Negramaro: "Amore che torni", quando dalla crisi nasce la luce - Recensione
Negramaro: "Amore che torni", quando dalla crisi nasce la luce - Recensione
Musica

Negramaro: "Amore che torni", quando dalla crisi nasce la luce - Recensione

Il settimo album della band salentina è uno dei più personali e riusciti della loro carriera, tra rock, cantautorato ed elettronica

Le canzoni dirette e appassionate dei Negramaro (Giuliano Sangiorgi, Emanuele Spedicato, Ermanno Carlà, Danilo Tasco, Andrea Mariano e Andrea De Rocco), in cui si fondono rock, pop ed elettronica, hanno permesso alla band salentina di diventare in pochi anni il più importante gruppo italiano.

I Negramaro sono riusciti nell’impresa, tutt’altro che semplice, di mettere d’accordo sia il pubblico radiofonico che la critica, grazie a un sound personale ed elaborato, di respiro internazionale, che si è ispirato, soprattutto nei primi lavori, a gruppi come Blur, Radiohead e Muse, senza rinunciare al gusto per la melodia italiana e alle raffinatezze cantautorali nei testi.

Attivi da oltre 15 anni, i Negramaro hanno alle spalle 6 dischi di inediti, 1 raccolta, 1 album dal vivo, 4 DVD e 30 hit radiofoniche, e inoltre vantano due primati: sono stati la prima band italiana a calcare da protagonista il palco dell’Arena di Verona nell’estate 2007 e quello dello Stadio San Siro di Milano nel 2008.

Giuliano Sangiorgi, frontman della band, è uno degli autori più richiesti della sua generazione, grazie alla sua capacità di comunicare concetti profondi con parole semplici.

Sangiorgi ha scritto brani per Mina, Adriano Celentano, Jovanotti, Laura Pausini, Andrea Bocelli, Patty Pravo, Roberto Vecchioni, Fiorella Mannoia, Syria, Malika Ayane e Noemi.

Una situazione apparentemente idilliaca, ma la realtà è molto più complessa e sfuggente rispetto a ciò che si può percepire da fuori.

La crisi del gruppo

Il settimo, attesissimo album Amore che Torni, da oggi nei negozi a due anni dal multiplatino La rivoluzione sta arrivando, nasce da un periodo di crisi in cui, per due mesi, il gruppo si era di fatto sciolto.

Verso la fine dello scorso anno, il frontman Giuliano Sangiorgi e il tastierista e programmatore Andrea Mariano, dopo una serie di malintesi e di silenzi assordanti, si sono mandati pesantemente a quel paese, mettendo così in discussione l'unità del gruppo. Sangiorgi ha deciso, così, di partire per New York, allontanandosi da tutto e tutti, per due mesi.

La solitudine che si prova in una megalopoli con dieci milioni di abitanti, unita all'inquietudine per una storia lunga sedici anni che si stava per sgretolare, sono state le scintille creative che hanno ispirato Sangiorgi a mettere su carta le sue sensazioni.

La ritrovata armonia

Giuliano è tornato a casa, ha messo da parte l'orgoglio e ha contattato Andrea, scoprendo, dopo avergli fatto ascoltare una canzone scritta a New York, che il tastierista stava per diventare padre.

Un abbraccio ha suggellato la ritrovata armonia del gruppo, che ha ridiscusso le dinamiche interne, ritrovando la stessa voglia di fare musica degli esordi, quando i sei artisti pugliesi suonavano in una piccola cantina di due metri per tre, sognando di diventare una band di successo.

“È un album pieno di luce -ha dichiarato Sangiorgi- Una luce raggiante che arriva da un buco nero in cui eravamo entrati e da cui temevamo di non uscire più. È un disco pieno di speranza, di storie che riguardano non solo noi, ma tutto il pianeta”.

Il nuovo sound

Il disco, formato da 12 inediti, è stato anticipato dal sorprendente singolo Fino all’imbrunire, che coniuga il rock melodico all’electropop anni Ottanta.

