La prima collezione Ferrari debutta a Maranello in catena di montaggio
L'operazione è grandiosa. «È il più importante investimento extra automotive che abbiamo mai fatto» confessa infatti il Chief Brand Diversification Officer Nicola Boari . Stiamo parlando del lancio della prima collezione moda di una casa automobilistica, la Ferrari. Un episodio unico nella storia delle auto di lusso.
A firmare la collezione, un designer giovane, del sud, calabrese, con un passato nell'ufficio stile di Giorgio Armani, una direzione da Pal Zileri e un futuro sul quale pesa, con la leggerezza di un fiore all'occhiello, questa operazione fortemente voluta dal presidente Ferrari
John Elkann
.
«Sono onorato di ricoprire questo ruolo e nello stesso tempo cosciente dell'onere. Ho studiato molto e soprattutto ho osservato il grande lavoro e la dedizione che ciascun artigiano, ingegnere, disegnatore, meccanico dedica alla realizzazione di ciascuna macchina. Spesso, i designer Ferrari partono dall'anatomia del corpo umano, dallo studio delle fasce muscolari per disegnare curve e sinuosità della scocca e studiare involucri ergonomici. E proprio dal corpo, naturalmente, sono partito per questa collezione che dialoga in termini di silhouette, di colori, di dettagli tecnici con le Ferrari» spiega Rocco Iannone .
La sfilata, 52 uscite tra outfit maschili e femminili, si è svolta nell'emozionante cornice del padiglione della catena di montaggio V12, disegnato dall'architetto
Jean Nouvel
. Una collezione precisa, quasi filologica se si analizzano i dettagli macro e micro, gli inserti di colori tutti presi dai classici della scuderia e soprattutto dall'uso de logo, quel cavallino famoso in tutto il mono, stampato tono su tono nelle fodere interne, ricamato, doppiato, serigrafato sui tessuti. E infine posto in versione metallica sul retro di giacche e capispalla. Sì sul retro, quasi tra le scapole, per essere notato da chi si gira a guardare un capo come ci si gira quando passa una Ferrari.
Tutti i capispalla sono unisex e quindi hanno tutte le taglie, il nylon è tessuto con fibra fotosensibile, la pelle viene da una filiera cruelty free e molti capi sono tinti con sostanze vegetali. La collezione sarà subito venduta negli store del Cavallino, tutti completamente rinnovati, a cominciare da quello di Maranello ripensato dallo studio Sybarite di Londra.
A chi chiede il target dei prezzi dei nuovi capi Ferrari, risponde
Boari
: «Abbiamo alzato il livello, eliminato i gadget di un certo tipo perché poco affini con la filosofia del brand ma la Ferrari è un marchio esclusivo ma non escludente: i prezzi andranno da 150 euro per una t-shirt a un massimo di 3.000 per un capo in pelle».
E mentre i riflettori puntano sui modelli, nel parterre du roi si notano oltre a John Elkann con la moglie Lavinia Borromeo , il pilota Carlos Saini , diversi pluri possessori di Ferrari e perfino il geniale Jony Ive ex designer della Apple.
A fine sfilata, aperta da
Mariacarla Boscono
e chiusa da
Natalia Vodjanova
, tutti al ristorante Cavallino, lo stesso dove pranzava
Enzo Ferrari
, ridisegnato dalla designer
India Mahdavi
con la cucina di
Massimo Bottura
.