Gastone Moschin

Addio a Gastone Moschin, 5 film per ricordarlo

Non solo zingarate e supercazzole. L'attore, ultimo degli "Amici miei", era perfettamente a suo agio anche con toni drammatici e da noir

Se ne è andato l'ultimo degli "Amici miei", delle supercazzole e delle zingarate. Gastone Moschin è morto il 4 settembre all'età di 88 anni all'ospedale Santa Maria di Terni, dove era ricoverato dal 30 agosto in seguito a un peggioramento di una grave cardiopatia cronica.

Grande signore della commedia all'italiana, nato come attore di teatro, era diventato popolare con il cinema, diretto da registi come Anton Giulio Majano, Damiano Damiani, Pietro Germi, Mario Monicelli. Attore poliedrico, per tutti resterà il Melandri della trilogia Amici miei, ovvero l'architetto Rambaldo Melandri, pseudointellettuale che sogna l'amore di creature angeliche. 

Talento versatile, volto dalle connotazioni buffonesche ma anche seriose, Gastone Moschin sapeva alternare toni grotteschi e pieghe drammatiche. Ha recitato anche per Francis Ford Coppola: nel 1974 è stato chiamato a interpretare il piccolo e feroce estorsore Don Fanucci ne Il padrino - Parte II.

Qui ricordiamo Gastone Moschin in 5 film da rivedere. 

1) La visita (1965) di Antonio Pietrangeli

È uno dei primi film di Gastone Moschin, una commedia all'italiana che riflette amaramente sull'Italia contadina e su quella del boom economico. Con François Périer e Sandra Milo. Il film racconta l'incontro in una libreria romana tra un'impiegata di un consorzio agrario in riva al Po e un commesso. Moschin interpreta un camionista innamorato.

2)  Signore & signori (1966) di Pietro Germi

Moschin è protagonista di uno dei picchi della commedia all'italiana, in una satira pungente dell'ipocrisia della provincia italiana vincitrice del Grand Prix per il miglior film al Festival di Cannes del 1966. Accanto a Virna Lisi, interpreta il ragionier Osvaldo Bisigato, modesto impiegato di banca soffocato da una moglie opprimente. Per lui Nastro d'argento come miglior attore non protagonista. 

3) Milano calibro 9 (1972) di Fernando Di Leo

Ecco il Moschin che non ti aspetti, nel noir tra i capostipiti del genere poliziottesco. L'attore di origini venete è il criminale Ugo Piazza che, uscito di galera, è sospettato dai compari di avere intascato il malloppo di una rapina. Fa il duro, tirando fuori un'ambiguità da innocente da applausi. Accanto a lui Mario Adorf, Philippe Leroy, Barbara Bouchet.

4) Amici miei (1975) di Mario Monicelli

Qui si entra nel mito del cinema italiano. Amici miei è il primo capitolo di una trilogia comica irresistibile e dalle battute e gag scolpite nella memoria. Gastone Moschin ne è splendido protagonista, con la sua faccia da schiaffi, accanto a Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Adolfo Celi e Duilio Del Prete. Gli "amici suoi" qui citati se ne sono già andati. Ora tocca anche lui, indimenticabile architetto Melandri, lasciare la scena. 

5) Si salvi chi vuole (1980) di Roberto Faenza

Il film non è memorabile, ma permette di vedere Gastone Moschin in uno dei suoi ultimi ruoli da protagonista. Accanto a Claudia Cardinale, interpreta un deputato imborghesito del Partico comunista. La sua famiglia rischia di sfasciarsi a causa della moglie permissiva, della figlia sguaiata e del fidanzato pelandrone. 

Gastone Moschin
ANSA/OLDPIX
Ugo Tognazzi, Gastone Moschin e Philippe Noiret in una scena del "Amici miei".

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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