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150 anni fa iniziava la costruzione del ponte di Brooklyn (storia e foto)

La prima pietra fu posata il 3 gennaio 1870. La storia e i protagonisti del ponte più famoso del mondo che collega Brooklyn a Manhattan volando sulle acque dell'East River

La prima pietra del ponte di Brooklyn (o East River bridge) fu posata il 3 gennaio 1870. L'opera che diventerà simbolo universale della città di New York fu concepita alla metà degli anni '60 del XIX secolo per iniziativa di un gruppo di privati diretti da William C.Kingsley (un costruttore newyorchese) ed Henry C. Murphy, ex sindaco di Brooklyn. L'intento della cordata era quello di spezzare il monopolio gravoso della Union Ferry Company, unica concessionaria del trasporto di merci e passeggeri tra Manhattan e Brooklyn attraverso l'East River a mezzo di traghetti. 

Dopo l'approvazione del progetto, questo fu affidato al genio di John A. Roebling, un ingegnere tedesco emigrato negli Usa all'inizio del secolo, che si era distinto per la qualità e la tecnica costruttiva applicate a numerosi ponti in diverse città americane a partire dalla metà dell'800. Quella del ponte di Brooklyn appariva come la più grande sfida, che si sarebbe conclusa con la costruzione del ponte più lungo del mondo.

Roebling, affiancato dal figlio Washington, progettò un ponte "ibrido", vale a dire un misto tra un ponte "strallato" (cioè retto da cavi ancorati a piloni di sostegno) ed un ponte sospeso. Per poter realizzare i plinti dei due giganteschi pilastri in stile neogotico poggiati sotto il livello dell'acqua, Roebling utilizzò la tecnica dei cosiddetti "cassoni" (caissons in inglese) ossia grandi gabbie stagne in legno posate sul letto dell'East River, che permettevano al personale di scavare le fondamenta nel greto asciutto. La ventilazione era garantita da un sistema di compressione dell'aria, mentre i detriti venivano sollevati sul tetto della struttura e caricati su barconi. Proprio il sistema di ventilazione dei cassoni fu all'origine di una grave sindrome che colpì molti dei lavoratori che entravano e uscivano dalla struttura. La differenza di pressione causava infatti gravi embolie da decompressione che, in assenza di camere iperbariche, portavano a conseguenze spesso fatali o gravemente invalidanti.

La "maledizione" del ponte di Brooklyn non risparmiò neppure la famiglia dei suoi progettisti. John Roebling ebbe un grave incidente mentre era impegnato in una sessione di misurazioni nei pressi di un molo nei pressi del cantiere. Un ferry boat in manovra gli maciullò un piede che dovette essere in seguito amputato. Per una scelta personale, l'ingegnere tedesco rifiutò ulteriori cure mediche ricorrendo alla "cura dell'acqua". L'immersione prolungata nelle acque fluviali gli procurò una forma letale di tetano che lo portò alla morte pochi giorni dopo. Il figlio Washington Roebling, erede alla guida della costruzione del ponte, fu invece colpito dalla "sindrome del cassone" mentre si adoperava per domare un incendio scoppiato accidentalmente all'interno di una delle "scatole" di scavo. Le ripetute uscite e il conseguente shock da differenza di pressione gli causarono un embolia che provocò una paralisi. Washington Roebling continuerà a seguire i lavori del ponte immobilizzato nel letto e aiutato dalla moglie Emily alla quale forniva tutte le istruzioni da trasmettere ai cantieri.

In totale la costruzione del ponte di Brooklyn costò ben 27 vite umane, su complessivi 600 uomini che lavorarono nei 14 anni di durata del cantiere.

L'ultima pietra fu posata nel 1883 e l'inaugurazione della struttura fu fissata per il 24 maggio. Fu il Presidente degli Stati Uniti Chester A. Arthur  a tagliare il nastro, accompagnato dal Governatore dello Stato di New York Grover Cleveland e da Emily Roebling moglie di Washington, impossibilitato ad assistere alla cerimonia a causa della paralisi. Nella sola Brooklyn si concentrò una folla di oltre 50mila spettatori, che ammirarono il Presidente ed il suo seguito attraversare per la prima volta a piedi il ponte delle meraviglie, con la sua maestosa campata lunga ben 486 metri e pesante 6.740tonnellate. Al centro del ponte, ai lati della carreggiata pedonale sopraelevata rispetto al piano, furono installati due binari per direzione ed un iniziale sistema a trazione funicolare per il passaggio delle vetture tranviarie in servizio tra le due "città gemelle". Si calcola che nei primi giorni di apertura, più di 150mila cittadini abbiano attraversato il ponte per la modica cifra di un centesimo a passaggio, mentre le grandi volte alla base del ponte furono affittate come cantine per la conservazione di vini e champagne, il cui introito contribuì al finanziamento dell'opera per molti anni dopo il termine dei lavori.

La cattiva sorte colpì nuovamente il ponte appena 6 giorni dopo l'inaugurazione. Durante le celebrazioni del "Memorial Day" un falso allarme provocato dalle grida di una signora che era rimasta con un tacco incastrato tra le fughe del percorso, generò il panico. Centinaia di persone che quel giorno affollavano la via pedonale credettero che il ponte (frutto di una tecnologia nuova e non testata) stesse per collassare. Nella calca, schiacciati contro le recinzioni in ferro che delimitavano l'attraversamento, morirono 12 persone. L'anno seguente, per scacciare definitivamente la paura dell'instabilità del ponte, il re del circo Phineas Taylor Barnum organizzò una passeggiata lungo il ponte per 21 dei suoi elefanti, tra cui il gigantesco Jumbo, un esemplare famigerato per la taglia gigantesca. Assieme agli elefanti furono fatti sfilare sul ponte diventato una moderna arca di Noè anche 7 cammelli e 10 dromedari.

Fugato ogni dubbio sulla solidità del ponte almeno all'apparenza (i primi test strutturali furono eseguiti solo nel 1950), il ponte sull'East River divenne un'icona mondiale. Ospitò milioni di pedoni e mezzi e fu ospitato in molte occasioni nella storia del cinema, della pubblicità, dei fumetti, dell'arte.

Il ponte fu restaurato una prima volta nel 1950 e quindi sottoposto a nuova revisione e ristrutturazione nel 1999 a causa di alcuni calcinacci staccatisi dalla campata e piombati nelle acque dell'East River. Oggi il traffico veicolare (esclusi i mezzi pesanti non ammessi sul ponte) si attesta attorno ai 125mila passaggi quotidiani, un dato non propriamente positivo: nel 1907 infatti il ponte (che oggi non prevede alcuna linea urbana che lo attraversi) raggiunse il picco giornaliero di 426mila passaggi, grazie anche alla linea a doppio binario della sopraelevata di New York. Dal 1989 i passaggi giornalieri del ponte più famoso del mondo si sono ridotti di oltre 50mila unità, nonostante non vi sia alcun pedaggio da pagare a differenza di 150 anni fa.

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Library of Congress
Foto stereoscopica della costruzione di uno dei pilastri alti 84 metri

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Edoardo Frittoli