto per l’uso in qualsiasi momento.

La Corea del Nord sfida le sanzioni dell’Onu

L’eco della minaccia arriva subito, forte e chiaro, fino a Washington dove il Pentagono reagisce affermando di stare seguendo con attenzione gli sviluppi e soprattutto ribadendo il suo monito a Pyongyang: “eviti provocazioni”.

La minaccia “simbolica”
Il livello di attenzione era già alto a poche ore dalla svolta di New York, frutto dell’accordo tra Cina e Usa, quando Pyongyang ha dato il via al test balistico dalla costa orientale di Wonsan: i vettori, la cui tipologia non è chiara, hanno avuto una gittata di 100-150 chilometri prima di finire in mare, secondo lo Stato maggiore congiunto sudcoreano.

Una risposta “simbolica”, quella del Nord, quasi dovuta dopo che i media ufficiali avevano messo in guardia con enfasi che altre sanzioni sarebbero state “una grave provocazione” a riprova “della estrema” ostilità di Washington contro il Paese.

Le nuove sanzioni
Le nuove misure, conseguenza del quarto test nucleare di gennaio e il lancio del razzo/satellite di febbraio, includono, tra l’altro, il mandato d’ispezione ai cargo in partenza o arrivo in Corea del Nord via terra, acqua e aria; il divieto di trasferire o vendere armi leggere al Nord; l’espulsione dei diplomatici nordcoreani che si macchiano “di attività illecite”.

La Cina ha invitato tutti i Paesi a implementare “in pieno e seriamente” le sanzioni decise dall’Onu. “Non dovrebbero colpire la vita quotidiana delle persone”, ha affermato Hong Lei, portavoce del ministero degli Esteri, esprimendo l’auspicio di ripresa del negoziato sul nucleare di Pyongyang in stallo dal 2008 e che coinvolge le due Coree, Usa, Cina, Giappone e Russia.

Una reazione del regime, di maggiore impatto, è verosimile possa maturare per le norme votate dal parlamento di Seul, quasi in contemporanea con il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, sugli sforzi per migliorare la situazione dei diritti umani al Nord.

E, soprattutto, per le esercitazioni congiunte tra Seul e Washington, iniziate negli anni ’90 con lo scopo di scoraggiare possibili “mosse avventate” di Pyongyang, che si tengono ogni anno e che sono denominate “Key Resolve” e “Foal Eagle”: nel 2016 avranno inizio il 7 marzo (e finiranno il 30 aprile), quasi in contemporanea con il settimo congresso del Partito dei Lavoratori nordcoreano, il primo in oltre 30 anni.

In risposta alle ultime intemperanze del Nord, l’alleanza Usa-Corea del Sud ha deciso di organizzare le manovre più grandi mai fatte, con lo schieramento di 15.000 soldati americani oltre a quattro F-22 Raptor (i superjet invisibili), a un sottomarino e a una portaerei entrambi a propulsione nucleare, più un vasto e corposo dispiegamento di mezzi e tecnologia militare (ANSA)

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