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New York, cinque eventi da non perdere dell'estate 2013

Dalla violenza visionaria di Paul McCarthy all'Armory Park Avenue al misticismo di James Turrel al Guggenheim

Cinque "must see" dell'estate newyorchese. La violenza visionaria di Paul McCarthy all'Armory Park Avenue. Il misticismo di James Turrel al Guggenheim. Il parco urbano dell'High Line con le sculture di Carol Bove. La casa di Donald Judd a Soho. E infine l'antica fabbrica della Domino Sugar a Brooklyn. 

Joshua White, courtesy the artist and House&Wirth

Paul McCarthy, big artist delle gallerie americane ed europee, ritesse in chiave pulp la favola di Biancaneve. Piaccia o no, "WS" (che sta per White Snow, inversione di Snow White) tiene con il fiato sospeso. Un'installazione con un video di dieci ore: la scena è la casa dei sette nani dove si consumano morbose violenze nei confronti dell’artista, che qui diventa "Paul Walt", una crasi tra McCarthy e Walt Disney. Si tratta di un festino orgiastico in cui le mele rosse sono usate come strumenti di tortura di questa elegia della brutalità, un poema della bestialità in un mondo che ha smarrito etica e giudizio.

All’interno dell’immenso hangar Armory, McCarthy ricostruisce a dimensione reale anche la casa dove si sono consumate le violenze; si può sbirciare attraverso le finestre per scoprire, in mezzo ad oggetti comuni, tracce di sangue e resti di delitti efferati, mentre tutt’attorno un gigantesco allucinato bosco di plastica avvolge il visitatore.

Per questa ultima opera il New York Times ha incensato Paul McCarthy, definendolo lo Hieronymus Bosch dei nostri tempi.

Come in un quadro fiammingo brulicante di fiere, le mostruosità governano il mondo, non c’è giudizio, legge o cultura. Ognuno - proprio come nell’arte - si salva trovando da sé la propria strada.  

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Paola Camillo