Cannabis, che cosa prevede la depenalizzazione
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Cannabis, che cosa prevede la depenalizzazione

Oggi il Consiglio dei ministri ha cancellato il reato penale di coltivazione della marijuana a scopo terapeutico. Ma non è un primo passo verso lo spinello libero

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il pacchetto di depenalizzazioni che riguarda, tra l'altro, la guida senza patente e le violazioni delle regole da parte dei soggetti autorizzati alla coltivazione della cannabis per uso terapeutico. Ma non è un primo passo verso la possibilità di coltivare, legalmente, la marijuana a uso personale sul balcone. Riguarda soltanto le aziende che coltivano cannabis per scopi terapeutici violando le prescrizioni, un comportamento che da illecito penale passa a illecito amministrativo. Per ora, quindi, fuori da questo quadro, coltivare cannabis in grandi quantità resterà reato.

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Il significato del provvedimento è stato spiegato a Radio Radicale dal senatore e sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova: "La delega che il Parlamento ha conferito al governo per interventi di depenalizzazione riguarda il tema della coltivazione di piante cosiddette 'stupefacenti' solo rispetto alle aziende già autorizzate a coltivarle, ad esempio per fini terapeutici, che non ottemperino alle regole a cui l'autorizzazione è subordinata. Non c'entra niente la 'cannabis in terrazza', cioé la coltivazione per uso personale effettuata dagli stessi consumatori". 

"In Parlamento" ha continuato Della Vedova "con l'intergruppo cannabis legale stiamo lavorando perché alla legalizzazione della cannabis e al diritto di coltivarla per uso personale si arrivi dalla porta principale, cioé attraverso una proposta di legge approvata dalle Camere, a prescindere da una logica di maggioranza e opposizione".

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Redazione