Cosa resterà di questo 2023?
(Miu Miu)
Moda

Cosa resterà di questo 2023?

Analisi degli eventi che, nel bene e nel male, hanno segnato il mondo della moda durante l'anno appena trascorso

Lasciatoci finalmente il vecchio anno alle spalle ci prepariamo ad affrontare questo 2024, con tutte le speranze e le aspettative del caso. Ancora qualche giorno di festa dopodiché il mondo tornerà in modalità “standard”, in particolar modo quello della moda che il 9 di gennaio ripartirà da Firenze con Pitti Immagine Uomo 105 per poi passare a Milano e Parigi per presentare le collezioni uomo per la stagione autunno-inverno 2024/2025.

Nei primi giorni dell’anno è interessante guardarsi un’ultima volta alle spalle per fare un’analisi veloce degli eventi che hanno segnato il Fashion System nel 2023.

Uno dei fenomeni più clamorosi, che ha fatto discutere soprattutto gli addetti del settore, è stato il “carosello dei Direttori Creativi”, un susseguirsi costante di licenziamenti e di nuove nomine delle figure a capo degli uffici creativi delle più importanti Maison internazionali. Da De Sarno da Gucci a Pharrel da Vuitton, da Alessandro Michelea Walter Chiapponi, senza parlare delle nomine avvenute verso la fine del 2022 come Maximilian Davis da Ferragamo a Daniel Lee da Burberry, o dei rumors che vorrebbero Simon Jacquemusda Givenchy. Punto interrogativo su questa frenetica successione di Direttori Creativi ai quali, a volte, non viene nemmeno concesso il tempo di mettersi alla prova e comunque una conferma di come questo sistema moda sia sempre più attento alle dinamiche economiche piuttosto che a quelle creative.

Il 2023 è stato anche l’anno della “Moda on Stage” che mai come ora rafforza la collaborazione tra star internazionali e le case di moda. Da Madonna a Jennifer Lopez e Beyoncé, senza dimenticare la nazionale Elodie, gli stylist hanno avuto vita facile vista la propensione delle Maison a voler apparire con le proprie creazioni sui palchi più “hot” della stagione.

Purtroppo, come accade ogni anno, anche il 2023 ha visto la dipartita di alcune delle figure più rappresentative della creatività e dello stile internazionale, a cominciare da quella più inaspettata e più scioccante, quella di Davide Renne, giovane designer (46 anni) con alle spalle anni di esperienza da Gucci e da N° 21 e nominato Direttore Creativo di Moschino solo poche settimane prima della sua prematura scomparsa. Con lui il mondo della moda ha perso anche altre figure iconiche come il visionario Paco Rabanne, la rivoluzionaria Mary Quant, la bellissima top model Tatjana Patitz e il leggendario Maestro degli abiti da sposa, Lorenzo Riva.

E per quanto riguarda lo stile e le tendenze che hanno ridisegnato lo stile di questo 2023? In verità nulla di veramente nuovo o di eclatante, continua lo stile sexy e provocatorio che da diverse stagioni strizza l’occhio alla moda degli anni Novanta e 2000, così come la sartorialità classica continua a ispirare capispalla, giacche e cappotti, di nuova generazione.

La vera rivoluzione del 2023 si chiama “Quiet Luxury”, la vera ossessione dei Fashion Victim più sofisticati e attenti non solo allo stile ma anche all’impatto che questo ha sull’ambiente e sul sistema. Quiet Luxury abbraccia valori quale semplicità (apparente), qualità e artigianalità, quel famoso manifesto che Vivienne Westwood sostenne da sempre: «Compra meno, scegli bene e fallo durare». Una nuova eleganza disinvolta, capi iconici e soprattutto di alta qualità.

I più letti

avatar-icon

Alessandro Ferrari