Louis Vuitton, il gioco di stile degli opposti
Moda

Louis Vuitton, il gioco di stile degli opposti

La collezione Louis Vuitton per la prossima estate è caleidoscopica ed eclettica, un'esplosione di creatività e di idee brillanti, come brillanti sono i colori e le stampe.

Virgil Abloh ci accompagna in un viaggio di analisi e di contemplazione delle culture urbane, dei loro vari aspetti e degli opposti che le contraddistinguono. Ricorsi storici agli anni Ottanta e Novanta, alle street culture e soprattutto alle correnti musicali del periodo, contraddistinte da contaminazione e integrazione socio-culturale, all'impatto che hanno avuto sulla moda e alle influenze che ancora oggi hanno sull'estetica contemporanea. In particolare la collezione prende ispirazione dalla subcultura Rave, al suo mix di culture e di strati sociali, ai concetti impliciti di integrazione e di inclusione.

La base di partenza è il confronto tra abito formale e tuta sportiva (suit-tracksuit), l'analisi del loro valore estetico e funzionale, il retaggio culturale che oggi finalmente viene messo in discussione. La nuova cultura estetica prevarica il simbolismo tradizionale approdando ad uno stile che è la perfetta commistione tra formale e sportivo. Ricontestualizzazione: abiti, camicie, tute, T-shirt in una continua mutazione circolare, un effetto loop, stagione dopo stagione.

Le numerose uscite testimoniano perfettamente la cifra stilistica di Abloh, la sua elaborazione della sartorialità contaminata dal suo forte background streetstyle. Gli abiti e le silhouette in generale sono allungati, le giacche segnate in vita da cinture annodate stile kimono e i pantaloni affusolati si allargano sul fondo toccando terra, accessoriati con zip che ne regolano l'ampiezza come nelle tute sportive in acetato.

Il kilt allungato diventa parte integrante di questo guardaroba fluido e trasversale, l'abbigliamento sportivo si veste di un'apparente formalità ed eleganza nei materiali e negli abbinamenti.

Pannelli imbottiti effetto protezione ricordano le armature dei Samurai così come le maschere sul viso e i kagool. La palette cromatica, come dicevamo è caleidoscopica, dai colori vitaminici come fucsia, verde e giallo al morbido verde acqua, stampe tie&dye ed effetti degradè, anche sulla pelle e sulle pellicce. Il damier della scacchiera bianco e nero si ripete a contrasto con i block color o in armonia con un abito dalla stampa puzzle. Un capo che diventerà must-have di stagione: un denim con tela jeans monogram effetto destroy e dal volume baggy.

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Alessandro Ferrari