Chi era Pierre Elliott, il padre del neo-leader canadese
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Chi era Pierre Elliott, il padre del neo-leader canadese

Fu uno dei più grandi riformatori del Canada del dopoguerra. Primo ministro per ben 16 anni tra il 1968 e il 1984

Pierre Elliott Trudeau, padre di Justin, è stato uno dei leader politici più importanti per il Canada.

Era nato da una famiglia molto benestante di Montreal, nel Quebec conservatore e ultra cattolico. Signorile e snob, Trudeau era di famiglia bilingue, essendo la madre anglofona di origini scozzesi. Avvocato giuslavorista tra il 1951 e il 1961, fu avvicinato dal Liberal Party in cerca di candidature. Nello stesso anno vinse le elezioni e diventò Ministro di Giustizia durante il governo di Lester B. Pearson. Nel 1967 diventò leader del Liberal Party e il 6 aprile 1968 viene eletto Primo Ministro ad Ottawa.

Già protagonista di importanti riforme nel campo del divorzio e dei diritti civili durante la carica di guardasigilli, fu tra i principali artefici della sanità pubblica e del welfare canadese. Due anni dopo, Trudeau dovette affrontare una delle più gravi crisi politico-istituzionali dal dopoguerra. Nota come la "crisi di ottobre", generata dall'escalation di violenze (attentati e sequestri di persona) da parte dei separatisti dell'estrema destra Quebecois.

Fu la prima e ultima volta nella storia del Canada ad essere istituita la legge marziale in tempo di pace. Trudeau usò il pugno di ferro contro i suoi concittadini di Montreal, riuniti nel fronte separatista FLQ (Front de Libération du Quebec) che furono arrestati in massa a partire dal 5 ottobre 1970.

Pierre Trudeau è eletto nel 1968, anno cruciale della contestazione e culmine della guerra del Vietnam. Già il suo predecessore Pearson si era trovato ad affrontare la questione dei disertori e dei renitenti alla leva fuggiti in territorio canadese. La questione degli obiettori americani si sovrappose ad un periodo di forte immigrazione verso il Canada, e si concentrò in 6 anni tra il 1966 e il 1972. Dal 1967 al 1969 fu applicata la cosiddetta "covert discrimination" nei confronti dei fuoriusciti statunitensi.

In sostanza i renitenti e i disertori venivano celatamente svantaggiati nei confronti degli altri applicanti e generalmente non veniva accolta la richiesta di asilo politico. Proprio sotto il governo di Trudeau, pressato dall'opinione pubblica, la discriminazione terminò nel luglio 1969 anche se il governo canadese non ammetterà mai ufficialmente nessun canale preferenziale accordato ai renitenti americani. Anche lo stesso Trudeau dovette assumere un atteggiamento cauto, a volte interpretato ambiguamente dai media che spesso lo dipinsero come favorevole "tout court" all'accoglienza degli obiettori del Vietnam.

A ciò si aggiunse la personale antipatia nei confronti di Trudeau da parte del presidente Usa Richard Nixon, resa poi esplicita dalle intercettazioni dello scandalo Watergate tra il 1972 e il 1973. La questione disertori si estinse con il ritiro americano del 1973 e con gli atti di clemenza formalizzati da Ford e Carter, mentre Nixon fu spazzato dallo scandalo del 1974.


L'ultimo rilevante atto riformatore dei 16 anni alla guida del Canada è stata la separazione definitiva dalla Corona britannica votata dal Parlamento nel 1981, prima del ritiro definitivo dalla scena politica tre anni più tardi. 

Pierre Elliott Trudeau si spegne il 28 settembre 2000 all'età di 81 anni. A rendergli omaggio, assieme ai leader di tutto il mondo c'è Fidel Castro, a pochi centimetri da Jimmy Carter. Con il lider maximo Trudeau fu legato da lunga e sincera amicizia, fuori dalle logiche e dalle limitazioni della Guerra Fredda in nome della pace e della prosperità comune. Eredità pienamente accolta da Justin, suo erede alla guida del Canada dal 2015.

Olycom
Trudeau, Jimmy Carter e la moglie del leader canadese Margaret brindano alla Casa Bianca nel 1977.

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Edoardo Frittoli