La pallina del mercato attaccanti del Milan si è fermata sul nome di Cristopher Nkunku, classe 1997, punta nemmeno troppo centrale del Chelsea su cui i rossoneri si sono fiondati dopo aver percorso invano tutte le altre strade. Non Vlahovic, ora rinnegato anche da Allegri (“Mai chiesto alla società, abbiamo parlato solo di caratteristiche”) e nemmeno – in rigoroso ordine di apparizione – Hojlund, Boniface, Harder, Arokodare e compagnia cantante.
Nkunku è la scelta e non è costata nemmeno poco: 37 milioni di euro più qualche bonus e contratto da 5 netti fino al 2029 quando il giocatore avrà compiuto le 32 primavere e sarà difficilmente vendibile. Insomma, una chiamata fuori da qualsiasi linea, tecnica ed economica, che il Milan sembrava essersi dato a conferma della frenesia con cui è stata attraversata l’estate dalle parti di via Aldo Rossi.
Milan e Nkunku, operazione da 80 milioni di euro
L’operazione complessiva sarà da 80-85 milioni di euro in quattro anni. Segnarsi il numero, perché assomiglia molto ai circa 90-100 (da qui al 2030) che sarebbero serviti per portare a Milano il danese Hojlund che sulla carta di identità aveva, rispetto al prescelto, un vantaggio di sei anni e che almeno dal punto di vista anagrafico sembrava più rispondente agli identikit rossoneri.
Dal punto di vista tecnico, in attesa di capire se ci saranno altre mosse (piace Dovbyk della Roma ma andrebbe rottamato Gimenez), le riflessioni sono tre.
Nkunku al Milan che cambia modulo
La prima: immaginando che Nkunku non sia stato preso per fare la riserva di Leao, con cui ha molte cose in comune, bisogna immaginare che Allegri abbia svoltato definitivamente sul modulo a due punte e che il portoghese rientri nel pacchetto insieme agli altri.
Milan, un mercato con troppa confusione
Secondo spunto: se così fosse, significa che il progetto è stato modificato in corso d’opera rispetto a quanto annunciato a giugno quando il direttore sportivo Tare aveva spiegato la necessità di trovare una punta centrale “alla Giroud”. Cambiare idea non è un errore a prescindere, ma il sospetto è che il mercato anche negli altri reparti sia stato fatto con teste pensanti e mani operative non del tutto collegate tra loro.
La carriera di Nkunku: gol e infortuni
Terza e ultima: la storia medica di Nkunku non lascia del tutto sereni. Quando è stato bene, ed è successo, è stato un grande attaccante ma lungo e anche l’elenco dei problemi fisici che ha attraversato. Del resto a quella cifra è impossibile prendere un attaccante top a livello europeo se non perché c’è un margine di rischio.
Nkunku è stato certamente un attaccante di primo livello (98 gol con i club per i quali ha giocato compreso il Chelsea), ma altrettanto di sicuro la sua cartella clinica è quella di un calciatore che nelle ultime stagioni ha avuto più di un problema. Dal 2022 ha saltato 76 gare per infortunio. Il Milan spera che il conto con la malasorte sia stato saldato.
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