Scream
Musica

Michael Jackson: perché "Scream" è una raccolta inutile - Recensione

Il "nuovo" album del Re del Pop, da oggi nei negozi, contiene 13 brani a tema Halloween già pubblicati e un mash-up realizzato dai The White Panda

A otto anni dalla sua morte, avvenuta il 25 giugno del 2009 a causa di una dose eccessiva di Propofol somministrata colposamente dal suo medico curante Conrad Murray, Michael Jackson continua a essere una straordinaria fonte di guadagni per la sua Estate, a cui è affidata la cura dei suoi affari, che nel 2016 ha incassato qualcosa come 825 milioni di dollari.

Una cifra che cresce di anno in anno non solo per le vendite dei suoi album long seller come Thriller, Bad, Dangerous e Off the wall, ma anche per le uscite postume, come la compilation Scream che arriva oggi nei negozi, sia in cd che Lp, per la Sony Epic.

Scream è un titolo ben noto ai fan del cantante, poiché è il brano che ha lanciato l'album HIStory: Past, Present and Future – Book I nel 1995. Il video della canzone, diretto da Mark Romanek, in cui il Re del Pop duettava con la sorella Janet Jackson, è entrato nel Guiness dei Record per essere il più caro mai realizzato con 7 milioni di dollari, superando così Bedtime Story di Madonna, costato "solo" 5 milioni di dollari.

Scream è una raccolta di tredici brani, più il mash-up Blood on the Dance Floor x Dangerous dei The White Panda, che copre ventuno anni di carriera del Re del Pop, da This place hotel con i fratelli The Jacksons del 1980 fino a Threatened del 2001, tenuti insieme dal tema Halloween, quindi, in teoria, accomunati da argomenti come la paura, il mistero, gli spiriti maligni, la paranoia e via dicendo. Halloween è una delle feste più importanti in America e non solo, in grado di muovere ogni anno miliardi di dollari, così l'obiettivo dichiarato di Scream è quello di diventare la colonna sonora dei party a tema che si terranno in tutto il mondo la sera del 31 ottobre.

Un obiettivo di corto raggio, che sarebbe stato tutto sommato accettabile con un'operazione discografica di alto livello. Operazione di cui, vi diciamo subito, non c'è traccia in Scream, a partire dalla dozzinale copertina.

Chi conosce un po' la discografia, sa bene come ormai nelle etichette discografiche gli esperti di marketing abbiano soppiantato quasi in toto gli esperti di musica, ovviamente a detrimento della qualità degli album che vengono pubblicati ogni anno, di cui il 90% non lascia alcuna traccia.

Proprio per questo non riusciamo a capire, al di là della connessione con Halloween, quale sia il target di una raccolta come Scream.

Di certo non i fan storici di Michael Jackson, molti dei quali rifiutano a prescindere qualsiasi prodotto postumo del re del Pop (come i due album di inediti Michael del 2010 e Xscape del 2014) per i ben noti problemi che l'artista di Gary ha avuto negli anni con la Sony, colpevole di aver affossato l'album Invincible con una scarsa o nulla promozione nel 2001.

Si potrebbe pensare che Scream sia un prodotto pensato per avvicinare nuovi fan all'arte di Jackson, ma, in questo caso, esistono già diverse raccolte, migliori sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, della sua musica: il monumentale cofanetto Ultimate Collection, l'esaustivo The Essential in due cd, il primo disco di HiStory, Number Ones con l'eccellente inedito One more chance, lo stesso This is it che, di fatto, è un greatest hits basato sui brani che il Re del Pop avrebbe dovuto eseguire nell'ultimo suo tour del 2009, impreziosito dall'eponimo inedito.

Scream contiene capolavori come Thriller, Dirty Diana, Dangerous e Ghosts, su cui c'è poco da aggiungere, ma non i brani imprescidibili della cinquantennale carriera di Jackson, quelli più adatti per accostarsi la prima volta alla sua musica.

Se il discrimine per la selezione dei brani è il tema Halloween, perché, allora, non sono stati inseriti brani dalle atmosfere noir come Is it scary, Morphine e 2Bad?

Lascia assai perplessi la scelta di includere nella compilation due brani dei The Jacksons (da non confondere con i Jackson 5), soprattutto Torture, duetto non indimenticabile del 1984 tra Jermaine e Michael Jackson, il cui testo racconta di un relazione che sta per finire e di come i sentimenti di amore diventino "tortura" quando si sta avvicinando la rottura del rapporto. Che cosa c'entra Torture con Halloween? Boh.

Somebody’s Watching Me è perfettamente calata nel tema paranoico di Halloween, peccato che la canzone sia stata scritta e cantata da Rockwell, al secolo Kennedy William Gordy, figlio del patron della Motown Barry Gordy. Troviamo la voce di Michael Jackson solo nel ritornello e nei cori di sottofondo insieme a suo fratello Jermaine Jackson, sposato con la sorella di Rockwell, Hazel Gordy.

Insomma, Scream è una raccolta confusa e bizzarra, che poteva essere salvata in corner da un inedito, uno dei tanti che MJ, abituato a comporre 30-40 brani per ogni album, ha lasciato in cassaforte. Niente di tutto ciò.

L'unico inedito di Scream è un trascurabile mash-up, Blood on the Dance Floor x Dangerous, realizzato da The White Panda, duo di remixer di Chicago, mescolando tra loro frammenti di Blood on the dance floor, Dangerous, This place hotel, Is it scary e Leave me alone.

Mentre il remix è una versione alternativa di una canzone originale, il mash-up si limita ad accostare brani diversi, sovrapponendo alla base strumentale il cantato con l'aggiunta di qualche effetto. Insomma, un riassunto di alcune canzoni, a uso e consumo delle piste da ballo per la notte di Halloween.

Michael Jackson, come tutti i suoi fan sanno bene, era un perfezionista assoluto che non avrebbe mai avallato la pubblicazione di canzoni non approvate da lui, figuriamoci di un mash-up di suoi brani.

L'ex-Jackson Five è stato il più grande performer di tutti i tempi, l’unico in grado di eccellere nel canto come nel ballo. Ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura popolare degli ultimi quarant’anni, percorrendo strade artistiche che nessuno aveva mai intrapreso, trasformando i video in veri e propri film, innalzando il pop a forma d’arte a tutti gli effetti.

Il suoi passi vengono insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album vendono ancora migliaia di copie e ogni anno il numero dei suoi fan cresce in modo esponenziale.

Il modo migliore per mantenere vivo il ricordo dell'artista di Gary e per farlo conoscere anche ai più giovani è quello di acquistare i pochi album realizzati quando era vivo, gli unici all'altezza del suo enorme talento.

Michael Jackson
FRANCIS Sylvain/AFP/Getty Images
Michael Jackson, nato a Gary il 29 agosto del 1958, avrebbe compiuto 60 anni

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Gabriele Antonucci