Di grande suggestione il video diretto da Tiziano Russo e ispirato al film di François Ozon Ricky - Una storia di amore e libertà.

Nel brano c’è una frase, ripetuta da Maria Sole, nipotina di Giuliano, che risuona come un messaggio di speranza: “Torneranno anche gli uccelli, ci diranno come volare, per raggiungere orizzonti più lontani, al di là del mare”.

Nelle dodici canzoni di Amore che torni, tra pop, rock, cantautorato e perfino rap, si sente più elettronica che in passato, ma un'elettronica sorprendentemente calda, ottenuta grazie a synths anlogici che si amalgamano alla perfezione con tastiere e archi.

Le batterie sono triggerate, ma suonate, le chitarre hanno trovato una strada più semplice, ma proprio per questo più complessa, per esprimere in musica le emozioni del testo.

Emblematico di questa nouvelle vague è il brano La chiave, le virtù e l’arroganza, che strizza l'occhio al sound nordico dei Dirty Loops, una sorta di progressive-fusion dove il jazz incontra le macchine elettroniche.

Si sente molto il rock elettronico di Casa 69, ma in una nuova veste sonora, più contemporanea, e anche le ballad spesso si trasformano in brani rock dopo un interessante sviluppo strumentale.

I testi dell'album 

I testi giocano spesso sull'ambivalenza, poichè possono essere riferiti a una coppia, ma anche a una band che ha attraversato il tunnel della crisi, come in New York e Nocciola, quando Sangiorgi canta “dammi indietro le storie le vecchie canzoni, ti prego convincimi”.

Particolarmente significative sono le liriche di La prima volta, che esplicitano l'intero messaggio dell'abum: “Quello che eravamo/quello che ora siamo/ come noi saremo un giorno”.

Non è un caso che la prima parola dell’album sia “torneranno” e le ultime tre “un nuovo inizio”.

Passato, presente e futuro sono legati inscindibilmente da una lunga amicizia e dall'amore per la musica.

Pezzi di te è uno dei brani più struggenti di Amore che torni, in cui il frontman pugliese si confronta con il lutto per la perdita del padre, mostrando grande sensibilità e una scrittura tipicamente cantautorale.

Non solo storie private, ma anche l'attualità politica del tema dell'immigrazione, che è protagonista di  Per uno come me: un ragazzo e una ragazza nordafricani affrontano il mare per vivere una vita migliore, ma non si sa se ce la faranno.

Come nel primo singolo Fino all’imbrunire, anche nel brano finale Ci sto pensando da un po’, sospeso tra piano e archi, ritroviamo la voce della piccola Maria Sole, nipote di Sangiorgi, le cui parole delicate sono un omaggio a Fabrizio De André ne Le nuvole, dove la voce recitante è quella di un’anziana donna.

"A volte può sembrare che tutto sia finito -recita Maria Sole- Un attimo dopo ti guardi le mani, le sollevi al cielo e copri le nuvole: affferrandole, le riporti in giù, nascondendole dietro la schiena. Fino al prossimo sole, fino al suo imbrunire, per vedere meglio le stelle e rassicurarle che domani sarà ancora un nuovo inizio".

Il tour negli stadi

C'è molta curiosità di ascoltare dal vivo i nuovi brani nell' Amore che Torni Tour Stadi 2018, prodotto da Live Nation, che prenderà il via il 24 giugno 2018 da Lignano Sabbiadoro (UD).

Dopo il debutto, il tour proseguirà il 27 giugno a Milano allo Stadio San Siro, il 30 a Roma allo Stadio Olimpico, il 5 luglio a Pescara presso lo Stadio Adriatico, l’8 a Messina allo Stadio San Filippo ed infine si concluderà il 13 luglio a Lecce allo Stadio Via Del Mare, in quello che è un ritorno a casa.

Proprio come l'album Amore che torni.

Pietro Pappalardo/ufficio stampa MN Italia
Giuliano Sangiorgi e i Negramaro

I più letti