Musica

Gibson in crisi: il computer ha ucciso la chitarra?

L'azienda di Nashville è fortemente indebitata, mentre la Fender si è leggermente risollevata grazie a una app

Nel 1979 i Buggles cantavano nella distopica Video killed the radio stars : "Si sono presi i diritti d'autore per la tua seconda sinfonia/ riscritta da una macchina e dalla nuova tecnologia/e ora capisco i problemi che vedi".

Chissà se il duo formato da Trevor Horn e Geoffrey Downes poteva immaginare che, quasi 40 anni dopo, più che i video, sarebbero stati i computer a rischiare di uccidere la chitarra e, con essa, un certo tipo di musica, quella suonata con i muscoli e con l'anima, senza plug in, basi registrate e tappeti vocali preimpostati.

Oggi basta un Mac e il software GarageBand per suonare un qualsiasi strumento, oltre che per registrare e mixare la propria musica, anche senza conoscenze tecniche specifiche.

Lungi dal fare i luddisti o i vecchi parrucconi, ma non è un caso che, in un periodo in cui le classifiche internazionali sono dominate da canzoncine pop usa e getta, da elettronica dozzinale e da trap senz’anima, le leggendarie chitarre Gibson siano in grave crisi economica, tanto che l'azienda di Nasville rischia seriamente di chiudere i battenti, mettendo fine a una storia irripetibile.

Basti pensare che Chuck Berry, B.B. King, Jimmy Page, Eric Clapton e Slash sono sempre stati fedeli alla leggendaria Les Paul,che nel 1940 ha rivoluzionato la chitarra elettrica e, con essa, la storia del blues e del rock.

L'azienda con sede a Nashville, nel Tennessee, ha più di cento anni di storia e non sarà facile, per il nuovo chief financial officer Benson Woo, riuscire a salvarla dai debiti.

Il quotidiano "Nashville Post" ha sottolineato come già nel 2016 Moody’s Corporation aveva declassato i titoli di Gibson alla classe di credito CAA2, cioè con “scarsa qualità e dal rischio d’investimento molto alto”, mentre nel 2017 l'azienda ha ricevuto un prestito d’emergenza di 130 milioni di dollari da GSO Capital Partners.

I numeri della crisi

Nonostante un guadagno annuale di oltre un miliardo di dollari, il prossimo 23 luglio scadranno obbligazioni per 375 milioni di dollari e prestiti con istituti di credito per 145 milioni e, a solo sei mesi di distanza, la società si ritrova senza direttore finanziario, poiché Bill Lawrence se ne è andato via dopo nemmeno un anno di lavoro.

"Stiamo monetizzando gli assett che non hanno raggiunto risultati soddisfacenti", ha spiegato l'ad Henry Juszkiewicz, "è importante tornare al successo economico, solo così potremo rifinanziare la società".

Il problema, in buona sostanza, è che la sezione strumenti musicali è ancora in salute, ma non produce guadagni in linea con le aspettative.

Se Atene piange, anche Sparta, ovvero la rivale di sempre Fender, non ride.

Una app in soccorso della Fender

Negli ultimi tre anni non solo i ricavi sono scesi da da 675 milioni di dollari a 545 milioni di dollari, ma l'azienda è gravata anche da 100 milioni di dollari di debiti.

Andy Mooney amministratore delegato della Fender, ha dichiarato al Fast Company: "Circa il 45% delle chitarre, ogni anno, vengono vendute a dei principianti. il 90% di essi abbandona lo strumento entro l’anno.”

La Fender si è risollevata grazie a una app di grande successo, Fender Play, che, con circa 20 dollari al mese, guida l’aspirante musicista attraverso tutorial sugli accordi e sui riff di artisti famosi come U2 e Foo Fighters.

Il derby eterno tra Gibson e Fender

Da anni, nella musica rock, è in corso un interminabile derby tra gli appassionati di Gibson e Fender, le cui due chitarre di punta, Les Paul e Stratocaster, sono concettualmente agli antipodi: pick up di concezione diversa, scala della tastiera più corta delle Gibson, manico e paletta inclinati nelle Les Paul, presenza di tremolo nelle Strato, manico incollato delle Les Paul e avvitato delle Stratocaster.

Le due regine delle sei corde suonano molto diversamente, ma in realtà (e questo ce l'ha confermato più di un chitarrista) va bene più o meno qualsiasi chitarra per suonare qualsiasi cosa, ciò che fa la differenza è il feeling, anche se in genere si considera la Les Paul più adatta a un sound caldo, corposo e distorto (tipo Jimmy Page e Slash), grazie ai due humbucker e al mogano del body, mentre la Stratocaster è più indicata per sonorità pulite, secche e taglienti (si pensi a David Gilmour e Mark Knopfler) grazie ai legni e ai single coil generlamente utilizzati.

Adesso c'è il serio rischio che, nell'eterno derby tra Gibson e Fender, a vincere sia il computer.

Se pensavate di inziare a suonare la chitarra, questo è il momento buono per farlo, prima che le sei corde vengano definitivamente soppiantate da un software.

Chuck Berry
MICHAL CIZEK/AFP/Getty Images
Chuck Berry è un artista-simbolo della Gibson

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Gabriele Antonucci