Berlusconi condannato a quattro anni per frode fiscale
News

Berlusconi condannato a quattro anni per frode fiscale

Il processo riguarda presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte di Mediaset. Il sovrapprezzo sull’acquisto in Italia dei diritti di film americani avveniva, secondo l'ipotesi accusatoria, in modo illegale

Il processo contro Silvio Berlusconi per i diritti tv mediaset è cominciato nel 2005 presso il Tribunale di MIlano

Il 18 giugno 2012 i due pubblci ministeri Alfredo Robledo (procuratore aggiunto) e Fabio De Pasquale, che avevano collezionato oltre 50 mila pagine di atti attraverso rogatorie in 12 diversi paesi, avevano chiesto la condanna dell’imputato a una pena lievemente più bassa: 3 anni e 8 mesi.

A sorpresa, il procedimento è andato a sentenza mentre è ancora pendente il giudizio della Corte costituzionale su un conflitto di attribuzioni con la Camera: la presidenza di Montecitorio si era rivolta alla Consulta dopo che il tribunale di Milano, nel marzo 2010, aveva rifiutato il rinvio di una delle udienze nonostante che Berlusconi, all'epoca presidente del Consiglio, fosse impegnato in attivitàdi governo.

È rarissimo che un tribunale emetta sentenza mentre la Consulta deve ancora decidere su un passaggio del procedimento e anzi è prassi consolidata che i giudici, in attesa di una decisione che riguarda il processo da parte della Corte costituzionale, si fermino a un passo dalla sentenza. Così non ha fatto la corte della prima sezione penale di Milano, guidata da Edoardo D’Avossa.

Anche perché la prescrizione è praticamente dietro l’angolo. Questa scelta, di certo, è destinata a scatenare polemiche. Così come un’altra anomalia: oggi pomeriggio, in aula, il giudice D’Avossa ha letto il dispositivo con le motivazioni contestuali. Di solito queste ultime vengono pubblicate almeno un mese dopo la pronuncia della sentenza.

L’inchiesta era nata sette anni fa come stralcio dall'indagine sulla All Iberian, a sua volta avviata nel 2001, e si è basata su complesse indagini su alcune società estere. Secondo l’accusa, sui conti di queste società si sarebbe trovata traccia di fondi neri «distratti su conti bancari in Svizzera, Bahamas e Montecarlo [...] nella disponibilità degli indagati [...] e gestiti da fiduciari di Berlusconi».

Il sovrapprezzo sull’acquisto in Italia dei diritti di film americani avveniva, secondo l'ipotesi accusatoria, in modo illegale: Mediaset non li comprava direttamente, ma attraverso alcune società offshore (la Century One e la Universal One, oppure la Wiltshire Trading e la Harmony Gold) che a loro volta li cedevano ad altre società, facendo lievitare il prezzo a ogni passaggio. La differenza tra il valore reale e quello finale avrebbe consentito a Mediaset di realizzare fondi «neri».

In questo modo, per l’accusa, Berlusconi avrebbe evaso tasse per 7,3 milioni di euro. Da qui l’accusa di frode fiscale. Berlusconi, che ha sempre negato ogni addebito, si è difeso ricordando, tra l’altro, di avere lasciato tutte le cariche sociali all’atto della sua prima candidatura politica, nel 1993.

Ma secondo l’accusa l’imputato avrebbe continuato a occuparsi delle società tramite prestanome: così è stato condannato a 3 anni Frank Agrama, che secondo i giudici sarebbe stato socio occulto di Berlusconi. È stato invece assolto Fedele Confalonieri, un altro coimputato; il suo avvocato ha commentato: «Dopo 11 anni si scopre che Confalonieri non ha commesso il fatto».

Tra le prime reazioni alla condanna, quella di Angelino Alfano, segretario del Pdl, il quale parla di «accanimento giudiziario nei confronti di Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile con sanzioni principali e accessorie iperboliche. Siamo certi che i prossimi gradi di giudizio gli daranno ragione e speriamo che questi giudizi giungano in fretta».

Dal 1994, quando si è candidato alla guida di Forza Italia, Berlusconi è stato processato per 32 volte. In 19 casi è avvenuto su richiesta della procura di Milano.
Sei procedimenti sono ancora in corso. Cinque si sono estinti per intervenuta prescrizione del reato. Due sono stati chiusi per intervenuta modifica del reato. Altri 12 procedimenti si sono chiusi sul nascere, con una richiesta d’archiviazione chiesta dal pm. Quattro sono state le sentenze di assoluzione.

Il tribunale di Milano lo scorso 26 ottobre ha condannato a 4 anni di reclusione Silvio  Berlusconi, dal 2005 imputato per frode fiscale nel processo su presunte  irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo  Mediaset.
Come pena aggiuntiva, Berlusconi è stato condannato  all’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici e al pagamento (in solido  con altri) di una provisionale di 10 milioni di euro all'Agenzia delle  entrate, che si era costituita parte civile nel procedimento.
L'interdizione dai pubblici uffici per tre anni non è immediatamente esecutiva, essendo una sentenza di primo grado.

I più letti

avatar-icon

Maurizio Tortorella

Maurizio Tortorella è vicedirettore del settimanale Panorama. Da inviato speciale, a partire dai primi anni Novanta ha seguito tutte le grandi inchieste di Mani pulite e i principali processi che ne sono derivati. Ha iniziato nel 1981 al Sole 24 Ore. È stato anche caporedattore centrale del settimanale Mondo Economico e del mensile Fortune Italia, nonché condirettore del settimanale Panorama Economy. Ha pubblicato L’ultimo dei Gucci, con Angelo Pergolini (Marco Tropea Editore, 1997, Mondadori, 2005), Rapita dalla Giustizia, con Angela Lucanto e Caterina Guarneri (Rizzoli, 2009), e La Gogna: come i processi mediatici hanno ucciso il garantismo in Italia (Boroli editore, 2011). Il suo accounto twitter è @mautortorella

Read More