In Piazza San Pietro tra fedeli convinti e pellegrini per caso
News

In Piazza San Pietro tra fedeli convinti e pellegrini per caso

Il racconto dell'attesa sotto la pioggia della prima fumata - La diretta web dal Vaticano - I preparativi - Tutto sul conclave - l'Extra Omnes (video) -

Alle 18 del pomeriggio, un'ora prima dell'attesissima prima fumata, Piazza San Pietro è piena ancora solo a metà. La colorano gli ombrelli aperti contro la pioggia, che smette e ricomincia ogni cinque minuti, e le bandiere nazionali usate come mantelli a ripararsi dall'umidità che sale dall'asfalto bagnato e dai marmi del colonnato del Bernini.

Quattro maxi schermi proiettano l'immagine fissa del metro e mezzo di comignolo, lungo in tutto 30, che spunta dal tetto della Cappella Sistina all'interno della quale, riparati dal mondo ma con gli occhi del mondo puntati addosso, 115 cardinali stanno scegliendo il successore del primo papa dimissionario della Chiesa di epoca moderna.

Nessuno crede davvero di poter conoscere il suo nome già al termine di questo primo scrutinio, ma in tanti confessano di sperarci un po', fosse anche solo per evitare un raffreddore.

Tornare anche domani? - risponde Emanuela, 25 anni, studentessa fuori sede – Se continua con questo tempaccio non ci penso proprio”.

Atmosfera certo diversa rispetto a quella di otto anni fa quando, due milioni di pellegrini invasero Roma e Città del Vaticano per partecipare ai funerali di Giovanni Paolo II e alla successiva elezione di Benedetto XVI.

Qualcuno, come Mario, 40 anni, c'era anche allora. Arrivato, come oggi, da Varsavia per l'ultimo saluto a un papa che in Polonia tanti, probabilmente tutti, percepivano come “qualcuno di famiglia”. “Oggi è  diverso – spiega – nessuno si aspettava che Ratzinger si sarebbe dimesso, ma l'emozione che accompagnò la sua elezione non è quella che provo oggi. Non dico oggi sia minore, dico che è diversa”.

polonia_emb4.jpg

Chi sarà il nuovo Papa? Con il cuore Mario spera nel cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario privato di Karol Wojtyla, ma la testa gli dice che non sarebbe possibile e che serve un papa giovane, o uno come l'arcivescovo di New York Timothy Dolan, o un africano. Comunque qualcuno “in grado di parlare al cuore delle persone”. Ratzinger non ci riusciva? “Ratzinger era troppo serio”.

A riscaldare il clima ci pensano comunque un gruppo di ragazzini spagnoli di 17 anni arrivati da Madrid proprio per il Conclave e che non smettono un attimo di ballare e saltare e una decina di suorine dell'ordine del Verbo Incarnato giunte da Viterbo. Tutte giovanissime, abito e velo blu, cantano a squarciagola sotto la direzione di una di loro che impugna un quadernino ormai fradicio con i testi scritti a penna. Ogni tanto qualcuna di loro si stacca per rilasciare ai cronisti battute di un'innocenza spiazzante. Come Maria, che ha 20 anni ed è di origini spagnole, e che alla domanda su chi vorrebbe fosse il nuovo Papa risponde candidamente “chi Dio vorrà”.

suore_emb4.jpg

Eppure il toto-papa sembra aver conquistato anche i fedeli in attesa e il nome più gettonato, chissà perché soprattutto tra messicani e giapponesi, è quello del super favorito arcivescovo di Milano Angelo Scola.

messico_emb4.jpg

Così per Giovanni, nome italianizzato dal giapponese, sacerdote di Tokyo in vacanza a Roma, per Kao, 20 anni, che ha viaggiato con lui insieme a un gruppo di altri giovani, e per Marina arrivata dal Messico stamattina con marito e due figli piccoli e determinata a non schiodarsi da San Pietro finché non vedrà la fumata bianca.

giappone_emb4.jpg

Tanti, la maggior parte, i turisti capitati a Roma per caso nel bel mezzo di un Conclave. Antonio, da Potenza, passava da quelle parti e ha deciso di fermarsi. Gli piacerebbe un Papa brasiliano o al massimo filippino e che soprattutto si occupasse un po' di più della fame nel mondo.

Omar, 35 anni, colombiano, presbitero, non riesce a immaginare chi potrà essere il nuovo successore di Pietro, “ma speriamo in un cardinale latino-americano, sarebbe bellissimo per noi”.

C'è la scolaresca di Alba in gita che spera nella fumata bianca al primo colpo visto che domani si riparte per il Piemonte.

Ma anche l'Azione Cattolica di Vietri Sul Mare che, invece, a Roma per vedere il nuovo papa ci è venuta apposta. Simone ha ancora negli occhi le immagini del Conclave che elesse Benedetto XVI trasmesse in televisione. Ma allora aveva solo 12 anni e oggi, ormai ventenne, non è voluto mancare. Non ha nessun nome su cui puntare, “l'importante è che sia qualcuno che governi la Chiesa come ha fatto Benedetto”. Anche se alla fine si è dimesso perché tra tanti scandali non ce l'ha fatta più? “Certo, le sue dimissioni hanno segnato il momento di maggior rinnovamento della Chiesa”.

vietri_emb4.jpg

Nel frattempo la piazza si è andata riempendo quasi del tutto. Mancano pochi minuti alle 19, l'ora indicata per la prima fumata. Migliaia di teste guardano in alto a destra verso il tetto della Sistina. Simone pensa a cosa stia accadendo là dentro, “115 uomini che si estraniano dal mondo restando nel mondo”. E rimane senza parole.

Passano altri minuti. Non piove quasi più.  Il cielo è attraversato dal volo di gabbiani bianchi. Qualcuno guarda l'orologio e azzarda “se  ritarda vuol dire che l'hanno fatto”. Ma alle 19.42 la fumata è nera.

I più letti

avatar-icon

Claudia Daconto