Operazione Concordia: tutte le incognite
A 31 mesi dal naufragio il relitto è stato riportato in galleggiamento e a giorni partirà alla volta di Genova per lo smantellamento. Ma quali rischi si corrono? La gallery
"Siamo soddisfatti, ma con quella giusta cautela che la situazione prevede". Così Nick Sloane, il capo del consorzio che rimuoverà la Concordia, per conto di Costa Crociere, dopo l'inizio della delicatissima fase di rigalleggiamento del relitto, che durerà qualche giorno. Dal 21 di luglio, poi, la nave potrebbe lasciare l'isola del Giglio per raggiungere Genova, dove sarà smantellata. Ma con quali rischi? Quali sono i dubbi che ancora restano e che spingono gli addetti ai lavori ad usare sempre il condizionale?
1) condizioni meteo-marine: la prima incognita è rappresentata dalle condizioni del meteo, soprattutto per quanto riguarda lo stato del mare. Perché la navigazione possa avvenire, infatti, occorre che che il vento non superi i 20 nodi e che il mare sia piatto o quasi. Il relitto si muoverà ad una velocità di non oltre 2 nodi, estremamente bassa. I tecnici hanno scelto la finestra tra il 20 luglio e il 9 agosto come quella migliore, ma le previsioni così a lungo termine possono non essere precise.
2) Un viaggio troppo lungo: tra i primi a sollevare dubbi a questo proposito è stata Greenpeace. Il viaggio verso Genova, infatti, durante il quale la Concordia sarà traghettata, durerà 5 giorni durante i quali si dovranno percorrere 370 chilometri. Molti, che avrebbero potuto essere di meno se solo si fosse scelto un porto di destinazione più vicino.
3) Rischi ambientali: questo rappresenta forse il punto più delicato. Esiste infatti il rischio che la Concordia, durante il tragitto, possa perdere liquidi inquinanti e carburante, che finirebbero inevitabilmente in mare. La Protezione civile ha assicurato che saranno prese tutte le misure necessarie per evitare sversamenti di sostanze contaminanti, ma molti restano i dubbi.
4) Santuario dei cetacei: a destare preoccupazione è anche la rotta che la Concordia seguirà, dal momento che dovrà attraversare il Santuario dei cetacei, una risorsa di inestimabile valore dal punto di vista della protezione degli animali marini. A rassicurare in tal senso sono stati tecnici che si occuperanno del tragitto: "La velocità del convoglio sarà estremamente bassa. Possiamo escludere ogni possibilità di collisione con mammiferi marini" hanno spiegato. Per farlo sono stati coinvolti esperti nel monitoraggio sonoro e visivo dei cetacei, che viaggeranno a bordo di un'apposita imbarcazione che userà strumentazioni come sonar, che aiuteranno i mammiferi marini ad allontanarsi dal relitto e dalle altre imbarcazioni che la accompagneranno. Ciononostante restano le perplessità di diversi biologi, come Pier Giorgio De Cecco, di Biodivers, associazione di biologi marini di Porto Azzurro all'Isola d'Elba.
5) La tenuta dei cassoni di galleggiamento: questa rappresenta a tutt'oggi un'incognita, dal momento che qualche piccolo "inconveniente" si è già verificato. E' il caso del primo cassone montato a maggio sul relitto, che aveva ceduto. Ma se un episodio analogo dovesse accadere in navigazione? "Non accadrebbe nulla" - ha spiegato Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione. Dal punto di vista tecnico, secondo gli esperti, si tratterebbe di una perdita per allagamento, ma la navigazione della Concordia non ne risentirebbe.
6) Incidenti di percorso: anche il caso di "incidenti" di varia natura durante il percorso è stata presa in considerazione, ma soprattutto viene minimizzata dai responsabili del progetto di trasferimento. Secondo i tecnici "il relitto sarà scortato da mezzi, equipaggiamento e personale specializzato pronto ad intervenire in qualsiasi momento per ogni necessità - è stato spiegato - In ogni caso il relitto mantiene sufficienti caratteristiche di stabilità e robustezza". Greenpeace non la pensa così, tanto che aveva suggerito un tragitto molto più breve, motivandolo così: "Non sappiamo cosa accadrebbe se, com'è già successo, durante il traino si dovesse staccare un altro cassone".
7) Lo smantellamento a Genova: mentre si preparano appositi "tour" di avvistamento del relitto in arrivo nel porto di Genova, non manca chi teme che le difficili operazioni di smantellamento possano avvenire in modo non "corretto". Nel ricordare il Regolamento UE 1257/2013 (che prevede la possibilità per gli armatori europei di vendere le navi, che possono cambiare bandiera ed essere smantellate fuori dai confini comunitari, NdR) Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia spiega: "Non sappiamo con quali garanzie avverrà a Genova la rottamazione della Concordia - auspicando poi: "La rottamazione deve rispettare le norme comunitarie".
8) I costi: mentre Costa Crociere si accolla gli oneri per tutta la complessa operazione di rigalleggiamento, trasferimento e smantellamento del relitto, resta il dubbio su quanto tutto ciò (e in particolare il viaggio per raggiungere Genova) costerà alla pubblica amministrazione, in termini di stipendi per il personale della Guardia Costiera, dei Carabinieri e di quanti saranno coinvolti nel convoglio, oltre che per il carburante impiegato nel tragitto e per eventuali interventi di salvaguardia dell'ambiente marino che si rendessero ncessari in caso di incidenti.