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Quanto vale il “business” delle Bandiere Blu

Il turismo sostenibile rappresenta il futuro di un mercato che vale il 10% del Pil mondiale e la garanzia di una Bandiera Blu orienta le scelte di viaggiatori esigenti e consapevoli - LE BANDIERE BLU DELL'ESTATE 2023

Intorno al prestigioso riconoscimento “Bandiera Blu” concesso a spiagge e approdi turistici che rispettano determinati standard ambientali ruotano un sacco di soldi. Soldi virtuosi che ogni anno vengono investiti dalle amministrazioni comunali e regionali per opere di miglioria del territorio e della qualità di acque e arenili al fine di poter rientrare all’interno degli standard necessari per essere insigniti del gagliardone internazionale concesso dalla Fee (Foundation for Environmental Education) che ogni anno premia, appunto, le località marittime, le spiagge e gli approdi turistici che rispettano criteri relativi alla gestione del territorio come qualità delle acque, smaltimento dei rifiuti, servizi di soccorso, strutture e attenzione al medio ambiente.

Una garanzia di qualità

Il vessillo “Bandiera Blu” ormai da anni, quindi, in Europa è sinonimo di buoni servizi, acque pulite, strutture accoglienti e buona gestione ambientale e questo ai turisti piace. Considerato che il settore turistico rappresenta il 10% del Pil globale e che offre circa un posto di lavoro su 10 in tutto il mondo – solo in Italia, secondo Iriss-Cnr, vale 100 miliardi di euro l’anno –, l'unica strada percorribile per continuare a viaggiare senza danneggiare il Pianeta e i suoi abitanti – sorta di dogma del viaggiatore 3.0 - è quella del turismo sostenibile.

Il turismo sostenibile è la chiave per il futuro del settore

In un periodo storico in cui la parola “sostenibilità” è il passepartout che apre le porte al successo il business del turismo sostenibile è in costante ascesa e vale miliardi di euro l’anno. In base a quanto emerso da una recente ricerca commissionata dal sito di viaggi Booking.com, la cosiddetta “generazione Z” – la fascia di età compresa tra i 16 e i 30 anni – è quella più attenta alla salute del Pianeta e agli effetti che le azioni del genere umano hanno sulla Terra. Di conseguenza, è più responsabile nelle scelte sociali ed ecologiche rispetto alle generazioni passate: oltre la metà, il 54%, riconosce infatti che l’impatto ambientale che i viaggi hanno sulle destinazioni è un fattore importante e da considerare durante la loro organizzazione.

Inoltre, il 52% preferirebbe visitare una destinazione meno nota se ciò avesse un peso minore sull’ambiente. I giovani viaggiatori rappresentano un target chiave per chi si occupa di accoglienza in quanto si muovono spesso, spendono, usufruiscono di servizi e vogliono trattarsi bene. Ecco quindi che emerge in maniera chiara l’importanza strategica di potersi meritare la Bandiera Blu e quindi “sedurre” questi possibili visitatori.

Una recente indagine di Coldiretti ha evidenziato come, da dopo la pandemia, si sia potenziata la corsa alla Bandiera Blu grazie ai finanziamenti a fondo perduto - concessi alle amministrazioni municipali - che sono serviti ad esempio per opere murarie di rifacimento, infrastrutturazione e sistemazione dei porti, luoghi di sbarco e ripari per la piccola pesca e molto altro.

Un business miliardario

Lo scorso anno il valore aggiunto della Bandiera Blu concesso alle differenti località turistiche solo in Italia ha mosso 30 milioni di turisti stranieri che hanno scelto di trascorrere le vacanze in una delle tante località dove sventolava il vessillo. Secondo i dati che arrivano ancora da Coldiretti l’indotto turistico derivato dal prestigio Bandiera blu è stato di 35,7 miliardi.

Recarsi in una località insignita della bandiera dalla FEE costa di più, ma il viaggiatore oggi preferisce investire nella qualità del soggiorno e quindi è disposto a mettere mano al portafogli. Il portale Abitare Co ha mappato gli aumenti dei prezzi degli alloggi nelle località turistiche dopo aver ricevuto la Bandiera Blu. Si passa dal +171% di Cattolica, al +153% di Cervia al +142% di Caorle per citare i casi più eclatanti. Parimenti la perdita della bandiera determina una diminuzione del prestigio del costo, un calo dei prezzi, ma anche dell’indotto.

Quanto vale il turismo sostenibile in Italia

Il turismo “verde” in generale in Itale vale oltre 10 miliardi di euro l’anno e le amministrazioni comunali sono sempre più consapevoli della necessità di investire nella direzione della qualità dell’ambiente e delle strutture per attrarre viaggiatori di anno in anno più esigenti. Il grande turismo di massa è di fatto tramontato. Si viaggia tutto l’anno e si viaggia con esigente sempre più sfaccettate. Basti pensare ai nomadi digitali e a coloro che hanno scelto lo smart working come modalità di vita e che girano il mondo tenendo il computer sotto braccio. Nel 2022 un alloggio a dimensione di smart worker in una località Bandiera Blu costava tra i 700 e i 1200 euro a settimana e c’era sempre il tutto esaurito.

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Barbara Massaro