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AstraZeneca, dopo il vaccino Covid altri problemi

La sperimentazione del nuovo farmaco contro il cancro del colosso anglo-svedese non ha dato i frutti sperati, con ripercussioni pesanti anche sui mercati

Ancora problemi per AstraZeneca, il colosso dei farmaci già al centro di critiche ai tempi del vaccino contro il Covid. Questa volta però i guai, che hanno portato a pesanti perdite in borsa, riguardano un nuovo farmaco contro il cancro che non ha dato i risultati sperati. Il colosso farmaceutico anglo-svedese AstraZeneca dopo il tonfo delle vendite del vaccino anti-Covid ha registrato un nuovo crollo in borsa del 4,9% sui titoli azionari, a causa dello studio di un nuovo anticorpo monoclonale contro il cancro che ha disatteso le aspettative.

I primi risultati della sperimentazione di “Datopotamab deruxtecan” “si sono dimostrati statisticamente significativi”, con un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia standard ma secondo gli analisti di Ubs, il beneficio ottenuto con il trattamento non è quantificato e non viene definita la sua significatività clinica. In pratica la sperimentazione non ha convinto gli esperti e sono stati osservati inoltre alcuni gravi effetti collaterali.

Infatti, la stessa AstraZeneca ha dichiarato che lo studio ha visto il verificarsi di “alcuni eventi di grado 5”, formula usata per definire i decessi. «Si tratta di un anticorpo monoclonale umanizzato anti-TROP2 per pazienti con tumore al polmone (NSCLC) in stato avanzato o metastatico. È un approccio interessante ma gli esiti dello studio non hanno rispecchiato assolutamente le aspettative iniziali»-commenta Fabrizio Pregliasco igienista e virologo dell'Università di Milano

Qual è stata la difficoltà?

«Da oltre 10 anni si studia su un vaccino mRNA contro il cancro e proprio grazie a questi studi si è riusciti ad avere in tempi brevi un vaccino anti-Covid. Stesso discorso per gli anticorpi monoclonali già utilizzati da tempo in oncologia per riconoscere, a seconda del cancro, la proteina essenziale per la proliferazione delle cellule tumorali e legandosi ad essa impedire la crescita del tumore.

Ma dal punto di vista clinico purtroppo ancora non ci siamo e AstraZeneca come come altre Big Pharma per esigenze economiche ha cercato di accelerare i tempi ma secondo me ha fatto il passo più lungo della gamba. Infatti l’annuncio iniziale di AstraZeneca dove si parlava di una riduzione dei decessi e dell’avanzamento della malattia del 52% non ha trovato riscontro nell’esito della sperimentazione. Il problema è che c’è stata una corsa per essere i primi a produrre un trattamento efficace contro il cancro un po’ com’è successo durante il Covid, che invece avrebbe dovuto insegnarci ad essere più cauti».

Cosa è successo invece con il vaccino anti-Covid di AstraZeneca?

«Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca che non era a mRNA come quelli poi maggiormente utilizzati, ma a vettore virale, ci sono stati dei problemi perché si sono verificati diversi casi di effetti collaterali (tra cui qualche caso di trombosi) in numero leggermente maggiore rispetto a quelli riscontrati con gli altri vaccini. Questo ha spaventato i Governi che hanno scelto un vaccino che avesse meno casistiche avverse visto gia l’approccio difficile con la popolazione difronte alla vaccinazione».

Le oscillazioni in borsa di AstraZeneca analizzate dall’avv Gianluca Cambareri esperto in diritto commerciale e finanziario dello studio Tonucci&partners

«AstraZeneca come altri colossi della farmaceutica risente delle notizie negative che si riversano sui titoli azionari in borsa. Il rumors di uno studio sul quale si è investito del denaro e che non ha dato i risultati sperati incrementa le vendite delle azioni com’è accaduto quando sono crollate le vendite del vaccino anti-Covid. Fattori che come abbiamo visto hanno un impatto molto forte sui mercati. AstraZeneca aveva annunciato che con il nuovo trattamento contro il cancro ci sarebbe stata una riduzione di rischio di morte e di progressione della malattia del 50% poi smentita dagli esiti dello studio.

Questo ha creato una sorta sconforto nell’investitore e delle forti oscillazioni in borsa. Il crollo più importante di AstraZeneca c’è stato il 30 giugno con un calo di circa il 10% dove si passati da 71, 58 euro ad azione a 66, 89 il giorno seguente. In pratica ci sono state più domande di vendita che richieste di acquisto. Di conseguenza una maggiore disponibilità abbassa il valore delle azioni ed i mercati diventano prudenti. Mentre ha avuto un rimbalzo il 5 luglio risalendo a 67, 20 euro ad azione».

Cosa è accaduto con il vaccino anti-Covid?

«Con il vaccino anti-Covid invece c’è stato un crollo fortissimo a fine settembre 2022 il titolo era arrivato a 53,02 euro ad azione. Ma ripeto sono oscillazioni dovute oltre che ad una serie di fattori societari anche alle notizie negative. Un esempio è quello della Pfizer che ora è scesa a 36 euro ad azione perché il 4 luglio ha deciso di interrompere la sperimentazione di un farmaco per dimagrire sul quale avevano investito molto denaro».

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Linda Di Benedetto