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Allarme ranitidina: cosa rischia chi assume il farmaco

Alla luce delle disposizioni dell'AIFA è opportuno fare chiarezza per evitare psicosi

Si tratta di una precauzione. La disposizione data dall'Agenzia Italiana del Farmaco che invita a non utilizzare medicinali che contengono ranitidina fino a nuovo ordine è una misura precauzionale dovuta al ritrovamento di tracce di N-nitrosodimetilammina (sostanza classificata come "probabilmente cancerogena" dall'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell'OMS) in alcuni lotti di medicinali a base di ranitidina prodotti in India dalla ditta Saraca Laboratories LTD. 

Cos'è la ranitidina

La ranitidina, spiega il dizionario medico, è "un inibitore della secrezione acida utilizzato nel trattamento dell'ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre condizioni associate a ipersecrezione acida". Si tratta di un principio attivo presente in molti diffusissimi medicinali tra i quali il Buscopan antiacido (da non confondere con altri tipi Buscopan), Ranitidina, Ranidil, Raniben e Zantac. 

No alle psicosi

Medici e ricercatori, però, invitano a evitare la psicosi. Se anche vi fossero tracce di  N-nitrosodimetilammina all'interno dei farmaci in oggetto sarebbero comunque in percentuale bassissima e, spiegano, potenzialmente sarebbe più cancerogeno mangiare una bistecca bruciata che assumere il medicinale.

Fino a quando però, le verifiche non saranno terminate l'AIFA invita i pazienti, ove possibile, a non assumere ranitidina.

Prima di sospendere le cure è caldamente consigliato rivolgersi al proprio medico per vagliare eventuali alternative alla cura in corso. Il principio che vale è quello del rischio-beneficio. Se il paziente ha un'alternativa è bene cambiare il farmaco, in caso contrario è più prudente proseguire la cura.

La lista dei farmaci proibiti

Aifa, inoltre, invita i pazienti a consultare la lista ufficiale dei medicinali proibiti sul sito ufficiale dell'Agenzia visto che in rete stanno fiorendo liste di farmaci definiti "probiti" che non hanno nulla a che fare con il reale problema e la diffusione di fake news produce cattiva informazione quanto mai pericolosa visto che si parla di salute.

Non tutti i medicinali contententi ranitidina, infatti, sono vietati, ma solo specifici lotti che provengono da una specifica ditta indiana. 

Sul sito si trovano gli elenchi dei lotti dei farmaci interessati dal ritiro e di quelli interessati dal divieto di utilizzo. A scopo precauzionale, infatti, l'Agenzia del farmaco ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da Saraca Laborities Ltd, in attesa che vengano analizzati.

Dall'AIFA all'EMA

Ogni altro elenco diverso da quelli indicati dall'AIFA non è, quindi, attendibile.

Intanto l'Ema (agenzia europea dei medicinali) ha disposto, in via precauzionale, che tutte le aziende testino tutti i farmaci autorizzati al commercio, per la possibile presenza di nitrosammine.

Si tratta di un lavoro enorme che durerà non oltre 3 anni e che potrebbe portare alla luce la presenza di sostanze potenzialmente cancerogene anche in altri farmaci.

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Barbara Massaro