Chi è Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco
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Chi è Andrea Sempio, indagato per il delitto di Garlasco

A 19 anni era già stato coinvolto nell'inchiesta sulla morte di Chiara Poggi. Dopo 18 anni, per l'amico del fratello della vittima torna l'incubo. Nel 2016 il suo nome era emerso tra i sospettati, ma all'epoca le accuse nei suoi confronti erano state archiviate

Andrea Sempio, oggi 37enne e impiegato in un negozio di telefonia, torna nuovamente al centro dell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nell'estate del 2007, quando lui aveva appena 19 anni. Già coinvolto e poi scagionato nel corso delle indagini, ora la procura di Pavia lo indaga per concorso in omicidio. L'ipotesi è che possa aver agito insieme ad Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato per il delitto, o con un'altra persona ancora sconosciuta.

Il suo legale, Massimo Lovati, ha dichiarato che Sempio è "allibito e sconvolto" dalla riapertura delle indagini. "Non regge il colpo, è distrutto e ha addirittura chiesto le ferie dal lavoro", ha aggiunto l'avvocato, ribadendo la totale estraneità del suo assistito ai fatti. Sempio, che oggi vive a Voghera e non più a Garlasco, ha deciso di prendersi alcuni giorni di pausa per affrontare il peso mediatico e giudiziario che lo ha nuovamente travolto.

La richiesta di un nuovo prelievo di DNA rappresenta un passaggio chiave per la procura, che intende verificare gli elementi raccolti in una perizia genetica commissionata dalla difesa di Stasi. Quest'ultima sostiene che una traccia genetica riconducibile a Sempio fosse presente sulle unghie della vittima. Nel 2016, la difesa dell'ex bocconiano aveva già sollevato questa ipotesi, ma la consulenza venne giudicata inattendibile dal giudice per le indagini preliminari.

All'epoca, il DNA di Sempio era stato ottenuto in modo controverso, attraverso una bottiglietta d'acqua, una tazzina da caffè e un cucchiaino prelevati in un bar da un investigatore privato, senza il consenso dell'interessato. Il gip, concordando con il pubblico ministero, aveva ritenuto la perizia "radicalmente priva di attendibilità".

Già nel corso della prima indagine, i magistrati avevano escluso qualsiasi elemento che potesse collegare Sempio al delitto. Il gip di Pavia, nel decreto di archiviazione, aveva sottolineato l'assenza di prove concrete a suo carico, definendo "inconsistenti" i tentativi della difesa di Stasi di individuare un colpevole alternativo. Anche le presunte incongruenze nei suoi racconti erano state smentite, così come l'ipotesi che il giovane, amico del fratello di Chiara, potesse essersi invaghito di lei.

Quando nel 2017 venne intervistato dalla trasmissione "Quarto Grado", Sempio raccontò di aver vissuto quei momenti con il supporto di Marco Poggi e della sua famiglia. "Mi è stato vicinissimo, ci vediamo ancora e usciamo insieme regolarmente", disse allora, minimizzando ogni possibile coinvolgimento. Rivelò anche di non aver mai incontrato Alberto Stasi, nonostante entrambi frequentassero la villetta di via Pascoli.

L'idea che Sempio nutrisse un interesse per Chiara Poggi è sempre stata una delle ipotesi su cui si è concentrata l'indagine, nata da un esposto della madre di Stasi. Tuttavia, lo stesso Sempio ha sempre negato ogni coinvolgimento, dichiarando che tra lui e Chiara vi era solo un rapporto di cortesia: "Ci salutavamo quando ci incontravamo in casa e niente di più".

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Chiara De Zuani