Angela Merkel dice no a Twitter e alla mania del cinguettio
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Angela Merkel dice no a Twitter e alla mania del cinguettio

La Cancelliera tedesca va controtendenza e si "astiene" dall'usare il social network per la sua campagna elettorale

Angela dice no a Twitter ed esce dal branco dei politici che cinguettano. La Cancelliera tedesca ha fatto sapere di voler continuare ad "astenersi" dall'uso del social network, nonostante il suo sfidante socialista per le prossime elezioni, Peer Steinbrück, sia presente sulla piattaforma web, anche se ancora con pochi followers, appena 1.266.

Merkel continua ad astenersi. Titola così il Der Spiegel in un lungo articolo su Twitter e le strategie della campagna elettorale per le elezioni legislative, che si terranno a settembre in Germania. Insomma, Frau Merkel si conferma - una volta di più - una donna che non si lascia condizionare dalle tendenze del momento. La politica si fa porta a porta e non si può parlare al popolo tedesco con 140 caratteri.

Twitter fa sapere che "sarebbe sicuramente felice" di poter annoverare nella sua scuderia virtuale anche Angela Merkel, e questo è ovvio, ma il portavoce della Cancelliera, Steffen Seibert, che proprio sulla piattaforma virtuale conta circa 83.000 seguaci, toglie ogni speranza ai fan di Angela di poterla presto seguire anche sul social network.

Insomma, mentre Barack Obama e il premier britannico David Cameron si confermano dei twittomani, con messaggi diffusi a raffica, tra pubblico e privato (Barack e Michelle si scambiano effusioni su Twitter distinguendo i messaggi scritti con le loro mani da quelli pensati dai rispettivi staff con le iniziali dei loro nomi), e quando anche Benedetto XVI è sceso a patti con la tecnologia e ha inaugurato il suo account per diffondere cinguettii da Oltretevere, Angela Merkel dice no. In barba anche al suo amico Mario Monti, che invece da quando è salito in campo ha scoperto il sottile gusto del cinguettio.

Ma anche in questo qualche malizioso potrebbe intravedere un asse franco-tedesco. Il presidente francese François Hollande su Twitter è stato molto tranchant : "Non ho il tempo di twittare", ha detto il capo dell'Eliseo, che pure può contare su più di 500mila followers. Ma il suo account è tristemente fermo allo scorso maggio. "E' impensabile - ha aggiunto il presidente francese - che si possa dialogare con il Paese attraverso i social network". Più o meno quello che pensa Angela Merkel. Twitter per Hollande è stato un utile mezzo per mobilitare gli elettori durante l'ultima campagna per le presidenziali, ma il suo account è praticamente gestito unicamente dal suo staff.

Altra storia , invece, quella della première Dame, Valerie Trierweiler, che, da autentica appassionata di Twitter, ha creato grande imbarazzo al capo dell'Eliseo, mettendo nel mirino l'ex del presidente, Ségolène Royal, e dichiarando all'universo-mondo che si augurava che quest'ultima non fosse rieletta all'Assemblea nazionale francese. E così è stato, anche se in questo Twitter c'entra poco e niente. Ma le due si sono poi strette la mano nella battaglia comune contro la pubblicazione delle loro foto in bikini da parte dei giornali scandalistici. Anche questo - si intende - a mezzo Twitter.

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Anna Mazzone