Wimbledon: tennis e moda non sono mai stati così vicini
(Antoine Courvecelle)
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Wimbledon: tennis e moda non sono mai stati così vicini

Il torneo si è trasformato in una passerella, dagli spalti ai campi dove per la prima volta i giocatori hanno abbandonato la regola del «total white»

L’arrivo di Jannik Sinner sul campo di Wimbledon con un borsone firmato Gucci - sancendo l’inizio della prima collaborazione di questo genere nel mondo dello sport e una maison del lusso - sembra aver dato inizio a una vera e propria rivoluzione nei rapporti tra il mondo del tennis e quello della moda.

Il tennis, con la sua eleganza intrinseca, è stato spesso fonte di ispirazione per stilisti e creativi, ma era da anni che una delle sue manifestazioni più simboliche non assumeva un ruolo così cruciale per l’universo fashion. Una rivoluzione partita dagli spalti e arrivata fino in campo dove per la prima volta i giocatori non si sono presentati in total white.

E mentre sempre più giocatori siglavano accordi con le maison del lusso tra un match e l’altro - Carlos Alcaraz per Louis Vuitton ed Emma Raducanu per Dior, tra gli ultimi - gli spalti si riempivano di influencer e celebrità, tutte pronte a sfoggiare i loro look migliori per essere ripresi tra un dritto e un rovescio.

Da Kate Middleton, con indosso un blazer doppiopetto verde menta firmato Balmain, alla prima apparizione pubblica di Ariana Grande (a poche ore dall’annuncio di divorzio) in un completo grigio Ralph Laurent e scarpe Loewe, gli spalti si sono trasformati in una passerella «smart casual».

E suoi social volano gli hashtag «tenniscore» (con oltre 2.5 milioni di visualizzazioni) e «wimbledonoutfits» (1,3 milioni).

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Mariella Baroli